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Christopher Thompson – Passer by
Come in un fermmimmagine cinematografico i personaggi dei dipinti di Thompson ci invitano ad indagarli, a scoprire le loro vite e a completare i loro discorsi sospesi a metà, in un gioco di muta comunicazione tra pittore e spettatore.
Comunicato stampa
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Christopher Thompson nasce a Grimsby, England, nel 1969.
Una formazione alla Norwich School of Art e alla Royal Academy School gli fornisce assoluta padronanza della tecnica, attraverso la quale esprime e sviluppa temi di tutti i giorni, frammenti di vita quotidiana più che mai legati al presente. Il lavoro di questo artista è indubbiamente lo specchio dell'epoca in cui viviamo e l'ineccepibile realismo con cui la rappresenta rivela atmosfere smaccatamente anglosassoni. I suoi soggetti sono proprio figure del nostro tempo, spesso ritratti di amici e conoscenti dell'autore, sui quali sembra puntare un obiettivo che scruta e indaga nell'intimità della persona, ciò che fa di lui un ritrattista straordinario. Un suo recente ritratto all'attore inglese Peter Postlethwaite è stato acquisito dalla collezione della National Portrait Gallery di Londra.
Una selezione di circa venti dipinti, prevalentemente di grande formato, comporrà questa prima mostra personale di Christopher Thompson in Italia. I soggetti sono quelli di sempre che rendono non solo riconoscibile ma addirittura inconfondibile la sua pittura: figure maschili, avvolte dal silenzio, quasi assenti, contemplativi, riflessivi. La sua ricerca conduce infatti ad un'indagine introspettiva del soggetto, raffigurato abitualmente su fondi scuri e avvolto da un alone di mistero dagli accenti quasi "noir".
Così Christopher Thompson parla della propria pittura:
"Il fascino esercitato sugli artisti dalla pittura ad olio e il suo potenziale di trasformazione, il modo in cui può essere manipolata all’infinito per inseguire una visione particolare, sono rimasti praticamente invariati nell’arco di secoli di storia della pittura, così come sono rimaste invariate le difficoltà, la necessità costante di un rinnovato impegno e la capacità di assorbire nuove informazioni. Fa parte della storia, di quella particolare cultura visiva occidentale contrassegnata da una precisa osservazione contemplativa del quotidiano, dalla pittura nord europea di Vermeer e Friederich fino agli echi in Whistler, Seurat e Hopper, sulle cui suggestioni sto lavorando.
Le immagini rievocano un’atmosfera di mistero che suscita, frustrandola allo stesso tempo, il desiderio di una soluzione narrativa. Sono istantanee del tempo che scorre, punto d’inizio di qualcosa di molto semplice, l’apparizione fugace di una figura per strada, la luce che cade sull’acqua di un fiume o la sagoma di alberi che si stagliano contro il cielo. Il romanticismo dell’immaginario è pervaso da un classicismo di fondo, dal controllo rigoroso delle superfici e da una rigida organizzazione pittorica che implica una tavolozza ricca ma allo stesso tempo misurata. La visione contemporanea si manifesta attraverso le figure, assorte e contemplative, che evocano le tensioni e la fragilità del vivere quotidiano. Nella loro sintesi tra l’ordinario e l’ineffabile, questi dipinti sono una dichiarazione sulla natura dell’esperienza soggettiva nel nostro tempo.
Il colore viene applicato con pennello e spatola, viene raschiato, strofinato e rollato, i passaggi vengono coperti e poi rivelati. Gli incontri casuali suggeriscono nuove direzioni pittoriche e gli accidenti, che offrono risposte laddove l’illustrazione pareva l’unica soluzione, restano fianco a fianco a zone deliberatamente molto lavorate. La superficie viene costantemente rielaborata per tenere il colore fresco e vivido, e per mantenere la sua qualità di mezzo potente e unico di descrizione e sensazione."
Una formazione alla Norwich School of Art e alla Royal Academy School gli fornisce assoluta padronanza della tecnica, attraverso la quale esprime e sviluppa temi di tutti i giorni, frammenti di vita quotidiana più che mai legati al presente. Il lavoro di questo artista è indubbiamente lo specchio dell'epoca in cui viviamo e l'ineccepibile realismo con cui la rappresenta rivela atmosfere smaccatamente anglosassoni. I suoi soggetti sono proprio figure del nostro tempo, spesso ritratti di amici e conoscenti dell'autore, sui quali sembra puntare un obiettivo che scruta e indaga nell'intimità della persona, ciò che fa di lui un ritrattista straordinario. Un suo recente ritratto all'attore inglese Peter Postlethwaite è stato acquisito dalla collezione della National Portrait Gallery di Londra.
Una selezione di circa venti dipinti, prevalentemente di grande formato, comporrà questa prima mostra personale di Christopher Thompson in Italia. I soggetti sono quelli di sempre che rendono non solo riconoscibile ma addirittura inconfondibile la sua pittura: figure maschili, avvolte dal silenzio, quasi assenti, contemplativi, riflessivi. La sua ricerca conduce infatti ad un'indagine introspettiva del soggetto, raffigurato abitualmente su fondi scuri e avvolto da un alone di mistero dagli accenti quasi "noir".
Così Christopher Thompson parla della propria pittura:
"Il fascino esercitato sugli artisti dalla pittura ad olio e il suo potenziale di trasformazione, il modo in cui può essere manipolata all’infinito per inseguire una visione particolare, sono rimasti praticamente invariati nell’arco di secoli di storia della pittura, così come sono rimaste invariate le difficoltà, la necessità costante di un rinnovato impegno e la capacità di assorbire nuove informazioni. Fa parte della storia, di quella particolare cultura visiva occidentale contrassegnata da una precisa osservazione contemplativa del quotidiano, dalla pittura nord europea di Vermeer e Friederich fino agli echi in Whistler, Seurat e Hopper, sulle cui suggestioni sto lavorando.
Le immagini rievocano un’atmosfera di mistero che suscita, frustrandola allo stesso tempo, il desiderio di una soluzione narrativa. Sono istantanee del tempo che scorre, punto d’inizio di qualcosa di molto semplice, l’apparizione fugace di una figura per strada, la luce che cade sull’acqua di un fiume o la sagoma di alberi che si stagliano contro il cielo. Il romanticismo dell’immaginario è pervaso da un classicismo di fondo, dal controllo rigoroso delle superfici e da una rigida organizzazione pittorica che implica una tavolozza ricca ma allo stesso tempo misurata. La visione contemporanea si manifesta attraverso le figure, assorte e contemplative, che evocano le tensioni e la fragilità del vivere quotidiano. Nella loro sintesi tra l’ordinario e l’ineffabile, questi dipinti sono una dichiarazione sulla natura dell’esperienza soggettiva nel nostro tempo.
Il colore viene applicato con pennello e spatola, viene raschiato, strofinato e rollato, i passaggi vengono coperti e poi rivelati. Gli incontri casuali suggeriscono nuove direzioni pittoriche e gli accidenti, che offrono risposte laddove l’illustrazione pareva l’unica soluzione, restano fianco a fianco a zone deliberatamente molto lavorate. La superficie viene costantemente rielaborata per tenere il colore fresco e vivido, e per mantenere la sua qualità di mezzo potente e unico di descrizione e sensazione."
15
novembre 2008
Christopher Thompson – Passer by
Dal 15 novembre al 15 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9,30-13 e 16-19,30
Vernissage
15 Novembre 2008, h 18.00
Autore




