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Claudio Giomi – Città
Il celebre aforisma latino “nemo propheta acceptus est in patria” (nessun profeta è gradito nella sua patria) si addice perfettamente al poggibonsese Claudio Giomi, valentissimo artista al quale la sua città non ha saputo dare sino ad oggi la dovuta attenzione ed il giusto riconoscimento
Comunicato stampa
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Conscia di tale mancanza, la Galleria “ViaMaestra 114” cerca di rimediare al torto subìto da questo pittore con una mostra che raccoglie un ciclo di sue raffinate carte, riportate su tela, dedicate al tema della città. Non si tratta evidentemente di pittoreschi quanto stucchevoli panorami o scorci di Poggibonsi, ben lontani dalla sensibilità dell’artista, bensì di opere che raffigurano città idealizzate, luoghi irreali in cui il paesaggio urbano, forse di una metropoli, forse di un piccolo borgo, appare completamente rielaborato e trasformato.
Nei lavori di Claudio Giomi lo spazio è al contempo astratto e geometricamente costruito ed in esso si evidenziano le valenze simbolico-ancestrali di modelli segnici ricorrenti quali il Cipresso e la figura umana stilizzata nell’Ombra della Sera. Tale repertorio di immagini-simbolo viene volutamente utilizzato dal Giomi per dar modo al suo inconscio di rivelarsi, di emergere in superficie. Tanto che la “città” non è solo il soggetto di questo ciclo di opere, ma essa stessa rappresenta una forma archetipa attraverso cui esprimere il proprio mondo interiore.
Artista sofisticato, nutrito di esoterismo e misticismo, Giomi sembra spinto da una continua ricerca della purezza con la quale raggiungere l’eternità e l’immortalità. Il suo mondo non è solo onirico, ma anche fortemente visionario, per quanto mai apocalittico. Le sue città ci appaiono pietrificate, immote, silenti, ma mai morte. Tra le stilizzate architetture si percepisce una tensione, come di forze mentali opposte, c’è un dissidio, una violenza nascosta, se non una latente perversità. Pare quasi che l’artista voglia far rivivere, in queste opere, antiche, immaginarie civiltà italiche intrise di una religiosità pagana e di miti ormai perduti. Si ha come l’impressione, osservando i dipinti nel loro complesso, di essere in una dimensione senza tempo, tra il passato e il futuro, senza capire se ci si trova al crepuscolo di un mondo od alla nascita di una nuova era.
Nei lavori di Claudio Giomi lo spazio è al contempo astratto e geometricamente costruito ed in esso si evidenziano le valenze simbolico-ancestrali di modelli segnici ricorrenti quali il Cipresso e la figura umana stilizzata nell’Ombra della Sera. Tale repertorio di immagini-simbolo viene volutamente utilizzato dal Giomi per dar modo al suo inconscio di rivelarsi, di emergere in superficie. Tanto che la “città” non è solo il soggetto di questo ciclo di opere, ma essa stessa rappresenta una forma archetipa attraverso cui esprimere il proprio mondo interiore.
Artista sofisticato, nutrito di esoterismo e misticismo, Giomi sembra spinto da una continua ricerca della purezza con la quale raggiungere l’eternità e l’immortalità. Il suo mondo non è solo onirico, ma anche fortemente visionario, per quanto mai apocalittico. Le sue città ci appaiono pietrificate, immote, silenti, ma mai morte. Tra le stilizzate architetture si percepisce una tensione, come di forze mentali opposte, c’è un dissidio, una violenza nascosta, se non una latente perversità. Pare quasi che l’artista voglia far rivivere, in queste opere, antiche, immaginarie civiltà italiche intrise di una religiosità pagana e di miti ormai perduti. Si ha come l’impressione, osservando i dipinti nel loro complesso, di essere in una dimensione senza tempo, tra il passato e il futuro, senza capire se ci si trova al crepuscolo di un mondo od alla nascita di una nuova era.
11
settembre 2004
Claudio Giomi – Città
Dall'undici settembre al 02 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
VIAMAESTRA 114 ARTE CONTEMPORANEA
Poggibonsi, Via Fiume, 60, (Siena)
Poggibonsi, Via Fiume, 60, (Siena)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.30 \ sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20
Vernissage
11 Settembre 2004, ore 18




