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Da Manet a Kelly. L’arte della stampa
La mostra presenta una selezione di 178 capolavori della grafica dell’800 e del ‘900 della Biblioteca dell’Institut national d’histoire de l’art di Parigi. In mostra opere moderne e contemporanee che rivelano la grande creatività degli artisti nella stampa d’arte.
Comunicato stampa
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La mostra presenta una selezione di 178 capolavori della grafica dell’800 e del ‘900 della Biblioteca dell’Institut national d’histoire de l’art (INHA) di Parigi. Da Edouard Manet a Ellsworth Kelly, per passare poi fra gli altri a Francisco Goya, Edvard Munch, Käthe Kollwitz o ancora Vera Molnár, si trovano esposte opere moderne e contemporanee che rivelano la grande creatività degli artisti nell’ambito della stampa d’arte attraverso la storia. La mostra propone inoltre uno sguardo inedito sull’unicità di questa collezione - iniziata all’inizio del XX secolo da un amante dell’arte e mecenate visionario, Jacques Doucet- e sul dinamismo dei suoi sviluppi più recenti.
Le collezioni di stampe della biblioteca dell’Institut national d’histoire de l’art di Parigi, erede della Bibliothèque d’art et d’archéologie fondata dal sarto e mecenate Jacques Doucet (1853-1929) all’inizio del XX secolo, documentano la straordinaria inventiva degli artisti nella pratica dell’incisione attraverso i secoli. A Martigny viene illustrata la ricchezza di questa storia, più di trent’anni dopo la mostra Da Goya a Matisse, estampes de la collection Jacques Doucet, presentata alla Fondation Pierre Gianadda nel 1992.
Dedicata alle opere principali della collezione acquisite nei primi tempi dell’istituzione e a quelle che l’hanno ulteriormente arricchita nel tempo, questa rassegna ne propone uno sguardo aggiornato, trasversale e inedito. La mostra evidenzia lo spirito di apertura e la dimensione esplorativa che guidarono Jacques Doucet e i suoi collaboratori nello sviluppo della giovane Bibliothèque d’art et d’archéologie, di cui gli orientamenti dell’Institut national d’histoire de l’art mostrano chiaramente le tracce.
La selezione delle 178 stampe che si dispiegano negli spazi della Fondation Pierre Gianadda privilegia il piacere, la curiosità e la sorpresa attraverso un percorso dove opere antiche e contemporanee sono poste in dialogo. Dalle celebri fantasie incise all’acquaforte da Francisco Goya alle serigrafie astratte di Vera Molnár, passando per l’asprezza delle scene sociali di Käthe Kollwitz, il percorso illustra la grande diversità delle tecniche dell’incisione così come delle intenzioni dei vari autori.
La stampa si rivela come un'arte dell'impronta, dell'azione della materia, del multiplo e della variazione, attraverso cui viene riscritta la storia degli sviluppi artistici nell'arco di quasi due secoli.
Organizzata per sezioni tematiche, la mostra si apre su uno spazio dedicato a Jacques Doucet e alla acutezza della sua visione intorno al 1910, includendo opere scelte di Goya, Manet, Cassatt, Braque o ancora Matisse. Seguono sezioni dedicate a Energie, Figure, Sguardi, Paesaggi, Omaggi, Situazioni, Scontri, Visioni, dove forme e individualità si esprimono attraverso immagini semplificate ma che favoriscono l'interpretazione. Una sezione dedicata alle tecniche della stampa introduce poi l’ultimo spazio intitolato “Alla scoperta di una collezione” che ripercorre (con documenti e opere) le idee chiave che hanno guidato la politica di acquisizioni dell’istituzione, dai tempi di Doucet ai nostri giorni.
Pur lasciando libero sfogo al piacere delle forme, ciascuno di questi capitoli si propone di sollecitare i visitatori della Fondazione Pierre Gianadda con una serie di riflessioni sulla creazione e il ruolo sociale delle immagini, sull'atto del guardare e sulle rappresentazioni. Così, un semplice sguardo separa l'astrazione radicale dell'artista americano Ellsworth Kelly dalle figurazioni inquiete di Edvard Munch, o le visioni oniriche di Odilon Redon dalla brutale realtà della “Commune de Paris” (1871), di cui Édouard Manet fu testimone e cronista. Tramite il mezzo della stampa, che visse una significativa fase di rinnovamento nel cuore del XIX secolo, viene descritta una storia alternativa del modernismo e delle sue diverse tendenze.
Questa mostra, organizzata nell'ambito della Fondazione Pierre Gianadda, assume un valore ancora più significativo per i legami che uniscono le due istituzioni. Sostenitore di lunga data e importante mecenate della biblioteca dell'INHA, Léonard Gianadda, (che della Fondation fu iniziatore e animatore fino alla sua scomparsa nel dicembre 2023) ha, tra l'altro, reso possibili importanti interventi di restauro e l'acquisizione di opere emblematiche di Marcel Duchamp, Théophile Alexandre Steinlen e Mary Cassatt. Il suo costante impegno per la biblioteca dell'INHA, la sua generosità e il suo coinvolgimento sono stati di fondamentale importanza, fornendo ogni anno un contributo prezioso alla sua conoscenza e allo sviluppo del suo patrimonio.
Mostra a cura di
Victor Claass, coordinatore scientifico al dipartimento degli studi e della ricerca dell’INHA e Eléa Sicre, responsabile della collezione di Stampe XIX-XXI secolo al dipartimento della Biblioteca e della documentazione dell’INHAs
Le collezioni di stampe della biblioteca dell’Institut national d’histoire de l’art di Parigi, erede della Bibliothèque d’art et d’archéologie fondata dal sarto e mecenate Jacques Doucet (1853-1929) all’inizio del XX secolo, documentano la straordinaria inventiva degli artisti nella pratica dell’incisione attraverso i secoli. A Martigny viene illustrata la ricchezza di questa storia, più di trent’anni dopo la mostra Da Goya a Matisse, estampes de la collection Jacques Doucet, presentata alla Fondation Pierre Gianadda nel 1992.
Dedicata alle opere principali della collezione acquisite nei primi tempi dell’istituzione e a quelle che l’hanno ulteriormente arricchita nel tempo, questa rassegna ne propone uno sguardo aggiornato, trasversale e inedito. La mostra evidenzia lo spirito di apertura e la dimensione esplorativa che guidarono Jacques Doucet e i suoi collaboratori nello sviluppo della giovane Bibliothèque d’art et d’archéologie, di cui gli orientamenti dell’Institut national d’histoire de l’art mostrano chiaramente le tracce.
La selezione delle 178 stampe che si dispiegano negli spazi della Fondation Pierre Gianadda privilegia il piacere, la curiosità e la sorpresa attraverso un percorso dove opere antiche e contemporanee sono poste in dialogo. Dalle celebri fantasie incise all’acquaforte da Francisco Goya alle serigrafie astratte di Vera Molnár, passando per l’asprezza delle scene sociali di Käthe Kollwitz, il percorso illustra la grande diversità delle tecniche dell’incisione così come delle intenzioni dei vari autori.
La stampa si rivela come un'arte dell'impronta, dell'azione della materia, del multiplo e della variazione, attraverso cui viene riscritta la storia degli sviluppi artistici nell'arco di quasi due secoli.
Organizzata per sezioni tematiche, la mostra si apre su uno spazio dedicato a Jacques Doucet e alla acutezza della sua visione intorno al 1910, includendo opere scelte di Goya, Manet, Cassatt, Braque o ancora Matisse. Seguono sezioni dedicate a Energie, Figure, Sguardi, Paesaggi, Omaggi, Situazioni, Scontri, Visioni, dove forme e individualità si esprimono attraverso immagini semplificate ma che favoriscono l'interpretazione. Una sezione dedicata alle tecniche della stampa introduce poi l’ultimo spazio intitolato “Alla scoperta di una collezione” che ripercorre (con documenti e opere) le idee chiave che hanno guidato la politica di acquisizioni dell’istituzione, dai tempi di Doucet ai nostri giorni.
Pur lasciando libero sfogo al piacere delle forme, ciascuno di questi capitoli si propone di sollecitare i visitatori della Fondazione Pierre Gianadda con una serie di riflessioni sulla creazione e il ruolo sociale delle immagini, sull'atto del guardare e sulle rappresentazioni. Così, un semplice sguardo separa l'astrazione radicale dell'artista americano Ellsworth Kelly dalle figurazioni inquiete di Edvard Munch, o le visioni oniriche di Odilon Redon dalla brutale realtà della “Commune de Paris” (1871), di cui Édouard Manet fu testimone e cronista. Tramite il mezzo della stampa, che visse una significativa fase di rinnovamento nel cuore del XIX secolo, viene descritta una storia alternativa del modernismo e delle sue diverse tendenze.
Questa mostra, organizzata nell'ambito della Fondazione Pierre Gianadda, assume un valore ancora più significativo per i legami che uniscono le due istituzioni. Sostenitore di lunga data e importante mecenate della biblioteca dell'INHA, Léonard Gianadda, (che della Fondation fu iniziatore e animatore fino alla sua scomparsa nel dicembre 2023) ha, tra l'altro, reso possibili importanti interventi di restauro e l'acquisizione di opere emblematiche di Marcel Duchamp, Théophile Alexandre Steinlen e Mary Cassatt. Il suo costante impegno per la biblioteca dell'INHA, la sua generosità e il suo coinvolgimento sono stati di fondamentale importanza, fornendo ogni anno un contributo prezioso alla sua conoscenza e allo sviluppo del suo patrimonio.
Mostra a cura di
Victor Claass, coordinatore scientifico al dipartimento degli studi e della ricerca dell’INHA e Eléa Sicre, responsabile della collezione di Stampe XIX-XXI secolo al dipartimento della Biblioteca e della documentazione dell’INHAs
13
dicembre 2025
Da Manet a Kelly. L’arte della stampa
Dal 13 dicembre 2025 al 14 giugno 2026
arte moderna
Location
FONDATION PIERRE GIANADDA
Martigny, Rue Du Forum, 59, (Martigny)
Martigny, Rue Du Forum, 59, (Martigny)
Biglietti
Adulti: CHF 18.- € 18.00
Senior (oltre 60 anni): CHF 16.- € 16,00
Bambini (dai 10 anni): CHF 10.- € 10,00
Famiglia (genitori e bambini): CHF 38.- € 38.00
Studenti fino a 25 anni: CHF 10- € 10,0
Gruppi (a partire da 10 persone): riduzione di CHF 2.- € 2,00
Orario di apertura
Tutti i giorni 10-18
Sito web
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore




