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Daniele MILANESI sculture
Lo scultore Daniele Milanesi è un artista contemporaneo che trasforma metalli, plastica, pietre e legni di scarto in straordinarie opere d’arte. Attraverso la sua visione creativa, dona nuova vita a elementi apparentemente inutilizzabili, trasformandoli in sculture che raccontano storie di rinasci
Comunicato stampa
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Fin dall’alba dei tempi, l’uomo ha sentito il bisogno di mostrare, segnalare, guidare. E quale miglior strumento se non il dito indice? Esili o massicce, le dita si sollevano per tracciare un sentiero nell’aria, per indicare una soluzione, per rivelare una direzione.
L’indice non è solo segnale. È monito quando si alza severo, è guida quando indica l’orizzonte, è scoperta quando tocca, per la prima volta, qualcosa di nuovo. È il dito che dice: “Guarda!”, “Lì!”, “Segui!”, è simbolo della volontà, del pensiero che si fa gesto. E in quel piccolo movimento, in quell’indicazione silenziosa, si cela il desiderio di mostrare agli altri il cammino.
Nella scultura classica, era spesso impiegato per esprimere autorità e saggezza. Le statue degli dèi e degli imperatori lo sollevavano in segno di comando o benedizione. Un esempio celebre è la statua di Augusto di Prima Porta, dove il gesto del dito indice sottolinea la sua posizione di leader e oratore.
Nel mondo religioso, il dito puntato verso il cielo simboleggiava il collegamento tra l’umano e il divino. Lo vediamo nelle rappresentazioni cristiane medievali, dove Cristo spesso alza il dito per impartire insegnamenti o benedizioni.
Nel Novecento e oltre, il gesto del dito indice si carica di nuovi significati. Alcuni artisti ne esasperano la simbologia, trasformandolo in un elemento provocatorio o ironico.
Dalla maestosità della statuaria classica alla provocazione dell’arte contemporanea, il dito indice continua a essere un segno potente. Che indichi il cielo, la strada, un colpevole o il futuro, resta un simbolo universale della capacità umana di comunicare, insegnare e interrogarsi sul mondo.
Milanesi presenta in questa occasione oggetti e piante incoerenti, una forma di segnaletica surreale, “semafori” in senso etimologico.
Dita senza corpo, senza cervello, spuntano da tronchi d’albero o fluttuano nel vuoto indicando sempre e comunque qualcosa.
Animali disegnati col ferro
la seconda parte delle opere sono disegni in ferro legati al mondo animale
Le sculture rappresentano animali con un tocco distintivo, combinando materiali come rottami di ferro, palline da tennis o altro per creare bassorilievi da muro che catturano l'essenza e la vitalità dei soggetti animali.
Un esempio significativo è la scultura "Testa di Cavallo", dove Milanesi utilizza ferro e vetro per raffigurare una testa di cavallo che guarda direttamente l'osservatore. Ogni componente dell'opera conserva la memoria della sua origine, conferendo alla scultura una profondità storica e materica.
Un'altra opera notevole è "Dogue de Bordeaux con Pallina", che rappresenta il profilo di un molossoide nell'atto di rompere la catena per afferrare la sua pallina. In questo "disegno di ferro", ogni elemento è attentamente posizionato per evocare movimento e determinazione.
Tubi che respirano
Il terzo gruppo di sculture è un’installazione da muro realizzata con tubi idraulici, vetro e cristallo.
Un vecchio impianto idraulico si gonfia come otturato e per lo sforzo fa le bolle.
Intorno a lui curve in ferro zincato si trasformano in piccole creature divenute indipendenti rispetto alla funzione per cui a suo tempo sono state realizzate.
L’aspetto finale di ogni piccola scultura ricorda i protozoi e le prime forme animali preistoriche, che sperimentavano nuovi organi e forme, alla ricerca di quella che meglio si adattasse all’ambiente acquatico.
Una specie di fumetto tridimensionale.
Le sculture di Milanesi incarnano il concetto di ciclo continuo della materia: ogni pezzo, lavorato e trasformato, rappresenta la possibilità di una seconda vita. L’artista sottolinea come nulla si distrugga realmente, ma possa invece essere reinterpretato in una nuova forma, trasmettendo un messaggio profondo di rispetto per l’ambiente e di responsabilità verso il futuro del pianeta.
L’indice non è solo segnale. È monito quando si alza severo, è guida quando indica l’orizzonte, è scoperta quando tocca, per la prima volta, qualcosa di nuovo. È il dito che dice: “Guarda!”, “Lì!”, “Segui!”, è simbolo della volontà, del pensiero che si fa gesto. E in quel piccolo movimento, in quell’indicazione silenziosa, si cela il desiderio di mostrare agli altri il cammino.
Nella scultura classica, era spesso impiegato per esprimere autorità e saggezza. Le statue degli dèi e degli imperatori lo sollevavano in segno di comando o benedizione. Un esempio celebre è la statua di Augusto di Prima Porta, dove il gesto del dito indice sottolinea la sua posizione di leader e oratore.
Nel mondo religioso, il dito puntato verso il cielo simboleggiava il collegamento tra l’umano e il divino. Lo vediamo nelle rappresentazioni cristiane medievali, dove Cristo spesso alza il dito per impartire insegnamenti o benedizioni.
Nel Novecento e oltre, il gesto del dito indice si carica di nuovi significati. Alcuni artisti ne esasperano la simbologia, trasformandolo in un elemento provocatorio o ironico.
Dalla maestosità della statuaria classica alla provocazione dell’arte contemporanea, il dito indice continua a essere un segno potente. Che indichi il cielo, la strada, un colpevole o il futuro, resta un simbolo universale della capacità umana di comunicare, insegnare e interrogarsi sul mondo.
Milanesi presenta in questa occasione oggetti e piante incoerenti, una forma di segnaletica surreale, “semafori” in senso etimologico.
Dita senza corpo, senza cervello, spuntano da tronchi d’albero o fluttuano nel vuoto indicando sempre e comunque qualcosa.
Animali disegnati col ferro
la seconda parte delle opere sono disegni in ferro legati al mondo animale
Le sculture rappresentano animali con un tocco distintivo, combinando materiali come rottami di ferro, palline da tennis o altro per creare bassorilievi da muro che catturano l'essenza e la vitalità dei soggetti animali.
Un esempio significativo è la scultura "Testa di Cavallo", dove Milanesi utilizza ferro e vetro per raffigurare una testa di cavallo che guarda direttamente l'osservatore. Ogni componente dell'opera conserva la memoria della sua origine, conferendo alla scultura una profondità storica e materica.
Un'altra opera notevole è "Dogue de Bordeaux con Pallina", che rappresenta il profilo di un molossoide nell'atto di rompere la catena per afferrare la sua pallina. In questo "disegno di ferro", ogni elemento è attentamente posizionato per evocare movimento e determinazione.
Tubi che respirano
Il terzo gruppo di sculture è un’installazione da muro realizzata con tubi idraulici, vetro e cristallo.
Un vecchio impianto idraulico si gonfia come otturato e per lo sforzo fa le bolle.
Intorno a lui curve in ferro zincato si trasformano in piccole creature divenute indipendenti rispetto alla funzione per cui a suo tempo sono state realizzate.
L’aspetto finale di ogni piccola scultura ricorda i protozoi e le prime forme animali preistoriche, che sperimentavano nuovi organi e forme, alla ricerca di quella che meglio si adattasse all’ambiente acquatico.
Una specie di fumetto tridimensionale.
Le sculture di Milanesi incarnano il concetto di ciclo continuo della materia: ogni pezzo, lavorato e trasformato, rappresenta la possibilità di una seconda vita. L’artista sottolinea come nulla si distrugga realmente, ma possa invece essere reinterpretato in una nuova forma, trasmettendo un messaggio profondo di rispetto per l’ambiente e di responsabilità verso il futuro del pianeta.
26
marzo 2025
Daniele MILANESI sculture
Dal 26 marzo al 06 aprile 2025
arte contemporanea
Location
ABC MILANO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Vincenzo Civerchio, 5, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Civerchio, 5, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni su appuntamento
Vernissage
26 Marzo 2025, 19- 21, su invito
Autore
Media partner
Produzione organizzazione
Patrocini









