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Daniele Papuli – Scultografie
La serata inaugurale vedrà inoltre la performance Porquoi Pax dei ballerini di Flux Laboratory che si muoveranno tra le opere dello scultore pugliese in un dialogo intenso e appassionato. Le opere appositamente concepite per il Castello Aragonese sono state fotografate da Salvatore Basile e pubblicate nel catalogo disponibile in mostra.
Comunicato stampa
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Sabato 28 Maggio alle ore 21.00 nel Castello Aragonese di Ischia si inaugura la mostra Scultografie - Installazioni e sculture di Daniele Papuli, promossa dagli Amici di Gabriele Mattera in collaborazione con la Fondazione Flux di Ginevra e il sostegno della Camera di Commercio di Napoli. La serata inaugurale vedrà inoltre la performance Porquoi Pax dei ballerini di Flux Laboratory che si muoveranno tra le opere dello scultore pugliese in un dialogo intenso e appassionato. Le opere appositamente concepite per il Castello Aragonese sono state fotografate da Salvatore Basile e pubblicate nel catalogo disponibile in mostra.
Di lui nel testo introduttivo al catalogo scrive Giampiero Mughini:
“Molti di voi ultracinquantenni ricordano quel gioco che facevamo da ragazzi, l’uno contro l’altro. Armati solo della nostra mano destra facevamo entrambi e contemporaneamente un gesto brusco a simboleggiare una pietra aut un foglio di carta aut un paio di forbici. Le regole del gioco erano che il foglio di carta la vincesse sulla pietra, nel senso che la avvolgeva e la faceva prigioniera; e invece che il foglio di carta soccombesse alle forbici, che lo tagliavano in due a metterlo a morte.
A quel gioco d’antan giocasse Daniele Papuli, un terrone pugliese che ci vive benissimo nella Milano creativa e moderna, la carta vincerebbe in tutti e due i casi. Avvolgerebbe la pietra e sfracellerebbe le forbici. Perché nelle mani di Papuli la carta diventa onnipotente, nel senso che lui con la carta sa fare e può fare tutto. La piega, la doma, la ricostruisce. Dategli una risma di una carta qualsiasi, magari la carta di giornale la più profana, e lui vi solleverà il mondo. Gli dessero da fare un frigorifero di carta, o una vettura da corsa, l’uno e l’altra lui li costruirebbe di certo e di certo funzionerebbero. Gli ho chiesto una volta di progettarmi e costruirmi un album dove custodire una mia collezione di fotografie dove sono raffigurate attrici e modelle della seconda metà del Novecento. Naturalmente lo ha fatto. Ed è venuta una custodia di quelle foto che aveva al tempo stesso la sacralità di un tempio e l’ardire di una fortezza.
Che la carta fosse stata la materia più strepitosa mai usata dall’uomo, quella su cui le generazioni hanno stampato la Bibbia, il Corano, il Don Chisciotte di Cervantes, i volantini promozionali delle avanguardie politiche e letterarie del Novecento ma anche l’Almanacco della storia del calcio con tutti e 29 gli scudetti vinti dalla Juve, questo lo sapevate già. Solo che alla saga della carta Papuli aggiunge una ciliegina. Nel senso che con la carta fa tutto e di più. Al punto da lanciare all’assalto quelle truppe di carta con cui ha invaso il gran castello ischitano dov’è adesso questa sua mostra. Truppe che hanno dalla loro forza e bellezza. Sono leggere e minacciose al contempo. Stanno, ma hanno l’aria che da un momento all’altro strusceranno via, si muoveranno per andare non sappiamo dove. Sono orgogliose di se stesse, eppure è come se si nascondessero. Hanno ciascuna un loro colore forte ma anche quelli che su di loro rifrangono le mura del castello, la luce ischitana che vi irrompe dalle finestre. Truppe speciali, a far valere la loro tenace dittatura estetica hanno saputo conquistare ogni scorcio del castello, ogni anfratto, ogni sua ombra. Ed è come se innanzi alla sacralità di quelle carta, le pietre secolari del castello avessero paura e si ritraessero. Altro che la sconfitta delle forbici.”
Nel testo di presentazione del catalogo Anna Cristina Mattera, presidente degli Amici di Gabriele Mattera, così scrive:
“Carta.
Tagliata, scavata, trasformata in altro e poi nuovamente carta, bianca, patinata, in strisce, di giornale, ritagli. Il lavoro di Daniele Papuli, artista pugliese trapiantato a Milano, è un viaggio affascinante nella scultura di carta, nelle sue infinite declinazioni, forme, possibilità.
Il nostro primo incontro risale a circa 5 anni fa quando in occasione della inaugurazione di una piccola galleria nella trecentesca sagrestia della Cattedrale dell'Assunta lo invitammo ad esporre insieme ad altri artigiani. Credevamo di trovarci di fronte un artigiano e invece scoprimmo un artista incredibilmente talentuoso e interessante. Fu allora che decidemmo di proporgli una personale in vari spazi del Castello che gli consentisse di presentare al meglio il suo lavoro.
E’ un vero piacere poter aprire la stagione 2011 con questa mostra capace di suscitare interesse tra quanti da sempre vivono nel mondo dell'arte e quanti invece ne sono completamente estranei.
Le opere esposte al Castello sono ispirate a questo luogo, alle onde del mare, ai profili danzanti delle isole del golfo, al vento impetuoso che soffia tra le antiche mura del maniero, agli stucchi barocchi della Chiesa dell'Immacolata, agli intonaci consumati e impreziositi dal tempo della Cattedrale dell'Assunta, al mare che diventa nero nelle giornate di tempesta.
Il legame tra Daniele e il Castello è molto intenso. La forza della natura, la luce accecante e mutevole, i colori del cielo, tutto è confluito nei lavori esposti in mostra con grande poesia, eleganza e con una delicatezza che forse solo una materia come la carta può esprimere.
Le fotografie di Salvatore Basile testimoniano in modo straordinario questo incontro, il lavoro di preparazione, l'entusiasmo con cui è stato affrontato, la gioia di noi tutti nell'accogliere un uomo e un artista così sensibile e profondo.
Siamo convinti che le installazioni di Daniele Papuli al Castello costituiscano una ulteriore preziosa tappa di quel percorso iniziato da Gabriele Mattera alla fine degli anni ’70 e che oggi, con passione e orgoglio, proseguiamo con gli Amici di Gabriele Mattera.”
28
maggio 2011
Daniele Papuli – Scultografie
Dal 28 maggio al 17 luglio 2011
arte contemporanea
Location
CASTELLO ARAGONESE
Ischia, Ponte Aragonese, (Napoli)
Ischia, Ponte Aragonese, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.30
Vernissage
28 Maggio 2011, ore 21.00
Autore
Curatore