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Dario Carmentano – Ossimori
La personale comprende 25 opere di Dario Carmentano realizzate dal 2001 al 2005
Comunicato stampa
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L’ARTISTA
Dario Carmentano nasce a Matera nel 1960. Appassionato di arti visive, frequenta corsi di incisione calcografica sin da giovanissimo, presso lo studio/laboratorio della Grafica di via Sette Dolori di Matera, partecipando anche a importanti corsi di perfezionamento sulle tecniche calcografiche.
Nella seconda metà degli anni ottanta la sua pittura si orienta verso l’astrattismo geometrico. Conosce i componenti del G.R.A.V. con cui espone a Parigi al Salon d’Automne.
Nel 1990 fonda l’Associazione Culturale ARTErìa che anima la vita culturale della città di Matera. Nel 1999 dà vita a FARO Coordinamento Associazioni per l’Arte, che produce una serie di eventi ed incontri tra artisti ed associazioni culturali del Sud Italia. Sempre nel 1999, conosce i fautori di ORESTE, il collettivo di artisti relazionali con cui collabora all’organizzazione di “ORESTE 2 Programma di residenza per artisti e curatori ”. Nello stesso anno partecipa con ORESTE alla Biennale di Venezia.
E’ intervenuto con le sue opere in importanti rassegne d’arte di carattere internazionale in Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Russia, Ungheria, Giappone, Polonia, Olanda, Slovenia, Cuba, Norvegia, Germania.
Nel corso degli anni novanta la sua ricerca si è incentrata sul paradosso dell’autosradicamento delle culture autoctone e sulla convivenza della tradizione con la contemporaneità.
http://www.dariocarmentano.com/
LA MOSTRA
La mostra “Ossimori” nasce da un’indagine della nostra contemporaneità, incentrata sulle ibridazioni che le “rivoluzioni sociali” hanno prodotto su costumi, rituali e valori della tradizione. Il titolo della mostra, “Ossimori”, identifica il carattere delle opere esposte, che mettono in relazione valori contrari e contrastanti.
Il forte impatto della visione delle opere trova giustificazione nell’analisi del “significante” dei lavori. L’artista, infatti, intende leggere ed esaminare i paradossi della nostra epoca, quelle contraddizioni socio-culturali ormai “assorbite” dall’ambiente contemporaneo e con le quali conviviamo, spesso senza accorgercene.
La personale comprende 25 opere di Dario Carmentano realizzate dal 2001 al 2005.
La mostra è curata dal critico d’arte contemporanea Gianluca Marziani, professionista tra i più noti e accreditati a livello nazionale e internazionale, mentre l’organizzazione e la direzione artistica sono affidate a Francesco Cascino (contemporary art dealer and consultant).
CURATORE DELLA MOSTRA
Gianluca Marziani (Milano, 1970) è un critico/curatore d’arte contemporanea. Ha pubblicato i libri “N.Q.C. Arte italiana e tecnologie: il Nuovo Quadro Contemporaneo” (Castelvecchi, 1998) e “Melting Pop” (Castelvecchi, 2001). Ha collaborato con i migliori magazine italiani di settore (Flash Art, Arte, Tema Celeste, Segno, Artel, ecc.). Ha collaborato come opinionista con il quotidiano La Stampa. Attualmente collabora come critico d’arte con il settimanale Specchio. In televisione ha curato servizi d’arte per i canali satellitari Telepiù3, Stream, Sat2000, Cult Network Italia.
Tra i volumi ha firmato “Pablo Echaurren” (Gallucci Editore), “Iperrealisti” (Viviani), “Warhol onthepop”, “Melting Pop” (Silvana Editoriale), “Keith Haring” (Mazzotta), “Basilé” (Castelvecchi), “Gianvenuti vs Tubi” (Castelvecchi), “Manovre” (Man), “Quadro Digitale Contemporaneo” (Cooper&Castelvecchi), “Nuovo Quadro Contemporaneo” (Giallocarta Edizioni), “Q.D.C.” (Cartiere Vannucci Edizioni), “Maddalena Mauri: Dieci” (Università La Sapienza).
Tra le mostre: “Frammenti di Nomadismo Etico” alla Stazione Termini di Roma, “Pablo Echaurren” (2004) e “Iperrealisti” (2003) al Chiostro del Bramante di Roma, “Melting Pop” (2003) al Palazzo delle Papesse di Siena e al Castello di Masnago a Varese, “Young Italian Genome” alla Buia Gallery di New York, Adrian Tranquilli (2003) al Macro di Roma, “Quadro Digitale Contemporaneo” (2001) alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Giovanni Albanese (2001) alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, “Palermo Blues” (2001) ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo e alle Cartiere Vannucci di Milano, “3nds Roma” (2001) alla Salara di Bologna, “welcHome” (2000) presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, “Dalla Mini al mini” (2000-2001) alle Cartiere Vannucci di Milano e al Palazzo delle Esposizioni di Roma, “Talents” (2000) allo Spazio Consolo di Milano, “Manovre” (2000) al Man di Nuoro, “Sulla Pittura” (1999) al Palazzo Sarcinelli di Conegliano, “Aperto ‘97” (1997) al Trevi Flash Art Museum. Ha realizzato consulenze per la televisione (Telepiù, Stream, Raitre, LaSette, …), per case editrici (Einaudi Stile Libero, Castelvecchi, Edizioni Olivares, AAA Edizioni, …), cinematografiche (Lucky Red, Fandango, …) e musicali (Virgin, Red Bull Music, …).
http://www.gianlucamarziani.com/
OSSIMORI - Gianluca Marziani
Non esiste pensiero evolutivo senza la libertà della sua piena realizzazione
Parole di poco tempo fa…
Dario Carmentano lavora sui simboli ad alto valore antropologico, su icone sacre, oggetti di culto ma anche su parole e parolacce di forte impatto socioculturale, a riprova di un’analisi minuziosa della devozione collettiva e del rito sociale, della cultura popolare e dei suoi risvolti più veritieri. L’artista guarda al valore risanato e primordiale dei simboli, al ragionamento sulle radici fonetiche e culturali di una frase, al cuore di tante icone che spesso non percepiamo nella loro integrità originaria. Per farlo usa un atteggiamento ironico e dissacrante, ribaltando le ovvietà popolari (e spesso populiste) con senso umanistico, rispetto dei modus e sintetica calibratura visiva. Gli stessi linguaggi, un mescolamento mai dogmatico di manualismi e tecnologie semplificate, confermano la forza morale di un viaggio che attraversa il tempo storico senza alcuna paura del dubbio.
DARIO CARMENTANO ovvero DC, ovvero D.C. Dopo Cristo, Dubbio Carmentano, Del Carmentano, Dopo Carmentano (Democrazia Cristiana proprio no, per favore)… sempre dopo il fatto “delittuoso”, dopo l’evidenza del reale, dopo la retorica del messaggio popolare, dopo il dilemma iniziale. Un pensiero dopo una prima immagine, compiuto per ricreare il secondo livello di un’apparizione visuale che diventa opera aggressiva e trasgressiva, violenta eppure sentimentale, cruda e sanguinosa dentro la sua sintesi di emozioni e conflitti.
Gli artisti eticamente corretti non hanno paura di confrontarsi coi grandi temi collettivi. Sfidano le forme dialettiche, gli archetipi linguistici, i simulacri e le icone. Giocano con la verità (relativa) per relativizzare le risposte (creative) e rafforzare il dubbio della domanda.
Quali entità collettive scatenano il più elevato numero di interrogativi? Ovviamente S +&+ R, scritto come fosse una formula tra matematica e follia (perché di delirio ormai si tratta, le cronache parlano chiaro e i risultati parlano scuro). Sesso da una parte. Religione dall’altra. Come due poli antitetici ma adiacenti che determinano dinamiche politiche, ragioni governative, autarchie e oligarchie, incidenti diplomatici, deliri individuali…
Combinazione sociale di Sesso + Religione = esplosioni psicotiche di isterie moralistiche che aggrediscono la morale per rigirarla in pura moralità indecorosa (immaginate i soliti bigotti da populismo vespiano e capirete l’enfasi contrariata, ai limiti del comico, della frase da guerriglia dialettica militante). Adesso cambiamo toni (più normalità ma di quale tipo?) per immaginarci una cena con persone adeguate, quelle che vivono la libertà come principio definitivo (?) di una democrazia realmente evoluta (??). La nuova frase, pur cambiando modi formali, non modificherebbe un particolare: che i due argomenti si erigono al centro dell’umanità. Nel bel convivio diciamo che non aleggiano moralismi eppure, entrando nelle teste altrui, vedremmo che non sussiste indifferenza. Sesso e religione, soprattutto quando vanno in collisione, scatenano pensieri e attivismi di ogni genere, violenze verbali e colluttazioni, incidenti e accidenti, bestialità ed altro. Ma anche (e qui nasce lo sguardo dei sani, non dei normali che restano materia oscura -chi è normale, alla resa dei conti? - ma dei sani) cose bellissime ed importanti, valori universali di quell’umanità che vive i due momenti con sacralità spirituale, libertà interiore, intensità del momento, attinenza individuale. Il sesso rappresenta la libertà del corpo (con una presenza consistente della mente visionaria e desiderosa) che segue le traiettorie degli istinti. La religione rappresenta la libertà dello spirito che segue le traiettorie della ragione. Così dovrebbe essere in una società sanata che ha metabolizzato Eschilo e la storia democratica di Oreste. Così purtroppo non accade, a conferma che la Storia non sempre insegna ma spesso alimenta l’oblio nella mente debole. Sesso e religione sono due detonatori universali attorno ai quali si muovono tutte le dinamiche individuali e comunitarie. Due poli della civiltà che nelle grandi culture antiche (alcune, ovviamente) si mescolavano in maniera battesimale e rinnovatrice. Chissà che un eccesso di tecnologia non abbia abbassato il testosterone della pura bellezza?
(da Ossimori, Prefazione al Catalogo della mostra edito da Castelvecchi)
DIRETTORE ARTISTICO DELLA MOSTRA
Francesco Cascino nasce a Matera nel 1965, si laurea in Scienze Politiche nel 1989, vive e lavora a Milano dal 1990.
Art Dealer and Consultant, svolge la sua attività principale all’interno di un network internazionale insieme ad altri professionisti che operano nel settore delle arti visive e della consulenza per la progettazione e l’acquisizione di collezioni d’arte moderna e contemporanea.
Appassionato d’arte e di comunicazione, ha inoltre acquisito e sviluppato competenze relazionali e organizzative nella promozione e nella comunicazione culturale, nonchè nell’organizzazione di eventi legati alla comunicazione strategica e all’EduTainment.
In particolare:
- cura e realizza progetti di Mecenatismo contemporaneo, nei quali l’azienda si affianca alla creazione artistica passando dal ruolo di sponsor al ruolo di partner;
- cura il concept generale legato all’immagine e alle politiche dei committenti, attraverso la scelta degli artisti selezionati come “testimonial” e l’ideazione del format specifico insieme agli artisti stessi e, eventualmente, all’agenzia preposta alle attività di comunicazione del cliente;
- progetta happenings “one shot”, basati sull'apprendimento, il divertimento e l’innovazione del metodo. Studia e propone soluzioni per facilitare i processi di apprendimento dal parte del pubblico, coinvolto direttamente in attività ludiche e formative al contempo, che possono essere eventualmente commissionate anche da aziende che intendano veicolare la propria immagine attraverso la cultura e la contaminazione tra valori dell’Uomo come l’arte e il lavoro.
Si è occupato, direttamente o in affiancamento ai suoi partner, di organizzazione di mostre ed eventi artistici di rilievo internazionali.
Per ogni altra informazione rimandiamo al sito personale.
http://www.francescocascino.com/
Dario Carmentano nasce a Matera nel 1960. Appassionato di arti visive, frequenta corsi di incisione calcografica sin da giovanissimo, presso lo studio/laboratorio della Grafica di via Sette Dolori di Matera, partecipando anche a importanti corsi di perfezionamento sulle tecniche calcografiche.
Nella seconda metà degli anni ottanta la sua pittura si orienta verso l’astrattismo geometrico. Conosce i componenti del G.R.A.V. con cui espone a Parigi al Salon d’Automne.
Nel 1990 fonda l’Associazione Culturale ARTErìa che anima la vita culturale della città di Matera. Nel 1999 dà vita a FARO Coordinamento Associazioni per l’Arte, che produce una serie di eventi ed incontri tra artisti ed associazioni culturali del Sud Italia. Sempre nel 1999, conosce i fautori di ORESTE, il collettivo di artisti relazionali con cui collabora all’organizzazione di “ORESTE 2 Programma di residenza per artisti e curatori ”. Nello stesso anno partecipa con ORESTE alla Biennale di Venezia.
E’ intervenuto con le sue opere in importanti rassegne d’arte di carattere internazionale in Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Russia, Ungheria, Giappone, Polonia, Olanda, Slovenia, Cuba, Norvegia, Germania.
Nel corso degli anni novanta la sua ricerca si è incentrata sul paradosso dell’autosradicamento delle culture autoctone e sulla convivenza della tradizione con la contemporaneità.
http://www.dariocarmentano.com/
LA MOSTRA
La mostra “Ossimori” nasce da un’indagine della nostra contemporaneità, incentrata sulle ibridazioni che le “rivoluzioni sociali” hanno prodotto su costumi, rituali e valori della tradizione. Il titolo della mostra, “Ossimori”, identifica il carattere delle opere esposte, che mettono in relazione valori contrari e contrastanti.
Il forte impatto della visione delle opere trova giustificazione nell’analisi del “significante” dei lavori. L’artista, infatti, intende leggere ed esaminare i paradossi della nostra epoca, quelle contraddizioni socio-culturali ormai “assorbite” dall’ambiente contemporaneo e con le quali conviviamo, spesso senza accorgercene.
La personale comprende 25 opere di Dario Carmentano realizzate dal 2001 al 2005.
La mostra è curata dal critico d’arte contemporanea Gianluca Marziani, professionista tra i più noti e accreditati a livello nazionale e internazionale, mentre l’organizzazione e la direzione artistica sono affidate a Francesco Cascino (contemporary art dealer and consultant).
CURATORE DELLA MOSTRA
Gianluca Marziani (Milano, 1970) è un critico/curatore d’arte contemporanea. Ha pubblicato i libri “N.Q.C. Arte italiana e tecnologie: il Nuovo Quadro Contemporaneo” (Castelvecchi, 1998) e “Melting Pop” (Castelvecchi, 2001). Ha collaborato con i migliori magazine italiani di settore (Flash Art, Arte, Tema Celeste, Segno, Artel, ecc.). Ha collaborato come opinionista con il quotidiano La Stampa. Attualmente collabora come critico d’arte con il settimanale Specchio. In televisione ha curato servizi d’arte per i canali satellitari Telepiù3, Stream, Sat2000, Cult Network Italia.
Tra i volumi ha firmato “Pablo Echaurren” (Gallucci Editore), “Iperrealisti” (Viviani), “Warhol onthepop”, “Melting Pop” (Silvana Editoriale), “Keith Haring” (Mazzotta), “Basilé” (Castelvecchi), “Gianvenuti vs Tubi” (Castelvecchi), “Manovre” (Man), “Quadro Digitale Contemporaneo” (Cooper&Castelvecchi), “Nuovo Quadro Contemporaneo” (Giallocarta Edizioni), “Q.D.C.” (Cartiere Vannucci Edizioni), “Maddalena Mauri: Dieci” (Università La Sapienza).
Tra le mostre: “Frammenti di Nomadismo Etico” alla Stazione Termini di Roma, “Pablo Echaurren” (2004) e “Iperrealisti” (2003) al Chiostro del Bramante di Roma, “Melting Pop” (2003) al Palazzo delle Papesse di Siena e al Castello di Masnago a Varese, “Young Italian Genome” alla Buia Gallery di New York, Adrian Tranquilli (2003) al Macro di Roma, “Quadro Digitale Contemporaneo” (2001) alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Giovanni Albanese (2001) alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, “Palermo Blues” (2001) ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo e alle Cartiere Vannucci di Milano, “3nds Roma” (2001) alla Salara di Bologna, “welcHome” (2000) presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, “Dalla Mini al mini” (2000-2001) alle Cartiere Vannucci di Milano e al Palazzo delle Esposizioni di Roma, “Talents” (2000) allo Spazio Consolo di Milano, “Manovre” (2000) al Man di Nuoro, “Sulla Pittura” (1999) al Palazzo Sarcinelli di Conegliano, “Aperto ‘97” (1997) al Trevi Flash Art Museum. Ha realizzato consulenze per la televisione (Telepiù, Stream, Raitre, LaSette, …), per case editrici (Einaudi Stile Libero, Castelvecchi, Edizioni Olivares, AAA Edizioni, …), cinematografiche (Lucky Red, Fandango, …) e musicali (Virgin, Red Bull Music, …).
http://www.gianlucamarziani.com/
OSSIMORI - Gianluca Marziani
Non esiste pensiero evolutivo senza la libertà della sua piena realizzazione
Parole di poco tempo fa…
Dario Carmentano lavora sui simboli ad alto valore antropologico, su icone sacre, oggetti di culto ma anche su parole e parolacce di forte impatto socioculturale, a riprova di un’analisi minuziosa della devozione collettiva e del rito sociale, della cultura popolare e dei suoi risvolti più veritieri. L’artista guarda al valore risanato e primordiale dei simboli, al ragionamento sulle radici fonetiche e culturali di una frase, al cuore di tante icone che spesso non percepiamo nella loro integrità originaria. Per farlo usa un atteggiamento ironico e dissacrante, ribaltando le ovvietà popolari (e spesso populiste) con senso umanistico, rispetto dei modus e sintetica calibratura visiva. Gli stessi linguaggi, un mescolamento mai dogmatico di manualismi e tecnologie semplificate, confermano la forza morale di un viaggio che attraversa il tempo storico senza alcuna paura del dubbio.
DARIO CARMENTANO ovvero DC, ovvero D.C. Dopo Cristo, Dubbio Carmentano, Del Carmentano, Dopo Carmentano (Democrazia Cristiana proprio no, per favore)… sempre dopo il fatto “delittuoso”, dopo l’evidenza del reale, dopo la retorica del messaggio popolare, dopo il dilemma iniziale. Un pensiero dopo una prima immagine, compiuto per ricreare il secondo livello di un’apparizione visuale che diventa opera aggressiva e trasgressiva, violenta eppure sentimentale, cruda e sanguinosa dentro la sua sintesi di emozioni e conflitti.
Gli artisti eticamente corretti non hanno paura di confrontarsi coi grandi temi collettivi. Sfidano le forme dialettiche, gli archetipi linguistici, i simulacri e le icone. Giocano con la verità (relativa) per relativizzare le risposte (creative) e rafforzare il dubbio della domanda.
Quali entità collettive scatenano il più elevato numero di interrogativi? Ovviamente S +&+ R, scritto come fosse una formula tra matematica e follia (perché di delirio ormai si tratta, le cronache parlano chiaro e i risultati parlano scuro). Sesso da una parte. Religione dall’altra. Come due poli antitetici ma adiacenti che determinano dinamiche politiche, ragioni governative, autarchie e oligarchie, incidenti diplomatici, deliri individuali…
Combinazione sociale di Sesso + Religione = esplosioni psicotiche di isterie moralistiche che aggrediscono la morale per rigirarla in pura moralità indecorosa (immaginate i soliti bigotti da populismo vespiano e capirete l’enfasi contrariata, ai limiti del comico, della frase da guerriglia dialettica militante). Adesso cambiamo toni (più normalità ma di quale tipo?) per immaginarci una cena con persone adeguate, quelle che vivono la libertà come principio definitivo (?) di una democrazia realmente evoluta (??). La nuova frase, pur cambiando modi formali, non modificherebbe un particolare: che i due argomenti si erigono al centro dell’umanità. Nel bel convivio diciamo che non aleggiano moralismi eppure, entrando nelle teste altrui, vedremmo che non sussiste indifferenza. Sesso e religione, soprattutto quando vanno in collisione, scatenano pensieri e attivismi di ogni genere, violenze verbali e colluttazioni, incidenti e accidenti, bestialità ed altro. Ma anche (e qui nasce lo sguardo dei sani, non dei normali che restano materia oscura -chi è normale, alla resa dei conti? - ma dei sani) cose bellissime ed importanti, valori universali di quell’umanità che vive i due momenti con sacralità spirituale, libertà interiore, intensità del momento, attinenza individuale. Il sesso rappresenta la libertà del corpo (con una presenza consistente della mente visionaria e desiderosa) che segue le traiettorie degli istinti. La religione rappresenta la libertà dello spirito che segue le traiettorie della ragione. Così dovrebbe essere in una società sanata che ha metabolizzato Eschilo e la storia democratica di Oreste. Così purtroppo non accade, a conferma che la Storia non sempre insegna ma spesso alimenta l’oblio nella mente debole. Sesso e religione sono due detonatori universali attorno ai quali si muovono tutte le dinamiche individuali e comunitarie. Due poli della civiltà che nelle grandi culture antiche (alcune, ovviamente) si mescolavano in maniera battesimale e rinnovatrice. Chissà che un eccesso di tecnologia non abbia abbassato il testosterone della pura bellezza?
(da Ossimori, Prefazione al Catalogo della mostra edito da Castelvecchi)
DIRETTORE ARTISTICO DELLA MOSTRA
Francesco Cascino nasce a Matera nel 1965, si laurea in Scienze Politiche nel 1989, vive e lavora a Milano dal 1990.
Art Dealer and Consultant, svolge la sua attività principale all’interno di un network internazionale insieme ad altri professionisti che operano nel settore delle arti visive e della consulenza per la progettazione e l’acquisizione di collezioni d’arte moderna e contemporanea.
Appassionato d’arte e di comunicazione, ha inoltre acquisito e sviluppato competenze relazionali e organizzative nella promozione e nella comunicazione culturale, nonchè nell’organizzazione di eventi legati alla comunicazione strategica e all’EduTainment.
In particolare:
- cura e realizza progetti di Mecenatismo contemporaneo, nei quali l’azienda si affianca alla creazione artistica passando dal ruolo di sponsor al ruolo di partner;
- cura il concept generale legato all’immagine e alle politiche dei committenti, attraverso la scelta degli artisti selezionati come “testimonial” e l’ideazione del format specifico insieme agli artisti stessi e, eventualmente, all’agenzia preposta alle attività di comunicazione del cliente;
- progetta happenings “one shot”, basati sull'apprendimento, il divertimento e l’innovazione del metodo. Studia e propone soluzioni per facilitare i processi di apprendimento dal parte del pubblico, coinvolto direttamente in attività ludiche e formative al contempo, che possono essere eventualmente commissionate anche da aziende che intendano veicolare la propria immagine attraverso la cultura e la contaminazione tra valori dell’Uomo come l’arte e il lavoro.
Si è occupato, direttamente o in affiancamento ai suoi partner, di organizzazione di mostre ed eventi artistici di rilievo internazionali.
Per ogni altra informazione rimandiamo al sito personale.
http://www.francescocascino.com/
08
dicembre 2005
Dario Carmentano – Ossimori
Dall'otto dicembre 2005 all'otto gennaio 2006
arte contemporanea
Location
MEDIATECA PROVINCIALE – PALAZZO DELL’ANNUNZIATA
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00, e venerdi e sabato dalle ore 09.00 alle ore 13.00
Vernissage
8 Dicembre 2005, ore 18.30
Autore
Curatore



