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Dina Bellotti
La mostra presenta trentacinque opere (tempere ed acquerelli) realizzate dall’artista dagli anni cinquanta agli anni novanta
Comunicato stampa
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Giovedì 14 aprile 2005 alle 18, alla Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano), si inaugura la mostra personale della pittrice Dina Bellotti. La mostra presenta trentacinque opere (tempere ed acquerelli) realizzate dall’artista dagli anni cinquanta agli anni novanta. I suoi soggetti preferiti: fiori, composizioni, paesaggi (Roma, Burano, Sestri Levante) tutti caratterizzati da una sorprendente freschezza, da un uso sapiente del colore e da un grande senso della composizione.
Dina Bellotti é nata ad Alessandria nel 1911 ed ha studiato presso l’Accademia Albertina di Torino. Ha esordito nel 1935 nel “Premio della Regina” conseguendo il premio per l’acquaforte. Negli anni 1938, 1940 e 1942 ha esposto alla Biennale di Venezia. Ha partecipato alle Quadriennali di Torino e a numerosi altri concorsi nazionali ottenendo premi a Torino, Alessandria, Suzzara, Biella, Roma, Cannes. Ha esposto alla mostra degli artisti romani al Palazzo delle Esposizioni e nel 1972 su invito del Comune di Roma ha ordinato una perso-nale a Palazzo Braschi.
In permanenza al Museo del Cinema di Torino sono esposti ritratti di attori del teatro e del cinema italiano. Sue opere si trovano alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, alla Pinacoteca Civica di Alessandria, nel Palazzo del Comune di Sestri Levante, nella collezione Ford di New York.
Nella nuova collezione d’arte religiosa in Vaticano inaugurata da Paolo VI nel 1973 é presente con una grande opera raffigurante la “Pesca miracolo-sa”. Numerose sue opere sono esposte in Vaticano negli Uffici delle varie con-gregazioni compreso un grande ritratto di Paolo VI. Di Giovanni Paolo II, Dina Bellotti ha eseguito numerosi ritratti; il più noto di questi é riprodotto in milioni di copie su stampe e pubblicazioni.
Dina Bellotti ha vissuto a Roma ma ha trascorso i periodi estivi a Sestri Levante e a Burano, la celebre isola dei pittori della laguna veneziana. Si è spenta a Roma nell’estate del 2003.
Dina Bellotti. Gioia dello sguardo interiore di FLAMINIO GUALDONI
“Quelle luci, quei contrasti violenti e allo stesso tempo dolci” di cui diceva Carlo Bo, sodale d’una vita, sono ancora qui, a dire del talento e, più, del carattere espressivo di Dina Bellotti.
Cresciuta in seno alla cultura artistica degli anni Trenta, Bellotti ha vissuto la propria maturazione definitiva negli anni Cinquanta. Era, quello, il tempo in cui la sua naturale vocazione per un certo frizzante clima francese, a cominciare da una sorta di congenito amore per Matisse e Dufy - dunque per un colorismo squillante e sottilmente sensuoso, per abbreviazioni lineari iperdeterminate affettivamente - trovava nutrimento intellettuale nel dibattito fervido tra il figurare liberamente emozionato dei “jeunes peintres de tradition française”, i Bazaine, gli Estève, i Lapicque, i Manessier, i Pignon, e il montante astratto/concreto nostrano: ovvero, per Bellotti, la possibilità di astrarre impressioni selettive dalla flagranza del visibile, sino a farne la materia d’una ricostituzione d’immagine dipanata per puri flussi emotivi, nella primazia del colore e della luce.
La luce è, da allora, caratteristica ineludibile del suo figurare. Questo dicono gli acquerelli e le tempere fastose che ne rappresentano, allo sguardo d’oggi, il risultato più durevole. Nella rapidità en souplesse dell’esecuzione, Bellotti ricava il tempo di un vaglio psicologico avvertito e affilato. (...)
Dina Bellotti é nata ad Alessandria nel 1911 ed ha studiato presso l’Accademia Albertina di Torino. Ha esordito nel 1935 nel “Premio della Regina” conseguendo il premio per l’acquaforte. Negli anni 1938, 1940 e 1942 ha esposto alla Biennale di Venezia. Ha partecipato alle Quadriennali di Torino e a numerosi altri concorsi nazionali ottenendo premi a Torino, Alessandria, Suzzara, Biella, Roma, Cannes. Ha esposto alla mostra degli artisti romani al Palazzo delle Esposizioni e nel 1972 su invito del Comune di Roma ha ordinato una perso-nale a Palazzo Braschi.
In permanenza al Museo del Cinema di Torino sono esposti ritratti di attori del teatro e del cinema italiano. Sue opere si trovano alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, alla Pinacoteca Civica di Alessandria, nel Palazzo del Comune di Sestri Levante, nella collezione Ford di New York.
Nella nuova collezione d’arte religiosa in Vaticano inaugurata da Paolo VI nel 1973 é presente con una grande opera raffigurante la “Pesca miracolo-sa”. Numerose sue opere sono esposte in Vaticano negli Uffici delle varie con-gregazioni compreso un grande ritratto di Paolo VI. Di Giovanni Paolo II, Dina Bellotti ha eseguito numerosi ritratti; il più noto di questi é riprodotto in milioni di copie su stampe e pubblicazioni.
Dina Bellotti ha vissuto a Roma ma ha trascorso i periodi estivi a Sestri Levante e a Burano, la celebre isola dei pittori della laguna veneziana. Si è spenta a Roma nell’estate del 2003.
Dina Bellotti. Gioia dello sguardo interiore di FLAMINIO GUALDONI
“Quelle luci, quei contrasti violenti e allo stesso tempo dolci” di cui diceva Carlo Bo, sodale d’una vita, sono ancora qui, a dire del talento e, più, del carattere espressivo di Dina Bellotti.
Cresciuta in seno alla cultura artistica degli anni Trenta, Bellotti ha vissuto la propria maturazione definitiva negli anni Cinquanta. Era, quello, il tempo in cui la sua naturale vocazione per un certo frizzante clima francese, a cominciare da una sorta di congenito amore per Matisse e Dufy - dunque per un colorismo squillante e sottilmente sensuoso, per abbreviazioni lineari iperdeterminate affettivamente - trovava nutrimento intellettuale nel dibattito fervido tra il figurare liberamente emozionato dei “jeunes peintres de tradition française”, i Bazaine, gli Estève, i Lapicque, i Manessier, i Pignon, e il montante astratto/concreto nostrano: ovvero, per Bellotti, la possibilità di astrarre impressioni selettive dalla flagranza del visibile, sino a farne la materia d’una ricostituzione d’immagine dipanata per puri flussi emotivi, nella primazia del colore e della luce.
La luce è, da allora, caratteristica ineludibile del suo figurare. Questo dicono gli acquerelli e le tempere fastose che ne rappresentano, allo sguardo d’oggi, il risultato più durevole. Nella rapidità en souplesse dell’esecuzione, Bellotti ricava il tempo di un vaglio psicologico avvertito e affilato. (...)
14
aprile 2005
Dina Bellotti
Dal 14 aprile al 14 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA PONTE ROSSO
Milano, Via Brera, 2, (Milano)
Milano, Via Brera, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19. Domenica 15.30-19
Vernissage
14 Aprile 2005, ore 18
Autore




