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El metal que sueña
mostra personale dell’artista argentina Carla Grunauer
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Gilda Lavia di Roma ha il piacere di ospitare El metal que sueña, seconda mostra personale dell’artista argentina Carla Grunauer che inaugurerà giovedì 4 dicembre alle ore 17.30.
L'esposizione propone una significativa selezione di opere di recente produzione, realizzate appositamente per gli spazi della galleria, offrendo una panoramica matura e coesa sulla ricerca dell'artista.
L'opera di Carla Grunauer si configura come un'indagine meticolosa su figurazioni che si sviluppano lungo un percorso di associazioni libere e spazi mentali, un ecosistema visivo in cui forme architettoniche, astrazioni e icone convivono in una costante negoziazione.
Come scrive Benedetta Casini nel testo critico che accompagna la mostra:
“Quello di Carla Grunauer è un mondo ibrido, abitato da figure scultoree e rappresentazioni pittoriche che condividono un’ambiguità sostanziale, anatomie antropomorfe che strisciano e gattonano, perdono la forma umana per allungarsi in un’orizzontalità a tratti anfibia, a tratti rapace. C’è qualcosa che non quadra nel modo in cui queste strane creature si piegano su sé stesse, nella lunghezza sproporzionata delle gambe rispetto al resto del corpo, nei colli stirati a tal punto che, se dipendessero dal sostegno di una colonna vertebrale umana, finirebbero presto per spezzarsi. Sarà forse proprio per tenere insieme queste figure deformi che interviene la linearità sottostante, una costante sia nelle tele che nelle sculture.
Una linea a momenti vorticosa, quasi barocca, a momenti più rigorosa, che attraversa in trasparenza questi corpi altrimenti vuoti, e ne riempie le cavità, dichiarando la paradossale fascinazione dell’artista per lo scheletro, la struttura interna delle cose.
Nel caso delle sculture si tratta di un’anima in fil di ferro, un metallo che, stando al titolo della mostra, prende improvvisamente vita e, agente inaspettato di una divagazione fantastica, si mette a sognare. L’ossatura che rende possibili queste creature ibride, in effetti, le attraversa in profondità come un incosciente sommerso che riverbera sulla superficie in forme surreali, a tratti giocose, non lontane da visioni oniriche materializzate.”
L'esposizione propone una significativa selezione di opere di recente produzione, realizzate appositamente per gli spazi della galleria, offrendo una panoramica matura e coesa sulla ricerca dell'artista.
L'opera di Carla Grunauer si configura come un'indagine meticolosa su figurazioni che si sviluppano lungo un percorso di associazioni libere e spazi mentali, un ecosistema visivo in cui forme architettoniche, astrazioni e icone convivono in una costante negoziazione.
Come scrive Benedetta Casini nel testo critico che accompagna la mostra:
“Quello di Carla Grunauer è un mondo ibrido, abitato da figure scultoree e rappresentazioni pittoriche che condividono un’ambiguità sostanziale, anatomie antropomorfe che strisciano e gattonano, perdono la forma umana per allungarsi in un’orizzontalità a tratti anfibia, a tratti rapace. C’è qualcosa che non quadra nel modo in cui queste strane creature si piegano su sé stesse, nella lunghezza sproporzionata delle gambe rispetto al resto del corpo, nei colli stirati a tal punto che, se dipendessero dal sostegno di una colonna vertebrale umana, finirebbero presto per spezzarsi. Sarà forse proprio per tenere insieme queste figure deformi che interviene la linearità sottostante, una costante sia nelle tele che nelle sculture.
Una linea a momenti vorticosa, quasi barocca, a momenti più rigorosa, che attraversa in trasparenza questi corpi altrimenti vuoti, e ne riempie le cavità, dichiarando la paradossale fascinazione dell’artista per lo scheletro, la struttura interna delle cose.
Nel caso delle sculture si tratta di un’anima in fil di ferro, un metallo che, stando al titolo della mostra, prende improvvisamente vita e, agente inaspettato di una divagazione fantastica, si mette a sognare. L’ossatura che rende possibili queste creature ibride, in effetti, le attraversa in profondità come un incosciente sommerso che riverbera sulla superficie in forme surreali, a tratti giocose, non lontane da visioni oniriche materializzate.”
04
dicembre 2025
El metal que sueña
Dal 04 dicembre 2025 al 26 febbraio 2026
arte contemporanea
Location
GILDA LAVIA
Roma, Via Dei Reti, 29c, (Roma)
Roma, Via Dei Reti, 29c, (Roma)
Orario di apertura
martedì - sabato ore 14-19
Vernissage
4 Dicembre 2025, ore 17.30
Sito web
Autore
Autore testo critico




