Quello che la Medusa mitologica, altrimenti detta Gorgone, può avere in comune, nel lavoro della fotografa tedesca, con la Medusa marina, forma organica ad ombrello, dotata di tentacoli e liberamente fluttuante lungo i litorali, è l’esercizio della seduzione, fatale, nei confronti di chi la guarda. Indubbiamente Ellen Börner deve averle guardate le meduse, per ritrarle come iridescenti figure d’acqua dai riflessi arcobaleno, come gioco fluido di colori cangianti e risplendenti sotto il sole, tra alghe verde-smeraldo e sabbie dorate. Ecco sfatato, dalle sue immagini fotografiche, il luogo comune che il Mare del Nord sia grigio, deprivato di colore. Il suo è anche un pretesto per riscoprire, nelle seducenti pieghe di una Natura opalescente, astrazioni impensabili, forme e strutture organiche che si liquefano, come nella tecnica ad acquarello, in riflessi e acquose gelatine, lasciando labili tracce sulla sabbia o sulla roccia. Accanto a questi gioielli, che il mare accarezza e poi abbandona, la fotografa, di viaggio in viaggio, da Cuba a Bali, ritrae arcate successive di piccole onde, a gradinata, che poi in mostra dispone scenograficamente come decoro visivo-architettonico.

Attratta dalla fluidità come dalla struttura e dalle trasparenze, Ellen compone effetti fotografici d’acqua, cielo e sabbia, in contenitori di plexiglas, posti su rigorosi piedistalli. Nella sua ricerca estetica, il passaggio dalla natura all’astrazione è una costante, un suo luogo di osservazione e di scoperta continua.

Ellen Börner, fotografa operante in Svizzera e in Italia, cura mostre fotografiche, in particolare dei giovani talenti usciti dalla famosa scuola elvetica di Vevey. Rientra nella sua attività la realizzazione di calendari d’arte sul tema del mare, del vino, dell’antiquariato. È attiva, come collaboratrice, anche nel mondo del Design_Viana Conti