1. Ottobre 2002, scoppia la crisi della Fiat. L’azienda torinese comunica i numeri della cassa integrazione e l’elenco degli stabilimenti destinati alla chiusura, tra cui quello di Termini Imerese, in provincia di Palermo; e inizia la rivolta.
L’intera storia del Sud d’Italia, dall’unificazione a oggi, sembrava disporsi davanti ai miei occhi: una famiglia piemontese e la Sicilia, un Sud rivoltoso e insieme clientelare, il problema del lavoro e il ricatto sociale della criminalità organizzata, lo spettro dell’emigrazione, la scelta fra lo sviluppo locale e un’industrializzazione forzata ma portatrice di benessere.

Da quella vicenda è nata l’idea di un progetto fotografico sul Mezzogiorno che nell’epoca della “globalizzazione” si trova ancora a fare i conti con i vecchi termini della “questione meridionale”: l’eterno essere in bilico fra sviluppo e sottosviluppo, crocevia di potenzialità culturali ed economiche e di immobilismo e rassegnazione, insieme centro e periferia della storia italiana.

2. C’è naturalmente un atto d’arbitrio nel voler ridurre la varietà del nostro Mezzogiorno alla sola “questione meridionale”; e difatti, se guardiamo alla storia fotografica del Sud d’Italia, spesso è stato affrontato attraverso le sue differenti realtà locali: le diverse tradizioni popolari, i matrimoni a Napoli, la guerra di mafia a Palermo, i contadini della Calabria, etc. Ma nonostante ciò, ritengo sia plausibile presentare una ricerca che voglia invece guardare dritto al cuore unico di tutto il Sud d’Italia, individuando proprio nella “questione meridionale” quel tratto comune in grado di legare insieme realtà così differenti.

Si tratta naturalmente di un work in progress, altre storie e altri viaggi dovranno seguire, con l’intento di offrire una rappresentazione il più possibile esaustiva dei problemi legati al nostro Mezzogiorno.
Emiliano Mancuso


Biografia
Emiliano Mancuso è nato nel 1971 a Roma, dove vive. Laureato in filosofia, inizia a interessarsi alla alla fotografia come mezzo espressivo per raccontare storie e per rappresentare la realtà.
A 28 anni inizia a lavorare come freelance e nell’autunno del 2002 entra a far parte dell’agenzia Grazia Neri. Sue fotografie sono state pubblicate dai più importanti magazine italiani e stranieri: New York Times, The Indipendent, L’Espresso, “D” La Repubblica, “Io Donna” Corriere della Sera, etc.

Le stampe della mostra sono a cura Daniele Coralli – La Bottega dell’Immagine.