Inaugura venerdì 21 maggio – con l’apertura dei lavori delle due giornate Futura. Onnipotenza e Limiti, promosse da Asilo Bianco - la mostra personale di Ennio Bertrand, “Acqua e Cielo”, curata da Alessandra Bertolè Viale, nello spazio museale di Palazzo Tornielli ad Ameno (No).

Ennio Bertrand - artista che dai primi anni ’80 opera nel campo delle relazioni tra tecnologia, virtualità e natura - ha condotto per alcuni mesi un workshop con i pazienti del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale di Novara, applicando le nuove tecnologie e l’arte in ambito terapeutico.

La mostra parte da questa importante esperienza laboratoriale, presentando i lavori realizzati durante il workshop e ospitando parallelamente le opere più significative dell’ultimo percorso artistico di Bertrand.

Ai pazienti di Novara è stato chiesto di realizzare con il supporto dell’artista un paesaggio virtuale con contenuti diversi (fotografie, video, suoni...), per ricreare una sorta di autoritratto simbolico. Ne è nata così un’installazione multimediale, la cui struttura ricorda l’impianto di un video gioco: il visitatore fruisce dell’opera attraverso un monitor e percorrendone le vie con il mouse o con un joystick.

Ennio Bertrand da sempre lavora utilizzando immagini e tecnologie digitali; le sue opere – fotografie, sculture e composizioni di luci, suoni, video, installazioni interattive - ripropongono minuscoli eventi, isolati dal flusso indistinto di informazioni e immagini che saturano le soglie della percezione, e quindi dilatati come sotto la lente di un microscopio da laboratorio. Così nascono i “Cieli”, preziosi velluti trapuntati di piccoli LEDs che si illuminano con ritmi minimali, o “Lux Sonet in Tenebris”, installazione sonora interattiva composta da 96 piccoli altoparlanti, attivabili dal movimento del visitatore che con la propria ombra proiettata sull’installazione crea un fluire primitivo di suoni.

Nel percorso della mostra, centrale è l’installazione sonora “Pesci Poeti”, opera in cui alcuni pesci rossi in un acquario “parlano o suonano” attraverso una protesi elettronica che utilizza la loro ombra per interagire con un sistema computerizzato. I pesci, con il loro movimento causale e imprevedibile, “attivano” frasi, parole, frammenti di suono che si compongono così in un racconto più o meno plausibile.

Vengono inoltre riallestite alcune installazioni multimediali interattive, come “LipstickJoistick”, che indaga il tema del finale violento di alcuni cartoni animati e la partecipazione voyeuristica alle disavventure altrui. Sullo stesso filone, anche l’installazione “La voce della Terra”, che propone un paesaggio digitale popolato di immagini del pianeta e percorribile con un joystick dallo spettatore.