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Enrico Minato – Di-Segno Con-Dito
Provocazione e contraddizione, spiazzamento e sfacciataggine, accumulazione e dispersione: le opere recenti di Enrico Minato accerchiano ed aggrediscono lo spettatore
Comunicato stampa
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Provocazione e contraddizione, spiazzamento e sfacciataggine, accumulazione e dispersione: le opere recenti di Enrico Minato accerchiano ed aggrediscono lo spettatore, attaccano i sensi da tutte le direzioni. Senza scampo.
L’attacco visivo e semantico dell’artista veneto è portato rivendicando la propria responsabilità politica e sociale nel tempo della contemporaneità. Ed è perciò che alle regole dell’omologazione, della fascinazione e della seduzione, si sostituiscono qui quelle dell’inquietudine, dell’ironia sferzante, dell’urgenza. Urgente è il recupero di senso nelle cose della vita. E ciò è detto senza retorica ma come presa di coscienza che l’inerzia postmoderna ha partorito uno stallo generazionale in cui la consapevolezza diventa inutile orpello.
Il linguaggio di Minato si muove su due livelli, visivo e semantico, che si intrecciano e si sciolgono in un movimento oscillatorio continuo, in cui l’opera diventa crocevia e opportunità di scelta di autonomi percorsi di ricostruzione e di soluzione.
Tra scultura e installazione, video, performance e scrittura, la scelta del medium è caratterizzante del concetto espresso, mai dell’artista.
Antropologia e Filtri antigas tagliano corto con qualsiasi distorsione e speculazione che la storia drammaticamente documenta intorno alle relazioni etniche e alle problematiche della sicurezza. Di-segno con-dito è riflessione ironica sul made in Italy, perché moda e cucina sembrano aver assunto l’eredità esclusiva del Rinascimento. ViaVai è metafora totemica, invito a tornare sui propri passi (già tema di una performance dell’artista), allusione al processo mentale riflessivo e consapevole.
Se, di continuo, affiorano suggestioni che rievocano la stagione poverista e concettuale, ciò è dovuto ad una prassi che ricontestualizza e riprogramma oggetti, forme e materiali culturali, in un contesto estetico relazionale aperto, che fa leva sulla memoria dell’individuo e, svilendo l’autoreferenzialità oggettuale, riscatta il valore del segno e del significato dell’opera d’arte.
Durante il vernissage è programmata la performance In certezza si cura. (a.s.)
L’attacco visivo e semantico dell’artista veneto è portato rivendicando la propria responsabilità politica e sociale nel tempo della contemporaneità. Ed è perciò che alle regole dell’omologazione, della fascinazione e della seduzione, si sostituiscono qui quelle dell’inquietudine, dell’ironia sferzante, dell’urgenza. Urgente è il recupero di senso nelle cose della vita. E ciò è detto senza retorica ma come presa di coscienza che l’inerzia postmoderna ha partorito uno stallo generazionale in cui la consapevolezza diventa inutile orpello.
Il linguaggio di Minato si muove su due livelli, visivo e semantico, che si intrecciano e si sciolgono in un movimento oscillatorio continuo, in cui l’opera diventa crocevia e opportunità di scelta di autonomi percorsi di ricostruzione e di soluzione.
Tra scultura e installazione, video, performance e scrittura, la scelta del medium è caratterizzante del concetto espresso, mai dell’artista.
Antropologia e Filtri antigas tagliano corto con qualsiasi distorsione e speculazione che la storia drammaticamente documenta intorno alle relazioni etniche e alle problematiche della sicurezza. Di-segno con-dito è riflessione ironica sul made in Italy, perché moda e cucina sembrano aver assunto l’eredità esclusiva del Rinascimento. ViaVai è metafora totemica, invito a tornare sui propri passi (già tema di una performance dell’artista), allusione al processo mentale riflessivo e consapevole.
Se, di continuo, affiorano suggestioni che rievocano la stagione poverista e concettuale, ciò è dovuto ad una prassi che ricontestualizza e riprogramma oggetti, forme e materiali culturali, in un contesto estetico relazionale aperto, che fa leva sulla memoria dell’individuo e, svilendo l’autoreferenzialità oggettuale, riscatta il valore del segno e del significato dell’opera d’arte.
Durante il vernissage è programmata la performance In certezza si cura. (a.s.)
23
aprile 2005
Enrico Minato – Di-Segno Con-Dito
Dal 23 aprile al 31 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA TOTEM – IL CANALE
Venezia, Dorsoduro, 878b, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 878b, (Venezia)
Orario di apertura
lun-sab 10-13 e 15-19
Autore



