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Enrico Morsiani – Where the slake mountain proudly talks
Enrico Morsiani centra la propria ricerca sul concetto di “occidente periferico”, deducendo dalla degenerazione nell’immobilità una precisa metodologia di ricerca speculativa ed estetica, in cui l’opera è intesa come integrazione di oggetti e stati emozionali/esperienze.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea è lieta di presentare, giovedì 26 marzo 2009, la prima
personale napoletana di Enrico Morsiani dal titolo Where the slake mountain proudly talks.
Da diversi anni l’artista, prendendo spunto dal proprio contesto d’origine, s’interroga sulle implicazioni sociali ed individuali legate al concetto di limite, inteso come area di confine geografica, ma anche mentale e culturale. Più precisamente Morsiani elabora la definizione di “occidente periferico”, individuando una tipologia di territorio che si pone a metà strada tra quella delle grandi metropoli e quella tipica dei paesi in via di sviluppo, senza tuttavia assorbire specifiche caratteristiche né dall’una né dall’altra, risultando perciò riscontrabili in differenti paesi occidentali. Il suo metodo speculativo, infatti, si rivolge alla scelta dell’immobilismo all’interno della “degenerazione nell’immobilità”, partendo dalla considerazione che il periferico contemporaneo è il luogo per eccellenza dell’immobilismo performante in quanto visibile, comune e caratterizzato ovunque dalle medesime dinamiche fasulle.
Allo stesso modo, in occasione della mostra presso la Galleria Umberto Di Marino, l’artista intende definire una strategia finalizzata ad innescare possibili soluzioni per la premessa iniziale, trasferendo su un piano estetico e formale le conclusioni raggiunte attraverso la sua personale metodologia d’indagine.
All’interno della mostra napoletana il ciclo delle didascalie con installazioni, dà la chiave di questo viaggio intellettivo a cui Morsiani invita gli spettatori: non più una visione che guarda il dato estetico e concettuale elaborato dall’artista, ma un capovolgimento copernicano in cui è il fruitore a trovare nello strumento artistico uno spazio per porsi domande e trovarne le risposte. Le didascalie, come già il titolo della mostra, seguono la prassi dell’object trouvé nel combinare liberamente parole e materiali eterogenei, suggerendone un’ulteriore decontestualizzazione nel privato di ciascuno, dove si dà compimento all’opera.
Al contrario, invece, il video segue un procedimento inverso, per cui il reale, prelevato dalle immagini di un satellite o dalla sequenza dimostrativa di un software, entra nella sfera intima della casa dell’artista per essere rielaborato attraverso un’esperienza artistica il cui risultato visibile è poi presente in mostra.
E’ una sorta di campione dei modelli esplicativi contemporanei per cui qualsiasi strumento va corredato di manuale d’uso, quando invece in sé dovrebbe essere già atto a risolvere i problemi pratici di chi lo utilizza.
Il lavoro di Morsiani dà conto di tali dinamiche esponendo la riproduzione artistica della sua Pergamena di laurea. Strumento per eccellenza utilizzato per dotarsi di competenze solutive diviene essa stessa opera, annullando il proprio significato sociale e trasferendo nei medesimi parametri speculativi, la visione di un luogo, falsato nei suoi finti dinamismi intellettuali.
Enrico Morsiani (1979) vive e lavora a Imola (BO).
Mostre personali e collettive selezionate:
2009 Massachusets Institute of Technology, Boston, USA
2008 Premio ArteGiovane, Centro Congressi Torino Incontra, Torino.
Mostra di fine corso (visiting professor Adrian Paci), Fondazione Spinola-Banna, Torino
Soft Cell: dinamiche nello spazio, GC.AC, Monfalcone (GO), a cura di A. Bruciati
Il rimedio perfetto, Galleria Riccardo Crespi, Milano, a cura di M. Tagliaferro
2007 HIRST-CONTEMPORARY ART-MORSIANI-CATTELAN-EXPOSITION-KOONS-SOLO SHOW-BARNEY-BOCH, Galleria Six, Milano, a cura di D. Lotta
2006 NO SPACE NO TIME, Placentia Arte, Piacenza
LINK, Prometeo Art Gallery, Milano, a cura di S. Nastro
2005 Peripheral West, Placentia Arte, Piacenza
personale napoletana di Enrico Morsiani dal titolo Where the slake mountain proudly talks.
Da diversi anni l’artista, prendendo spunto dal proprio contesto d’origine, s’interroga sulle implicazioni sociali ed individuali legate al concetto di limite, inteso come area di confine geografica, ma anche mentale e culturale. Più precisamente Morsiani elabora la definizione di “occidente periferico”, individuando una tipologia di territorio che si pone a metà strada tra quella delle grandi metropoli e quella tipica dei paesi in via di sviluppo, senza tuttavia assorbire specifiche caratteristiche né dall’una né dall’altra, risultando perciò riscontrabili in differenti paesi occidentali. Il suo metodo speculativo, infatti, si rivolge alla scelta dell’immobilismo all’interno della “degenerazione nell’immobilità”, partendo dalla considerazione che il periferico contemporaneo è il luogo per eccellenza dell’immobilismo performante in quanto visibile, comune e caratterizzato ovunque dalle medesime dinamiche fasulle.
Allo stesso modo, in occasione della mostra presso la Galleria Umberto Di Marino, l’artista intende definire una strategia finalizzata ad innescare possibili soluzioni per la premessa iniziale, trasferendo su un piano estetico e formale le conclusioni raggiunte attraverso la sua personale metodologia d’indagine.
All’interno della mostra napoletana il ciclo delle didascalie con installazioni, dà la chiave di questo viaggio intellettivo a cui Morsiani invita gli spettatori: non più una visione che guarda il dato estetico e concettuale elaborato dall’artista, ma un capovolgimento copernicano in cui è il fruitore a trovare nello strumento artistico uno spazio per porsi domande e trovarne le risposte. Le didascalie, come già il titolo della mostra, seguono la prassi dell’object trouvé nel combinare liberamente parole e materiali eterogenei, suggerendone un’ulteriore decontestualizzazione nel privato di ciascuno, dove si dà compimento all’opera.
Al contrario, invece, il video segue un procedimento inverso, per cui il reale, prelevato dalle immagini di un satellite o dalla sequenza dimostrativa di un software, entra nella sfera intima della casa dell’artista per essere rielaborato attraverso un’esperienza artistica il cui risultato visibile è poi presente in mostra.
E’ una sorta di campione dei modelli esplicativi contemporanei per cui qualsiasi strumento va corredato di manuale d’uso, quando invece in sé dovrebbe essere già atto a risolvere i problemi pratici di chi lo utilizza.
Il lavoro di Morsiani dà conto di tali dinamiche esponendo la riproduzione artistica della sua Pergamena di laurea. Strumento per eccellenza utilizzato per dotarsi di competenze solutive diviene essa stessa opera, annullando il proprio significato sociale e trasferendo nei medesimi parametri speculativi, la visione di un luogo, falsato nei suoi finti dinamismi intellettuali.
Enrico Morsiani (1979) vive e lavora a Imola (BO).
Mostre personali e collettive selezionate:
2009 Massachusets Institute of Technology, Boston, USA
2008 Premio ArteGiovane, Centro Congressi Torino Incontra, Torino.
Mostra di fine corso (visiting professor Adrian Paci), Fondazione Spinola-Banna, Torino
Soft Cell: dinamiche nello spazio, GC.AC, Monfalcone (GO), a cura di A. Bruciati
Il rimedio perfetto, Galleria Riccardo Crespi, Milano, a cura di M. Tagliaferro
2007 HIRST-CONTEMPORARY ART-MORSIANI-CATTELAN-EXPOSITION-KOONS-SOLO SHOW-BARNEY-BOCH, Galleria Six, Milano, a cura di D. Lotta
2006 NO SPACE NO TIME, Placentia Arte, Piacenza
LINK, Prometeo Art Gallery, Milano, a cura di S. Nastro
2005 Peripheral West, Placentia Arte, Piacenza
26
marzo 2009
Enrico Morsiani – Where the slake mountain proudly talks
Dal 26 marzo al 02 maggio 2009
arte contemporanea
Location
UMBERTO DI MARINO ARTE CONTEMPORANEA
Napoli, Via Alabardieri, 1, (Napoli)
Napoli, Via Alabardieri, 1, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-20
mattina su appuntamento
Vernissage
26 Marzo 2009, ore 19.00
Autore