S’inaugura a Trieste sabato 19 marzo alle ore 18 alla Galleria Cartesius la mostra personale del pittore triestino Enzo E. Mari, che vi espone quasi una ventina di frottage realizzati tra il 2003 e il 2005. La mostra si situa nell’ambito della sezione Arte contemporanea: artisti triestini del Novecento ideata da Marianna Accerboni e sarà visitabile fino all’8 aprile. Presentazione in catalogo del critico Sergio R. Molesi.



La rassegna costituisce un evento di particolare interesse sia per la tipicità dei metodi operativi ed espressivi dell’artista, nato a Trieste nel 1939, sia per la sua attiva partecipazione a sodalizi culturali ed artistici, tra cui il Gruppo & e il gruppo Quadra. Mari rappresenta infatti un unicum nell’ambito dell’arte triestina, poiché da anni persegue ed affina la tecnica del frottage pittorico, che coniuga la memoria classica e neoclassica della cultura di Trieste con il linguaggio della modernità, venato di tracce espressioniste e surreali e supportato da una tecnica laboriosa ed accurata, da cui traluce una sorta di criptico lirismo. Nei lavori esposti in mostra l’artista parte dalla realizzazione di una scultura in gesso che ha la valenza di un bassorilievo, dona poi ad essa la pelle, che simbolizza la vita, rivestendola con la tela o con un supporto cartaceo. Interviene quindi con il colore, che rappresenta il sentimento, applicato a spruzzo in più fasi, spesso con l’apporto di sabbie per potenziarne l’effetto materico. Le opere in mostra vengono presentate in terne che, partendo dalla stessa matrice tridimensionale, propongono valenze espressive e sentimentali diverse, fino alla creazione dell’effetto crackle, che simulando solche e piccole ferite, accentua la drammaticità della rappresentazione e del messaggio dell’artista.