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Erica Saladino – Fior di terra
dipinti
Comunicato stampa
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Terra, dalla radice tàrs- esser secco, disseccarsi, dal sanscrito trs-yâmi, ho sete, mi fendo per siccità, in greco tèrsô, inaridisco, asciugo.
La terra è viva, è un essere vivente ed il suo enorme bellissimo corpo è della stessa natura di quello dei pesci, galleggia come in uno sconfinato oceano.
E’ come quello della balena, poiché anche la terra ha bisogno dell’aria e di acqua che rovescia nei mari e nei fiumi; la terra respira, si libera i polmoni per ricaricarli d’aria, come nuova forza di vita.
Scendendo nelle profondità remote, attraverso le sedimentazioni, gli umori, i liquidi condensati, riemergono invischiati i corpi e le memorie fossilizzate.
La terra è vita, la terra è morte.
Nel ciclico mutarsi delle stagioni si manifesta il passaggio continuo dalla morte alla rinascita e l’uomo rinvanga il proprio desiderio di farsi immortale, come il seme che nella terra muore e poi rinasce.
La Grande Madre, divinità femminile primordiale si fa mediatrice fra l’umano e il divino.
La terra ribolle, condensa, evapora ciò che in lei si nasconde; riaffiorano così antichi volti, divenuti divinità ctonie, precipitati in aperture, fenditure del suolo e rimasti intrappolati per sempre nel proprio calco. Impronte, orme, tracce impresse nella materia fertile, pronta alla continua metamorfosi della propria forma:
le pause, il risveglio, il nascere, il morire ed il rinascere.
Stella Saladino
La terra è viva, è un essere vivente ed il suo enorme bellissimo corpo è della stessa natura di quello dei pesci, galleggia come in uno sconfinato oceano.
E’ come quello della balena, poiché anche la terra ha bisogno dell’aria e di acqua che rovescia nei mari e nei fiumi; la terra respira, si libera i polmoni per ricaricarli d’aria, come nuova forza di vita.
Scendendo nelle profondità remote, attraverso le sedimentazioni, gli umori, i liquidi condensati, riemergono invischiati i corpi e le memorie fossilizzate.
La terra è vita, la terra è morte.
Nel ciclico mutarsi delle stagioni si manifesta il passaggio continuo dalla morte alla rinascita e l’uomo rinvanga il proprio desiderio di farsi immortale, come il seme che nella terra muore e poi rinasce.
La Grande Madre, divinità femminile primordiale si fa mediatrice fra l’umano e il divino.
La terra ribolle, condensa, evapora ciò che in lei si nasconde; riaffiorano così antichi volti, divenuti divinità ctonie, precipitati in aperture, fenditure del suolo e rimasti intrappolati per sempre nel proprio calco. Impronte, orme, tracce impresse nella materia fertile, pronta alla continua metamorfosi della propria forma:
le pause, il risveglio, il nascere, il morire ed il rinascere.
Stella Saladino
02
giugno 2006
Erica Saladino – Fior di terra
Dal 02 al 14 giugno 2006
arte contemporanea
Location
TORRE DEGLI STIPENDIARI
San Miniato, Via Augusto Conti, (Pisa)
San Miniato, Via Augusto Conti, (Pisa)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 16-18
Vernissage
2 Giugno 2006, ore 16
Autore