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Erica Saladino – Mater
Una mostra personale, “Mater”, incentrata sulla trilogia materia-natura-uomo, tema molto caro all’artista che ha sviluppato in questi ultimi anni un linguaggio espressivo originale e di forte impatto emotivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nei suggestivi spazi espositivi del Castello, sede del Comune di San Giovanni d’Asso (Si), espone dal 5 al 19 marzo 2005 Erica Saladino, giovane artista fiorentina di origine ligure, presentando una mostra personale, “Mater”, incentrata sulla trilogia materia-natura-uomo, tema molto caro all’artista che ha sviluppato in questi ultimi anni un linguaggio espressivo originale e di forte impatto emotivo.
-“Mater”: madre, procreatrice, generatrice, riferito originariamente dagli agricoltori alla “sostanza materna” dei tronchi d’albero.- scrive Stella Saladino nella presentazione, termine che racchiude dentro di sè l’origine di Tutto e si manifesta nei suoi significati primari, attraverso i simboli universali della vita stessa: la Materia, la Natura e l’Uomo.
Erica Saladino ci rende partecipe dell’unicum, accompagnandoci poeticamente tra i suoi dipinti realizzati con mezzi diversi che racchiudono e sprigionano la forza dei tre Elementi.
-La materia è graffiata, toccata, tridimensionale, una materia che strabocca, fuoriesce nonostante i limiti del supporto. Qui la sostanza fluisce, si addensa per dare spessore, nasconde altra sostanza sotto di sè, ma non c’è sabbia, colore, olio che sia indipendente dal resto, tutto si contamina, si mescola in maniera naturale.-
La Natura è -invasa e manipolata, assemblata all’artificiale. Trattenuta, pinzata, incollata, con nuove funzioni, decontestualizzata, ma che rivive, che si occulta camaleontica tra i colori, in un ambiente ri-creato per essa. Trasparenze metalliche in cui si intravede, in cui l’occhio è libero d’immaginare. Evocazioni “velate”, fluidificate, liquefatte, in cui la materia si fa acqua, trasuda atmosfere di silenziosi fondali marini. Suggestioni naturali, cromatiche, di scorci di boschi, di tronchi sezionati, che hanno incontrato l’Uomo.
Come un vaso rovesciato si sparge la Materia liquida o raddensata sul viso dell’Uomo, la Natura si arrampica sui corpi che non le oppongono resistenza, come l’edera sugli alberi ad abbracciare o soffocare l’artificio umano. Si intravedono espressioni, visi, sguardi allucinati intrappolati nei tronchi, in fase di metamorfosi, come in un’antica favola. L’organismo si nutre di “individui” vegetali, naturali e così la pianta assorbe e incorpora l’umano; le radici si intrecciano, gli organi si fanno tronchi, rami, foglie. Nella volontà di farsi tutt’uno con il Resto, l’Uomo si rende individuo e diverso.
A complemento del percorso sono alcune poesie di Stella Saladino, suggestioni intime di visioni che nascono e si sviluppano come un flusso di prorompenti emozioni attraverso una scrittura incisiva che suggerisce immagini e colpisce nel profondo il cuore di chi le legge.
Un affresco fantasioso di pensieri che si fanno forma, immagine, colore, che evocano onirici paesaggi della mente in cui la parola è gioco tra suono e significato. Così ci soffermiamo e per un momento siamo un tutt’uno con la Materia, la Natura e l’Uomo.
-“Mater”: madre, procreatrice, generatrice, riferito originariamente dagli agricoltori alla “sostanza materna” dei tronchi d’albero.- scrive Stella Saladino nella presentazione, termine che racchiude dentro di sè l’origine di Tutto e si manifesta nei suoi significati primari, attraverso i simboli universali della vita stessa: la Materia, la Natura e l’Uomo.
Erica Saladino ci rende partecipe dell’unicum, accompagnandoci poeticamente tra i suoi dipinti realizzati con mezzi diversi che racchiudono e sprigionano la forza dei tre Elementi.
-La materia è graffiata, toccata, tridimensionale, una materia che strabocca, fuoriesce nonostante i limiti del supporto. Qui la sostanza fluisce, si addensa per dare spessore, nasconde altra sostanza sotto di sè, ma non c’è sabbia, colore, olio che sia indipendente dal resto, tutto si contamina, si mescola in maniera naturale.-
La Natura è -invasa e manipolata, assemblata all’artificiale. Trattenuta, pinzata, incollata, con nuove funzioni, decontestualizzata, ma che rivive, che si occulta camaleontica tra i colori, in un ambiente ri-creato per essa. Trasparenze metalliche in cui si intravede, in cui l’occhio è libero d’immaginare. Evocazioni “velate”, fluidificate, liquefatte, in cui la materia si fa acqua, trasuda atmosfere di silenziosi fondali marini. Suggestioni naturali, cromatiche, di scorci di boschi, di tronchi sezionati, che hanno incontrato l’Uomo.
Come un vaso rovesciato si sparge la Materia liquida o raddensata sul viso dell’Uomo, la Natura si arrampica sui corpi che non le oppongono resistenza, come l’edera sugli alberi ad abbracciare o soffocare l’artificio umano. Si intravedono espressioni, visi, sguardi allucinati intrappolati nei tronchi, in fase di metamorfosi, come in un’antica favola. L’organismo si nutre di “individui” vegetali, naturali e così la pianta assorbe e incorpora l’umano; le radici si intrecciano, gli organi si fanno tronchi, rami, foglie. Nella volontà di farsi tutt’uno con il Resto, l’Uomo si rende individuo e diverso.
A complemento del percorso sono alcune poesie di Stella Saladino, suggestioni intime di visioni che nascono e si sviluppano come un flusso di prorompenti emozioni attraverso una scrittura incisiva che suggerisce immagini e colpisce nel profondo il cuore di chi le legge.
Un affresco fantasioso di pensieri che si fanno forma, immagine, colore, che evocano onirici paesaggi della mente in cui la parola è gioco tra suono e significato. Così ci soffermiamo e per un momento siamo un tutt’uno con la Materia, la Natura e l’Uomo.
05
marzo 2005
Erica Saladino – Mater
Dal 05 al 19 marzo 2005
giovane arte
Location
IL CASTELLO – SEDE COMUNALE
San Giovanni D'asso, Piazza Antonio Gramsci, 1, (Siena)
San Giovanni D'asso, Piazza Antonio Gramsci, 1, (Siena)
Orario di apertura
dal lunedi al venerdi 9.30-13. Martedi e giovedi 9,30-13 e 15-18. Sabato 9,30-12
Vernissage
5 Marzo 2005, ore 15
Autore