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Erwin Wurm
Il MACRO inaugura un nuovo ciclo espositivo site specific che avrà come palcoscenico la Galleria Vetrata
Comunicato stampa
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Il MACRO inaugura un nuovo ciclo espositivo site specific che avrà come palcoscenico la Galleria Vetrata. Mentre i lavori di ampliamento architettonico del museo avanzano, un inedito progetto fa della hall il nuovo spazio espositivo che, affiancandosi alle altre sale, coinvolge artisti contemporanei di fama internazionale che studiano lo spazio come oggetto di manipolazione della realtà.
Il debutto vede protagonista Erwin Wurm, vicino alle versioni più ironiche dell'arte concettuale, talento che dà vita a un modo originalissimo di intendere le forme artistiche, innestando e confondendo le diverse tecniche, l’artista austriaco punta a ridefinire il concetto statico di scultura e quello dinamico di performance, sorpassando i limiti e le barriere che solitamente esistono tra fotografia, video ed happening: affronta il mezzo scultoreo come improvviso e immediato, nell’atto del suo originarsi, indaga gli equilibri precari e il rapporto che si crea tra il medium scultoreo e gli oggetti di uso comune quali biciclette, scope, verdure, sfere e sedie registrandoli fedelmente mediante il mezzo fotografico o il video.
Erwin Wurm è famoso per le “One Minute Sculputure”, opere a metà tra la scultura e performance, basate sul concetto di precarietà, che esistono solo per pochi secondi, giusto il tempo d’essere immortalate, magari con la fotografia o la videocamera. Le “One Minute Sculture” propongono gente comune cui l'artista ha fatto fare cose non comuni, come infilarsi matite nel naso, secchi o sacchetti in testa o come stare in equilibrio in punti instabili. Il pubblico viene così invitato ad intervenire, a diventare il lavoro stesso dell'artista e non un passivo osservatore, prestandosi ad interagire con gli oggetti messi a disposizione esattamente come ha fatto fare ai Red Hot Chili Pepper nel video della loro "Can't Stop" dall'ultimo album "By The Way".
Dal 10 novembre il MACRO ospiterà nella grande hall d’ingresso del museo alcune sue portentose e monumentali opere come “Truck” (2005), un’installazione inedita appositamente realizzata per il MACRO, “Fat House / I Love My Time, I Don’t Like My Time” (2003), una vera e propria casa “cicciona” (5 x 10 x 7 m) che trascina il visitatore in una dimensione suggestiva, dove all’interno si potrà assistere al nuovo video “Am I a House”, (2005), non altro che la voce stessa della Casa. Infine, “My time”, doppia video installazione che ha come protagoniste le macchine e un loro ipotetico slang dialettale.
Come nelle “ One minute sculture” anche in “Truck”, un camion piantato nella hall in direzione verticale, Wurm si diverte a giocare con la percezione, a cogliere il rovescio delle cose, lo stravolgimento del senso.
Appassionato di filosofia, Wurm si è interessato anche al pensiero di Ludwig Wittgenstein, che nel saggio Tractatus (1929) indaga il rapporto tra linguaggio, segni linguistici e la realtà, l’artista austriaco concentra la sua poetica sulla deformazione delle immagini della realtà: l’immagine costruita dall’artista, infatti, raffigura, secondo forme e mezzi propri, l'altro e il diverso degli oggetti reali.
Inseriti in questi nuovi parametri e sottratti alla quotidianità da cui sono stati prelevati, persone ed oggetti si muovono in direzioni impossibili, irragionevoli, assumendo di volta in volta forme e sembianze illogiche. E' in questa singolare atmosfera che vivono le creazioni di Wurm: le gambe di una donna priva del busto che sostengono pesi, corpi che lievitano a mezz'aria, oggetti sospesi, un uomo in equilibrio su una scopa, una donna tenuta a terra da un'enorme valigia oppure una sedia in bilico sul viso di una donna. Spiazzato, il pubblico è invitato a scoprire e sperimentare un nuovo modo di percepire il mondo reale molto spesso regolato da un'estetica assolutamente illogica e insensata.
Erwin Wurm nasce a Bruck an der Mur in Austria nel 1954.Vive e lavora tra New York e Vienna, dove dal 2002 insegna all’Università delle Arti Applicate Tra le sue personali più importanti vi sono mostre al Drawing Centre di New York, al MAMCO di Ginevra (2001); al Palais de Tokio di Parigi e al Kiasma di Helsinki (2002); la grande esposizione I love my time, I don’t like my time, al Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco, e al Contemporary Art Center di Cincinnati (2004-2005); Arcos, Museo D’arte Contemporanea Sannio (2005)Benevento.
Espone nell’ambito di importanti rassegne collettive quali la Biennale di Lione (2000 e 2005) e di Tapei; la 49° Biennale di Venezia (2001), la mostra “Tempo”al MOMA di New York (2002); la Biennale di Seville e la mostra Arti & Architettura di Genova nel 2004.
Il debutto vede protagonista Erwin Wurm, vicino alle versioni più ironiche dell'arte concettuale, talento che dà vita a un modo originalissimo di intendere le forme artistiche, innestando e confondendo le diverse tecniche, l’artista austriaco punta a ridefinire il concetto statico di scultura e quello dinamico di performance, sorpassando i limiti e le barriere che solitamente esistono tra fotografia, video ed happening: affronta il mezzo scultoreo come improvviso e immediato, nell’atto del suo originarsi, indaga gli equilibri precari e il rapporto che si crea tra il medium scultoreo e gli oggetti di uso comune quali biciclette, scope, verdure, sfere e sedie registrandoli fedelmente mediante il mezzo fotografico o il video.
Erwin Wurm è famoso per le “One Minute Sculputure”, opere a metà tra la scultura e performance, basate sul concetto di precarietà, che esistono solo per pochi secondi, giusto il tempo d’essere immortalate, magari con la fotografia o la videocamera. Le “One Minute Sculture” propongono gente comune cui l'artista ha fatto fare cose non comuni, come infilarsi matite nel naso, secchi o sacchetti in testa o come stare in equilibrio in punti instabili. Il pubblico viene così invitato ad intervenire, a diventare il lavoro stesso dell'artista e non un passivo osservatore, prestandosi ad interagire con gli oggetti messi a disposizione esattamente come ha fatto fare ai Red Hot Chili Pepper nel video della loro "Can't Stop" dall'ultimo album "By The Way".
Dal 10 novembre il MACRO ospiterà nella grande hall d’ingresso del museo alcune sue portentose e monumentali opere come “Truck” (2005), un’installazione inedita appositamente realizzata per il MACRO, “Fat House / I Love My Time, I Don’t Like My Time” (2003), una vera e propria casa “cicciona” (5 x 10 x 7 m) che trascina il visitatore in una dimensione suggestiva, dove all’interno si potrà assistere al nuovo video “Am I a House”, (2005), non altro che la voce stessa della Casa. Infine, “My time”, doppia video installazione che ha come protagoniste le macchine e un loro ipotetico slang dialettale.
Come nelle “ One minute sculture” anche in “Truck”, un camion piantato nella hall in direzione verticale, Wurm si diverte a giocare con la percezione, a cogliere il rovescio delle cose, lo stravolgimento del senso.
Appassionato di filosofia, Wurm si è interessato anche al pensiero di Ludwig Wittgenstein, che nel saggio Tractatus (1929) indaga il rapporto tra linguaggio, segni linguistici e la realtà, l’artista austriaco concentra la sua poetica sulla deformazione delle immagini della realtà: l’immagine costruita dall’artista, infatti, raffigura, secondo forme e mezzi propri, l'altro e il diverso degli oggetti reali.
Inseriti in questi nuovi parametri e sottratti alla quotidianità da cui sono stati prelevati, persone ed oggetti si muovono in direzioni impossibili, irragionevoli, assumendo di volta in volta forme e sembianze illogiche. E' in questa singolare atmosfera che vivono le creazioni di Wurm: le gambe di una donna priva del busto che sostengono pesi, corpi che lievitano a mezz'aria, oggetti sospesi, un uomo in equilibrio su una scopa, una donna tenuta a terra da un'enorme valigia oppure una sedia in bilico sul viso di una donna. Spiazzato, il pubblico è invitato a scoprire e sperimentare un nuovo modo di percepire il mondo reale molto spesso regolato da un'estetica assolutamente illogica e insensata.
Erwin Wurm nasce a Bruck an der Mur in Austria nel 1954.Vive e lavora tra New York e Vienna, dove dal 2002 insegna all’Università delle Arti Applicate Tra le sue personali più importanti vi sono mostre al Drawing Centre di New York, al MAMCO di Ginevra (2001); al Palais de Tokio di Parigi e al Kiasma di Helsinki (2002); la grande esposizione I love my time, I don’t like my time, al Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco, e al Contemporary Art Center di Cincinnati (2004-2005); Arcos, Museo D’arte Contemporanea Sannio (2005)Benevento.
Espone nell’ambito di importanti rassegne collettive quali la Biennale di Lione (2000 e 2005) e di Tapei; la 49° Biennale di Venezia (2001), la mostra “Tempo”al MOMA di New York (2002); la Biennale di Seville e la mostra Arti & Architettura di Genova nel 2004.
10
novembre 2005
Erwin Wurm
Dal 10 novembre 2005 al 31 maggio 2006
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
1 Euro (iniziativa valida fino al 30 settembre 2006); gratuito sotto i 18 e oltre i 65 anni
Orario di apertura
da martedì a domenica 9–19. Festività 9-14. Lunedì chiuso
Vernissage
10 Novembre 2005, ore 18,30
Autore
Curatore



