EUGENIO FERRETTI
END
La ragione d'essere della vita è nel suo limite.
Un'immagine/lettura diacronica della parola LIFE è quanto si mostra alla nostra vista dai 36 elementi che compongono l'opera, di grandi dimensioni, esposta nella galleria De Chirico, e che ad un ritmo cadenzato, specularmente, si oppongono l'uno con l'altro, in un rapporto di sottrazione e compensazione. LIFE è come una successione numerica nella quale ad ogni elemento corrisponde il suo opposto, per trovare nello zero, in quell'insieme vuoto, il proprio inizio e la propria fine. Progredire e regredire, crescere e al contempo decrescere e percepire, in questo effimero e illusorio equilibrio, quel sentimento tragico della vita a cui nulla si oppone. Diversamente i LIFE realizzati su carta copiativa, che da semplici copie di un originale da loro stesse annullato, in quest'ultimo, a loro volta, si mutano. E nella fissità di uno spazio che diviene un tutt'uno con essi, questi LIFE, sembrano essere la conseguenza, per gli inserti, le protesi e la scomposizione dell'immagine, di un'artificiosa mutazione genetica che nega loro un'autentica possibilità di esistenza.
END, posto all'inizio del percorso di visita alla mostra, è ricavato da una matrice vuota, senza fondo, immateriale ovvero incorporea, e per quanto se ne voglia trarre un originale, nella sua rappresentazione, l'immagine che ne deriva è ciò che non può essere rappresentato.
Eugenio Ferretti
