Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Evita Andújar – Anima Memoriae
La mostra presenta una nuova fase del lavoro Stolen Selfies, la più recente produzione dell’artista Evita Andújar. Le immagini sono create attraverso la rielaborazione pittorica di fotografie e selfie “rubati” dai social di giovani donne che le hanno postate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 25 gennaio alle ore 18.00 presso la Galleria di SpazioAref si inaugura la mostra di Evita Andújar | Anima Memoriae. L’esposizione rimarrà aperta a ingresso libero fino al 23 febbraio 2025, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Galleria Nuovospazio Artecontemporanea di Piacenza.
La mostra presenta una nuova fase del lavoro Stolen Selfies, la più recente produzione dell’artista andalusa.
Le immagini sono create attraverso la rielaborazione pittorica di fotografie e selfie “rubati” dai social di giovani donne che le hanno postate. “Andújar usa dunque il suo talento pittorico per la sua ricerca ready-made sull’universo di immagini che si accumulano nella rete, scegliendo con cura fotografie, tratte in particolare da Instagram, di ragazze sconosciute che poi manipola e trasforma con i pennelli e il colore sulla tela. La pittrice sfida con intelligenza la banalità di certe immagini e le trasforma in un approfondimento che ha la forza riservata alle opere d’arte e alla loro capacità speciale di penetrare e di interpretare le sfaccettate realtà del mondo che condividiamo. Questi dipinti sono contraddistinti difatti da un’apparente felicità cromatica, collegata alle loro fonti di provenienza, che Andújar riesce a coagulare nelle sue traslucide tessiture pittoriche che però lasciano trapelare un evidente senso di inquietudine, un elemento stridente che insidia la leggerezza e il
narcisismo delle (auto)rappresentazioni che si susseguono su Instagram. Pertanto, l’artista, deliberatamente, ruba i selfie delle ragazze delle sue tele, ma la sua operazione però non è di semplice e banale saccheggio e la sua pittura ottiene lo scopo di dare una dimensione contemporanea al tema secolare del doppio, di un alter ego possibile che si sovrappone alla nostra personalità. Le giovani donne di queste opere sono infatti colte nella loro dimensione privata e sdoppiate, come in un rispecchiamento o, meglio, un riverbero del loro volto, che riecheggia nelle opere come una sorta di (voluto) disturbo di quella perfezione che le foto originali avrebbero voluto trasmettere. Il senso di questa ricerca sembra dunque quello di dare forma e
significato allo sdoppiamento delle nostre vite, sospese tra realtà e virtualità, in una fusione dove la (presunta?) verità della ‘vita reale’ sembra smarrirsi spesso nello spazio della rete e dove le molte realtà possibili aumentano a dismisura in un labirinto infinito di rappresentazioni. […]
L’opera di Andújar ottiene però un risultato ulteriore e più profondo, quello di rivelare gli enigmi che si nascondono dietro i selfie rubati, di donare una dignità e una presenza visiva a immagini altrimenti destinate a disperdersi in pochi minuti, a rallentare il tempo dei pixel che formano quelle foto rinchiudendolo nel corpo fluido della pittura, trasformando l’effimero in duraturo e scoprendo la poesia segreta e privata delle minime esistenze quotidiane”. (L. Canova, Lo sguardo e il suo doppio, www.evitaandujar.com)
La mostra presenta una nuova fase del lavoro Stolen Selfies, la più recente produzione dell’artista andalusa.
Le immagini sono create attraverso la rielaborazione pittorica di fotografie e selfie “rubati” dai social di giovani donne che le hanno postate. “Andújar usa dunque il suo talento pittorico per la sua ricerca ready-made sull’universo di immagini che si accumulano nella rete, scegliendo con cura fotografie, tratte in particolare da Instagram, di ragazze sconosciute che poi manipola e trasforma con i pennelli e il colore sulla tela. La pittrice sfida con intelligenza la banalità di certe immagini e le trasforma in un approfondimento che ha la forza riservata alle opere d’arte e alla loro capacità speciale di penetrare e di interpretare le sfaccettate realtà del mondo che condividiamo. Questi dipinti sono contraddistinti difatti da un’apparente felicità cromatica, collegata alle loro fonti di provenienza, che Andújar riesce a coagulare nelle sue traslucide tessiture pittoriche che però lasciano trapelare un evidente senso di inquietudine, un elemento stridente che insidia la leggerezza e il
narcisismo delle (auto)rappresentazioni che si susseguono su Instagram. Pertanto, l’artista, deliberatamente, ruba i selfie delle ragazze delle sue tele, ma la sua operazione però non è di semplice e banale saccheggio e la sua pittura ottiene lo scopo di dare una dimensione contemporanea al tema secolare del doppio, di un alter ego possibile che si sovrappone alla nostra personalità. Le giovani donne di queste opere sono infatti colte nella loro dimensione privata e sdoppiate, come in un rispecchiamento o, meglio, un riverbero del loro volto, che riecheggia nelle opere come una sorta di (voluto) disturbo di quella perfezione che le foto originali avrebbero voluto trasmettere. Il senso di questa ricerca sembra dunque quello di dare forma e
significato allo sdoppiamento delle nostre vite, sospese tra realtà e virtualità, in una fusione dove la (presunta?) verità della ‘vita reale’ sembra smarrirsi spesso nello spazio della rete e dove le molte realtà possibili aumentano a dismisura in un labirinto infinito di rappresentazioni. […]
L’opera di Andújar ottiene però un risultato ulteriore e più profondo, quello di rivelare gli enigmi che si nascondono dietro i selfie rubati, di donare una dignità e una presenza visiva a immagini altrimenti destinate a disperdersi in pochi minuti, a rallentare il tempo dei pixel che formano quelle foto rinchiudendolo nel corpo fluido della pittura, trasformando l’effimero in duraturo e scoprendo la poesia segreta e privata delle minime esistenze quotidiane”. (L. Canova, Lo sguardo e il suo doppio, www.evitaandujar.com)
25
gennaio 2025
Evita Andújar – Anima Memoriae
Dal 25 gennaio al 23 febbraio 2025
arte contemporanea
Location
SPAZIOAREF
Brescia, Piazza Della Loggia, 11f, (Brescia)
Brescia, Piazza Della Loggia, 11f, (Brescia)
Orario di apertura
da giovedì a domenica, ore 16-19.30
Vernissage
25 Gennaio 2025, 18.00
Sito web
Autore
Produzione organizzazione





