Il lavoro di Federica Crestani si colloca in un territorio di confine tra scultura, installazione e gesto performativo. La materia, nella sua ricerca, non è mai semplice supporto ma campo d’ascolto, superficie sensibile su cui il pensiero si traduce in segno, ritmo, impronta. Ex Tabula nasce da questa tensione: dalla volontà di restituire al gesto la sua funzione generatrice, la sua possibilità di farsi forma, spazio, memoria. L’open studio si propone come attraversamento del suo universo plastico, dove frammenti, oggetti e superfici raccontano una grammatica costruita nel tempo, fatta di stratificazioni, errori e intuizioni. Le opere, nate da un processo lento e riflessivo, conservano la traccia di chi le ha toccate e insieme evocano un movimento interiore, una soglia tra l’idea e la materia. Il titolo, Ex Tabula, suggerisce un punto d’origine, un piano di partenza da cui tutto può accadere. Non una tabula rasa, ma una tabula viva, attraversata da memorie, da residui di gesti che tornano a parlarsi nello spazio condiviso dell’atelier. Aprire lo studio significa aprire anche il processo: invitare il pubblico a partecipare a un momento di sospensione, dove il lavoro si mostra nella sua forma più autentica, ancora in dialogo con il fare. In questa dimensione, la ricerca di Federica Crestani diventa esperienza, e l’opera — come il gesto — continua a trasformarsi.