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Excess – Moda e underground negli Anni ’80
Cosa sono stati allora veramente gli anni ’80? Solo edonismo reaganiano, decor neobarocco e paesaggio postmoderno o anche la creatività dissacrante e costruttiva dell’underground? Solo la nascita del total look e del lusso delle griffe o anche lo strutturarsi di un sistema che porterà la moda a essere motore dell’economia italiana?
Comunicato stampa
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Leggings e braccialetti punk per strada, ciglia finte, make-up esasperato, spalle giganti e oro sulle passerelle. Eccessivi per definizione gli anni ’80 sono tornati di moda. Jennifer Lopez come Jennifer Beals in Flashdance, Fisherspooner come gli Yellow nelle classifiche disco, Morgan dei Bluvertigo come Adam Ant, Hard Rock e magliette Hell’s Angels, Boy George in un musical a Broadway sulla vita di Leigh Bowery, Amanda Lear in una trasmissione televisiva che diventa di culto. Britney Spears come Madonna o Madonna come Britney Spears? Nuovo conservatorismo, W. Bush come Reagan, Berlusconi come Craxi, inflazione e lusso sfrenato. E ancora altro. Ovunque richiami da quel controverso decennio.
Cosa sono stati allora veramente gli anni ’80? Solo edonismo reaganiano, decor neobarocco e paesaggio postmoderno o anche la creatività dissacrante e costruttiva dell’underground? Solo la nascita del total look e del lusso delle griffe o anche lo strutturarsi di un sistema che porterà la moda a essere motore dell’economia italiana? Creatività e novità sono le parole chiave di un periodo che sembra sfuggire a ogni precisa definizione nelle sue contraddizioni apparenti. C’è il ritorno alla professionalità, all’ufficialità dopo la contestazione, che trova però espressione nello street style. Nello stesso tempo la rivoluzione conservatrice del libero mercato di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher inizia la riabilitazione della ricchezza e della sua ostentazione. Il culto delle celebrities. La celebrazione dell’io rispetto al sociale. La ricerca esasperata del look giusto. La moda non è più unicamente un insieme di vestiti e accessori, ma lo specchio di una società in rapido e continuo cambiamento. Dalle sfilate di moda, alle pagine dei giornali, ai video musicali, alle gallerie d’arte, l’energia che il punk aveva liberato sfocia in un flusso ininterrotto di immagini. Dall’immaginazione al potere, gridata dagli studenti nelle piazze di tutto il mondo, al potere delle immagini. Basta guardare con la curiosità di oggi per accorgersi di quanto gli ’80 siano attuali o perlomeno come stiano diventando il vintage dell’anno prossimo.
EXCESS. MODA E UNDERGROUND NEGLI ANNI ’80 è un progetto innescato dall’accumulo di risonanze stile ’80 che vediamo in tutte le declinazioni della contemporaneità. EXCESS è una mostra sulla moda, con le opere degli artisti che con la moda si sono mescolati come Keith Haring e Cindy Sherman e soprattutto con gli oggetti di design, i veri protagonisti del paesaggio domestico di quegli anni. Una mostra che registra all’interno di un contesto internazionale la nascita e l’affermazione di quel sistema moda italiano che non solo definisce l’unicità del made in Italy ma consacra anche il valore di un modello estetico ed economico arrivato fino a oggi.
La mostra_ Una distesa di container. Una città alla Blade Runner.
L’ingresso alla mostra avviene attraverso uno spazio/filtro nero. Lo spazio interno si presenta oscuro, spezzato da pochi punti luminosi come guida, in cui container neri si rivolgono verso lo spettatore. Avanzando tra le cataste di container, guidati dalla luce e dalla musica, si scoprono le vetrine che custodiscono le scene e il glamour degli anni dell’eccesso. Una città di più di 30 container con 100 abiti e ancora oggetti, mobili, musica, film non solo di quel decennio glorioso e fangoso ma anche dell’oggi Neo ’80s.
Il libro/catalogo è un percorso visionario creativo sulle immagini che hanno fatto gli anni ’80. Non è cronologico ma procede per temi (donna in carriera, donna sexy, American Gigolo, night clubbing, wild boys, yuppies, graffiti, paesaggio postmoderno…). Il percorso del libro è integrato dall’inserto Neo ’80s una straordinaria raccolta di immagini degli ’80 dell’oggi. Una raccolta di saggi di studiosi e giornalisti di moda, di arte, di architettutra e di costume, una cronologia e un glossario, fatto dalle parole del decennio, completano il libro.
Presenze in mostra e in catalogo_
per la moda: Adidas, Allegri, Azzedine Alaïa, Giorgio Armani, Basile, Balençiaga, Laura Biagiotti, Dirk Bikkembergs, Body Map, Hugo Boss, Bottega Veneta, Veronique Branquinho, Brioni, Byblos, Cadette, Callaghan, Canali, Cantarelli, Chiara Boni, Nino Cerruti, Closed, Enrico Coveri, Complice, Corneliani, Jean Charles de Castelbajac, Ann Demeulemeester, Dior, Dolce e Gabbana, Ellesse, Erreuno, Cesare Fabbri, Fendi, Gianfranco Ferré, Alberta Ferretti, Elio Fiorucci, John Galliano, Jean Paul Gaultier, Genny, Romeo Gigli, Georgina Goodley, Katherine Hamnett, Donna Karan, Rei Kawakubo, Calvin Klein, Krizia, Christian Lacroix, Karl Lagerfeld, Ralph Lauren, Claudio LaViola, Henry Lloyd, Lotto, Max Mara, Missoni, Claude Montana, Franco Moschino, Moncler, Thierry Mugler, Nike, Rifat Ozbek, Puma, Cinzia Ruggeri, Jeremy Scott, Martine Sitbon, Luciano Soprani, Steven Sprouse, Sybilla, Timberland, Nicola Trussardi, Valentino, Walter Van Beirendonck, Dries Van Noten, Dirk Van Saene, Gian Marco Venturi, Gianni Versace, Louis Vuitton, Vivienne Westwood, Bernhard Willhelm, Yohji Yamamoto, Marina Yee, Zamasport, Ermenegildo Zegna, Pal Zileri
per il design: Ron Arad, Andrea Branzi, Tom Dixon, Tommaso Garattoni, Massimo Iosa Ghini, King Kong (Stefano Giovannoni e Guido Venturini), Shiro Kuramata, Charles Jencks, Memphis, Franck O. Gehry, Aldo Rossi, Denis Santachiara, Borek Sipek, Philippe Starck, Ettore Sottsass, Daniel Weil
per l’arte: Lina Bertucci, Leigh Bowery, Magazzini Criminali, Gilbert and George, Nan Goldin, Robert Longo, Keith Haring, Jenny Holzer, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Christian Marclay, Carlo Maria Mariani, Helmut Newton, Pierre et Gilles, Cindy Sherman, Andy Warhol, Bruce Weber
Cosa sono stati allora veramente gli anni ’80? Solo edonismo reaganiano, decor neobarocco e paesaggio postmoderno o anche la creatività dissacrante e costruttiva dell’underground? Solo la nascita del total look e del lusso delle griffe o anche lo strutturarsi di un sistema che porterà la moda a essere motore dell’economia italiana? Creatività e novità sono le parole chiave di un periodo che sembra sfuggire a ogni precisa definizione nelle sue contraddizioni apparenti. C’è il ritorno alla professionalità, all’ufficialità dopo la contestazione, che trova però espressione nello street style. Nello stesso tempo la rivoluzione conservatrice del libero mercato di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher inizia la riabilitazione della ricchezza e della sua ostentazione. Il culto delle celebrities. La celebrazione dell’io rispetto al sociale. La ricerca esasperata del look giusto. La moda non è più unicamente un insieme di vestiti e accessori, ma lo specchio di una società in rapido e continuo cambiamento. Dalle sfilate di moda, alle pagine dei giornali, ai video musicali, alle gallerie d’arte, l’energia che il punk aveva liberato sfocia in un flusso ininterrotto di immagini. Dall’immaginazione al potere, gridata dagli studenti nelle piazze di tutto il mondo, al potere delle immagini. Basta guardare con la curiosità di oggi per accorgersi di quanto gli ’80 siano attuali o perlomeno come stiano diventando il vintage dell’anno prossimo.
EXCESS. MODA E UNDERGROUND NEGLI ANNI ’80 è un progetto innescato dall’accumulo di risonanze stile ’80 che vediamo in tutte le declinazioni della contemporaneità. EXCESS è una mostra sulla moda, con le opere degli artisti che con la moda si sono mescolati come Keith Haring e Cindy Sherman e soprattutto con gli oggetti di design, i veri protagonisti del paesaggio domestico di quegli anni. Una mostra che registra all’interno di un contesto internazionale la nascita e l’affermazione di quel sistema moda italiano che non solo definisce l’unicità del made in Italy ma consacra anche il valore di un modello estetico ed economico arrivato fino a oggi.
La mostra_ Una distesa di container. Una città alla Blade Runner.
L’ingresso alla mostra avviene attraverso uno spazio/filtro nero. Lo spazio interno si presenta oscuro, spezzato da pochi punti luminosi come guida, in cui container neri si rivolgono verso lo spettatore. Avanzando tra le cataste di container, guidati dalla luce e dalla musica, si scoprono le vetrine che custodiscono le scene e il glamour degli anni dell’eccesso. Una città di più di 30 container con 100 abiti e ancora oggetti, mobili, musica, film non solo di quel decennio glorioso e fangoso ma anche dell’oggi Neo ’80s.
Il libro/catalogo è un percorso visionario creativo sulle immagini che hanno fatto gli anni ’80. Non è cronologico ma procede per temi (donna in carriera, donna sexy, American Gigolo, night clubbing, wild boys, yuppies, graffiti, paesaggio postmoderno…). Il percorso del libro è integrato dall’inserto Neo ’80s una straordinaria raccolta di immagini degli ’80 dell’oggi. Una raccolta di saggi di studiosi e giornalisti di moda, di arte, di architettutra e di costume, una cronologia e un glossario, fatto dalle parole del decennio, completano il libro.
Presenze in mostra e in catalogo_
per la moda: Adidas, Allegri, Azzedine Alaïa, Giorgio Armani, Basile, Balençiaga, Laura Biagiotti, Dirk Bikkembergs, Body Map, Hugo Boss, Bottega Veneta, Veronique Branquinho, Brioni, Byblos, Cadette, Callaghan, Canali, Cantarelli, Chiara Boni, Nino Cerruti, Closed, Enrico Coveri, Complice, Corneliani, Jean Charles de Castelbajac, Ann Demeulemeester, Dior, Dolce e Gabbana, Ellesse, Erreuno, Cesare Fabbri, Fendi, Gianfranco Ferré, Alberta Ferretti, Elio Fiorucci, John Galliano, Jean Paul Gaultier, Genny, Romeo Gigli, Georgina Goodley, Katherine Hamnett, Donna Karan, Rei Kawakubo, Calvin Klein, Krizia, Christian Lacroix, Karl Lagerfeld, Ralph Lauren, Claudio LaViola, Henry Lloyd, Lotto, Max Mara, Missoni, Claude Montana, Franco Moschino, Moncler, Thierry Mugler, Nike, Rifat Ozbek, Puma, Cinzia Ruggeri, Jeremy Scott, Martine Sitbon, Luciano Soprani, Steven Sprouse, Sybilla, Timberland, Nicola Trussardi, Valentino, Walter Van Beirendonck, Dries Van Noten, Dirk Van Saene, Gian Marco Venturi, Gianni Versace, Louis Vuitton, Vivienne Westwood, Bernhard Willhelm, Yohji Yamamoto, Marina Yee, Zamasport, Ermenegildo Zegna, Pal Zileri
per il design: Ron Arad, Andrea Branzi, Tom Dixon, Tommaso Garattoni, Massimo Iosa Ghini, King Kong (Stefano Giovannoni e Guido Venturini), Shiro Kuramata, Charles Jencks, Memphis, Franck O. Gehry, Aldo Rossi, Denis Santachiara, Borek Sipek, Philippe Starck, Ettore Sottsass, Daniel Weil
per l’arte: Lina Bertucci, Leigh Bowery, Magazzini Criminali, Gilbert and George, Nan Goldin, Robert Longo, Keith Haring, Jenny Holzer, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Christian Marclay, Carlo Maria Mariani, Helmut Newton, Pierre et Gilles, Cindy Sherman, Andy Warhol, Bruce Weber
08
gennaio 2004
Excess – Moda e underground negli Anni ’80
Dall'otto gennaio all'otto febbraio 2004
Location
STAZIONE LEOPOLDA
Firenze, Viale Fratelli Rosselli, 5, (Firenze)
Firenze, Viale Fratelli Rosselli, 5, (Firenze)
Vernissage
8 Gennaio 2004, Special event Wild Strawberries in concerto



