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Fabio Calvetti – Un tempo vuoto
Milano ospita la nuova personale di Fabio Calvetti, il pittore toscano che, appena rientrato da una mostra di successo negli Stati Uniti, interpreta la condizione di solitudine dell’uomo postmoderno
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Milano ospita la nuova personale di Fabio Calvetti, il pittore toscano che, appena rientrato da una mostra di successo negli Stati Uniti, interpreta la condizione di solitudine dell’uomo postmoderno.
Una cinquantina di dipinti su tavola e qualche installazione tridimensionale con materiali da riciclo, dai toni monocromatici bianco/nero/marrone e qualche pennellata di colore su un dettaglio o una fonte di luce che, per fermi immagine, svolgono un racconto sul tempo vuoto che viviamo.
L’occhio di Calvetti, come dotato di teleobbiettivo, entra dalla finestra nelle case delle persone, fissandole nei momenti più privati di silenzio e assorta solitudine.
Anche quando lo sguardo si sposta all’esterno, la visione è notturna: auto spente sotto i lampioni, locali vuoti all’ora della chiusura e scorci metropolitani dove tutto tace e si interrompe per qualche ora. E in questo spazio di silenzio dove un televisore acceso è “solo un rumore” e il pensiero va a “significati diversi” e a “vite e luoghi paralleli” potrebbe aprirsi una possibilità per trovare un nuovo senso, ma anche per soccombere allo struggimento del vuoto e dell’attesa. Calvetti non dà risposte precise e lascia a noi la libertà di scelta su dove e come stare.
“Io non so quale sia la soluzione, né se ci sia una soluzione, alla frenesia e al consumismo spinto dei nostri tempi”, afferma Fabio Calvetti, “ma cerco di restituire attraverso la mia pittura il senso di vuoto che alla fine ci resta. È in questo modo che faccio la mia parte ‘critica’.”
E ci riesce. I suoi dipinti, dalla grande forza evocativa, difficilmente lasciano indifferenti.
Sempre più spesso compare anche la figura maschile, che fa da contraltare a quella femminile, immagini stilizzate di una comune condizione di incomunicabilità. Ognuno è per l’altro niente più che un’immagine dentro uno schermo televisivo: mediato, sognato, inaccessibile.
Questo è il racconto di Calvetti. Se e come trovare una via d’uscita casomai spetta a noi.
Una cinquantina di dipinti su tavola e qualche installazione tridimensionale con materiali da riciclo, dai toni monocromatici bianco/nero/marrone e qualche pennellata di colore su un dettaglio o una fonte di luce che, per fermi immagine, svolgono un racconto sul tempo vuoto che viviamo.
L’occhio di Calvetti, come dotato di teleobbiettivo, entra dalla finestra nelle case delle persone, fissandole nei momenti più privati di silenzio e assorta solitudine.
Anche quando lo sguardo si sposta all’esterno, la visione è notturna: auto spente sotto i lampioni, locali vuoti all’ora della chiusura e scorci metropolitani dove tutto tace e si interrompe per qualche ora. E in questo spazio di silenzio dove un televisore acceso è “solo un rumore” e il pensiero va a “significati diversi” e a “vite e luoghi paralleli” potrebbe aprirsi una possibilità per trovare un nuovo senso, ma anche per soccombere allo struggimento del vuoto e dell’attesa. Calvetti non dà risposte precise e lascia a noi la libertà di scelta su dove e come stare.
“Io non so quale sia la soluzione, né se ci sia una soluzione, alla frenesia e al consumismo spinto dei nostri tempi”, afferma Fabio Calvetti, “ma cerco di restituire attraverso la mia pittura il senso di vuoto che alla fine ci resta. È in questo modo che faccio la mia parte ‘critica’.”
E ci riesce. I suoi dipinti, dalla grande forza evocativa, difficilmente lasciano indifferenti.
Sempre più spesso compare anche la figura maschile, che fa da contraltare a quella femminile, immagini stilizzate di una comune condizione di incomunicabilità. Ognuno è per l’altro niente più che un’immagine dentro uno schermo televisivo: mediato, sognato, inaccessibile.
Questo è il racconto di Calvetti. Se e come trovare una via d’uscita casomai spetta a noi.
16
marzo 2006
Fabio Calvetti – Un tempo vuoto
Dal 16 marzo al 22 aprile 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTESANTERASMO
Milano, Via Sansovino, 5, (Milano)
Milano, Via Sansovino, 5, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì pomeriggio al sabato 10-13 e 15.30-19
Vernissage
16 Marzo 2006, ore 18.30
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