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Fabio Fogacci / Tiziano Menabò – Oblìo e rinascita
La mostra presenta oltre quaranta fotografie realizzate nell’ambito di uno specifico percorso di ricerca dei due autori sul tema della natura
Comunicato stampa
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Venerdì 27 Gennaio alle ore 17.00 sarà inaugurata a Ferrara, presso lo spazio di Casa dell’Ariosto, in Via L. Ariosto 67, la mostra fotografica di Fabio Fogacci e Tiziano Menabò dal titolo Oblìo e rinascita.
La mostra presenta oltre quaranta fotografie realizzate nell’ambito di uno specifico percorso di ricerca dei due autori sul tema della natura. Le immagini fotografiche, realizzate in un prezioso bianco e nero, riunite in questa mostra nascono da sentieri lungamente percorsi fra boschi, fiumi e campagne, alla ricerca di un attimo fugace ed irripetibile, di un sentimento del tempo e della natura, uniti e fermati prima di mutare in qualcosa di simile ma diverso, come tutto nel fluire dell’esistenza.
Un percorso quindi da seguire per percezioni sottili, un dare voce e immagine al silenzio della natura che porta in sé respiri di piante, tenui lamenti di aria e di vento, infinitesime percussioni quasi musicali di foglie vibranti. Un invito, questa mostra, a muoversi non visti dalla natura stessa, ad osservarla con discrezione ed amore, sentimenti che tutti, e sempre, dovremmo avere in noi nei suoi confronti. Ed anche un’esortazione a guardare un poco più in là, a leggere codici e suggestioni visive che spesso non appaiono al primo sguardo, ma al secondo o quando siamo disponibili al dialogo sensibile con natura e ambiente. Ecco che, nelle belle e toccanti fotografie di Fossoli, memoria e rinascita di un luogo, della nostra storia, trasformazione ad opera di una natura che a sua volta vive la propria vicenda, nei tronchi sottili che emergono dall’acqua, nei rami spezzati e raccolti insieme, nelle croci formate accidentalmente dal loro intrecciarsi, nelle volte create dalle cime degli alberi che si toccano e sembrano racchiudere uno spazio mistico di ricordo e riflessione, diviene “naturale” e possibile trovare in immagini di natura qualcosa di profondamente nostro che ci racconta di noi.
Nelle opere di Fogacci e Menabò, a destare interesse non è solo la bellezza oggettiva delle fotografie, ma, altresì, la consapevolezza (teorica, filosofica e sociale) che attraversa le immagini stesse di un rapporto particolare con la natura. E le fotografie del dismesso lager di Fossoli, presenti in questa mostra, ci rendono consapevoli, fra l’altro, che quando Fogacci e Menabò riprendono, per esempio, il fiume che esonda invadendo la vegetazione circostante, dandoci immagini di rami, di foglie, di esili fusti di giovani alberelli piegati dalla corrente, di pioppi disposti con geometrico rigore, di acque che scorrono e ristagnano, immagini che registrano particolari di dimensioni diverse con le loro meraviglie e simmetrie, tali aspetti costituiscono un richiamo ad un’armonia, ad una bellezza e ad un pulsare continuo della vita che è auspicabile possa estendersi (con l’impegno di ciascuno) a tutti i rapporti fra gli esseri umani.
Fabio Fogacci, giornalista professionista, ha preso parte a diverse mostre collettive in Italia (Mantova, Venezia, Pisa, Milano, Bologna) e collaborato con diverse televisioni (RAI 3, Rete 7, divenuta oggi èTv), case editrici (Aiep, Proposta, Annibaldi, Public Image, Grafis, Tci, Bonechi), giornali, riviste, periodici (Il Resto del Carlino, Atmosphere, Qui Touring, Consumatori Coop, Saecularia Nona, Taste Vin, Vision).
Tiziano Menabò, nato a Ferrara nel 1975, ha preso parte a diverse mostre collettive in Italia (Modena, Ferrara, Bologna, Mantova, Pisa, Copparo) e collaborato con la casa editrice Federico Motta Editore.
Per la presenza, fra le fotografie esposte in mostra, delle toccanti immagini sul lager di Fossoli, utilizzato durante la II Guerra Mondiale dalle SS come anticamera dei lager del Reich, con l’intenzione da parte degli autori di togliere questo luogo dalla dimenticanza per fare rinascere la memoria, la mostra viene inaugurata in corrispondenza della “Giornata della Memoria” per le vittime dell’Olocausto.
La mostra presenta oltre quaranta fotografie realizzate nell’ambito di uno specifico percorso di ricerca dei due autori sul tema della natura. Le immagini fotografiche, realizzate in un prezioso bianco e nero, riunite in questa mostra nascono da sentieri lungamente percorsi fra boschi, fiumi e campagne, alla ricerca di un attimo fugace ed irripetibile, di un sentimento del tempo e della natura, uniti e fermati prima di mutare in qualcosa di simile ma diverso, come tutto nel fluire dell’esistenza.
Un percorso quindi da seguire per percezioni sottili, un dare voce e immagine al silenzio della natura che porta in sé respiri di piante, tenui lamenti di aria e di vento, infinitesime percussioni quasi musicali di foglie vibranti. Un invito, questa mostra, a muoversi non visti dalla natura stessa, ad osservarla con discrezione ed amore, sentimenti che tutti, e sempre, dovremmo avere in noi nei suoi confronti. Ed anche un’esortazione a guardare un poco più in là, a leggere codici e suggestioni visive che spesso non appaiono al primo sguardo, ma al secondo o quando siamo disponibili al dialogo sensibile con natura e ambiente. Ecco che, nelle belle e toccanti fotografie di Fossoli, memoria e rinascita di un luogo, della nostra storia, trasformazione ad opera di una natura che a sua volta vive la propria vicenda, nei tronchi sottili che emergono dall’acqua, nei rami spezzati e raccolti insieme, nelle croci formate accidentalmente dal loro intrecciarsi, nelle volte create dalle cime degli alberi che si toccano e sembrano racchiudere uno spazio mistico di ricordo e riflessione, diviene “naturale” e possibile trovare in immagini di natura qualcosa di profondamente nostro che ci racconta di noi.
Nelle opere di Fogacci e Menabò, a destare interesse non è solo la bellezza oggettiva delle fotografie, ma, altresì, la consapevolezza (teorica, filosofica e sociale) che attraversa le immagini stesse di un rapporto particolare con la natura. E le fotografie del dismesso lager di Fossoli, presenti in questa mostra, ci rendono consapevoli, fra l’altro, che quando Fogacci e Menabò riprendono, per esempio, il fiume che esonda invadendo la vegetazione circostante, dandoci immagini di rami, di foglie, di esili fusti di giovani alberelli piegati dalla corrente, di pioppi disposti con geometrico rigore, di acque che scorrono e ristagnano, immagini che registrano particolari di dimensioni diverse con le loro meraviglie e simmetrie, tali aspetti costituiscono un richiamo ad un’armonia, ad una bellezza e ad un pulsare continuo della vita che è auspicabile possa estendersi (con l’impegno di ciascuno) a tutti i rapporti fra gli esseri umani.
Fabio Fogacci, giornalista professionista, ha preso parte a diverse mostre collettive in Italia (Mantova, Venezia, Pisa, Milano, Bologna) e collaborato con diverse televisioni (RAI 3, Rete 7, divenuta oggi èTv), case editrici (Aiep, Proposta, Annibaldi, Public Image, Grafis, Tci, Bonechi), giornali, riviste, periodici (Il Resto del Carlino, Atmosphere, Qui Touring, Consumatori Coop, Saecularia Nona, Taste Vin, Vision).
Tiziano Menabò, nato a Ferrara nel 1975, ha preso parte a diverse mostre collettive in Italia (Modena, Ferrara, Bologna, Mantova, Pisa, Copparo) e collaborato con la casa editrice Federico Motta Editore.
Per la presenza, fra le fotografie esposte in mostra, delle toccanti immagini sul lager di Fossoli, utilizzato durante la II Guerra Mondiale dalle SS come anticamera dei lager del Reich, con l’intenzione da parte degli autori di togliere questo luogo dalla dimenticanza per fare rinascere la memoria, la mostra viene inaugurata in corrispondenza della “Giornata della Memoria” per le vittime dell’Olocausto.
27
gennaio 2006
Fabio Fogacci / Tiziano Menabò – Oblìo e rinascita
Dal 27 gennaio al 12 marzo 2006
fotografia
Location
CASA DELL’ARIOSTO
Ferrara, Via Ludovico Ariosto, 67, (Ferrara)
Ferrara, Via Ludovico Ariosto, 67, (Ferrara)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 10.00/13.00 e 15.00/18.00, domenica, ore 10.00/13.00, lunedì chiuso
Vernissage
27 Gennaio 2006, ore 17
Autore




