La mostra espone fotografie tratte dal libro omonimo e si pone l'obiettivo di far riflettere lo spettatore circa l'antropizzazione dell'ambiente, ovvero di come l'essere umano manipola una natura di cui non si sente parte, seguendo una propria struttura mentale e nell'illusione di dominarla. Si tratta di foto documentaristiche e di testimonianza, che denunciano l'inquinamento di aree costiere e di zone naturali protette da convezioni internazionali, o ancora che documentano l'alluvione che 2 anni fa ha colpito il territorio della Romagna. Ma si tratta anche di immagini che al di là del fatto documentario in sé cercano di scovare nei meandri del nostro tempo e della nostra storia, e dei paradossi che attanagliano la nostra civiltà. Come un pugno nello stomaco, cartelli di divieto e recinzioni astratte che separano e dividono entità che paiono irraggiungibili e che invece sono perfettamente assimilabili, e ancora fotomontaggi con frasi ironiche o assurde, si susseguono per mostrare alternativi punti da dove osservare la realtà, smascherando le contraddizioni del nostro presunto progresso.