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Folon – Livresse
Una mostra che racconta il rapporto appassionato tra Jean-Michel Folon e i libri, attraverso illustrazioni, copertine, manifesti, oggetti rari e materiali inediti.
Comunicato stampa
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Alla voce “Livresse” sul dizionario francese non troverete niente: è una licenza poetica che ci siamo permessi di adottare per questa particolare occasione e che suona come “livre” - libro - e “ivresse” - ebbrezza -. Potremmo tradurla con “libritudine”, una condizione felice e un po’ visionaria in cui il libro non è più solo un oggetto da leggere, ma un compagno di immaginazione. È questo lo spirito della mostra che la Kasa dei Libri dedica a Jean-Michel Folon (1934–2005), uno degli artisti più poetici del Novecento, capace di esprimersi per immagini con un linguaggio universale. Disegnatore, scultore, sognatore, ha avuto con la carta stampata un rapporto lungo una vita. Prima vignettista in bianco e nero, vicino all’ambiente delle riviste satiriche, ha trovato poi nel colore la sua cifra distintiva: acquerelli dai toni soffusi, cieli infiniti e figure senza volto, sempre sospese tra ironia e malinconia. La mostra alla Kasa dei Libri ne ripercorre la storia editoriale e artistica attraverso oltre cento opere tra libri illustrati, copertine di riviste e volumi, poster, cataloghi, vinili e materiali inediti. Un percorso che restituisce l’immagine di un artista curioso e infinitamente libero.
Libri e poster
Il primo indizio di questa estrema libertà creativa lo si coglie già dal formato che adotta per i suoi libri. Oblungo, anomalo; tant’è vero che per pubblicarli ha dovuto avvalersi prevalentemente del suo marchio editoriale, quello delle Edizioni Alice, formalmente di sede a Ginevra, che a loro volta hanno quasi sempre affidato la stampa alla tipografia milanese Elli & Pagani, la stessa che ha seguito il primo libro di Folon, Le message. Come per gli altri volumi, si tratta infatti di storie per immagini, senza parole; già questo li ha resi diversi dalla gran parte degli altri libri in circolazione.
C’è poi un assaggio del Folon cartellonista: ne ha disegnati a centinaia, e la Kasa ne presenta una selezione tra i manifesti cinematografici - sette su quattordici - tra cui uno di formato monumentale di 4 metri x 3. Anche se la produzione di poster legati al cinema rappresenta solo una piccola parte della sua attività, comprende titoli di grande rilievo: film diretti da Roman Polanski, Woody Allen, Andrej Tarkovskij e documentari impegnati, oltre ad un caso curioso in cui a recitare è lo stesso Folon.
Libri illustrati
Copioso il lavoro dell’artista per le illustrazioni dei libri. Tra questi, Folon sente particolarmente suo il progetto per la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, commissionato da Amnesty International nel 1988, in mostra tra gli altri. In quelle tavole riesce a fondere la grazia del tratto con un profondo impegno umano, spesso celato dietro l’apparente leggerezza del suo stile.
Tra i molti autori illustrati, un posto speciale spetta a Jacques Prévert: nella monumentale edizione delle Oeuvres (Paris, Sauret, 1982), in quattro volumi, Folon trova infatti un terreno ideale nelle atmosfere surreali del poeta: mondi in bilico tra sogno e ironia, perfettamente affini ai suoi “uomini senza volto” e ai cieli acquerellati. In mostra, questa sezione è particolarmente ricca: molti volumi sono esposti aperti, per permettere ai visitatori di sfogliare e ammirare le illustrazioni interne.
Copertine e riviste
Le immagini di Folon sono state utilizzate per innumerevoli copertine di riviste e libri, soprattutto all’estero. In mostra è riunito un corpus significativo di queste opere, che testimoniano la sua diffusione internazionale. Folon infatti non si limita a illustrare i libri, ma spesso ne cura anche la veste esterna, alcune volte con interventi ad hoc ed altre con immagini preesistenti. La Kasa espone una selezione ampia di copertine, soprattutto francesi, con qualche testimonianza italiana: pur essendo molto amato nel nostro Paese, infatti, ricevette poche commissioni dagli editori italiani. Tra le eccezioni, tre libri di Giorgio Soavi pubblicati da Rizzoli.
Per quanto riguarda le riviste, Folon vi si misura sin da giovane e con entusiasmo. Disegnare copertine per testate a larga tiratura significava allora dialogare con milioni di lettori, e Folon lo fa prima con riviste umoristiche, dove compare giovanissimo in compagnia di alcune delle matite satiriche più famose della seconda metà del secolo scorso, poi con testate francesi e infine americane. In mostra si trovano numerosi numeri del «New Yorker» e di «Time Magazine», che contribuirono a renderlo celebre anche oltreoceano. Non mancano le copertine per la rivista «Graphis», la “bibbia” della grafica internazionale pubblicata a Zurigo, e qualche testata italiana come Epoca.
Cataloghi e percorsi espositivi
Una sezione della mostra raccoglie i cataloghi delle principali esposizioni di Folon, che permettono di ricostruire l’evoluzione della sua carriera. Dalle prime mostre italiane al Castello Sforzesco di Milano alle grandi esposizioni parigine, fino alle due rassegne fiorentine, a quindici anni di distanza. L’ultima, al Forte di Belvedere nel 2005, è particolarmente toccante: inaugurata pochi mesi prima della sua scomparsa, rappresenta il suo testamento artistico.
Musica e altre arti
In questo percorso non poteva mancare una sezione dedicata ai dischi con copertine di vinili a 33 e 45 giri: con il suo stile trasognato e luminoso, Folon si rivela un interprete perfetto per le musiche raffinate degli anni Settanta. Collaborò soprattutto con musicisti jazz come Steve Kahn, per il quale realizzò tre copertine originali, dando vita a un’amicizia che legò al musicista sia lui che la moglie, Paola Ghiringhelli, figlia del fondatore della Galleria del Milione di Milano. Proprio a Milano, Folon divenne infatti di casa: conosciuto e amato per la sua anima poetica, fu accolto come uno di famiglia nel mondo artistico e culturale della città.
Bric à brac e curiosità
Come già ricordato, Folon è stato un artista curioso, aperto a ogni sperimentazione. La sezione “Bric à brac” raccoglie i risultati di questa sua inesauribile creatività: francobolli, loghi, ceramiche, marchi. Tra i più noti, le tre colombe create per il bicentenario della Rivoluzione francese, divenute un simbolo diffusissimo. In Italia, celebre è la sua lunga collaborazione con la SNAM, durata una decina d’anni, che include illustrazioni di grande successo e un famoso spot televisivo. Meno noto è invece il sodalizio con la storica azienda Ginori, per raccontare il quale esponiamo un set completo di piatti, anche questi in pieno stile Folon.
Folon e Olivetti
Il percorso si conclude con la sezione dedicata alla Olivetti, forse una delle collaborazioni più felici tra un artista e un marchio industriale del Novecento. Il legame nasce grazie a Giorgio Soavi, scrittore e direttore dell’azienda di Ivrea, che affida a Folon l’agenda Olivetti del 1969 e le illustrazioni di due libri strenna, La metamorfosi di Franz Kafka e le Cronache marziane di Ray Bradbury. Insieme a questi, nella sezione si possono ammirare anche manifesti - come quello per l’iconica Lettera 32 -, materiali promozionali e una lettera autografa di Folon a Soavi, testimone di una lunga amicizia tra i due che si esplicita lungo tutta la vita tramite libri e, appunto, carteggi. Alcune sono state variamente riprodotte; ma quelle originali che conserviamo alla Kasa, esposte qui per la prima volta, non le conosce nessuno, come quella in cui i due ragionano dei colori per un manifesto Olivetti (tra quelli in mostra). Questa lettera, scritta a mano, viene esposta in originale con la traduzione dal francese. Tra le chicche di questo gruppo, anche Le message, primo racconto per immagini di Folon. Si tratta di un librino di formato minuscolo che la Olivetti stampa a fine anni Sessanta in pochissime copie: per le strade di un paesaggio metropolitano si aggira un omino col cappello e il cappotto blu. Entra in un edificio al cui interno campeggia una grande macchina da scrivere. Digita un messaggio, piega il foglio a forma di areoplanino e lo affida al vento. Alzi la mano chi lo ha mai visto.
Libri e poster
Il primo indizio di questa estrema libertà creativa lo si coglie già dal formato che adotta per i suoi libri. Oblungo, anomalo; tant’è vero che per pubblicarli ha dovuto avvalersi prevalentemente del suo marchio editoriale, quello delle Edizioni Alice, formalmente di sede a Ginevra, che a loro volta hanno quasi sempre affidato la stampa alla tipografia milanese Elli & Pagani, la stessa che ha seguito il primo libro di Folon, Le message. Come per gli altri volumi, si tratta infatti di storie per immagini, senza parole; già questo li ha resi diversi dalla gran parte degli altri libri in circolazione.
C’è poi un assaggio del Folon cartellonista: ne ha disegnati a centinaia, e la Kasa ne presenta una selezione tra i manifesti cinematografici - sette su quattordici - tra cui uno di formato monumentale di 4 metri x 3. Anche se la produzione di poster legati al cinema rappresenta solo una piccola parte della sua attività, comprende titoli di grande rilievo: film diretti da Roman Polanski, Woody Allen, Andrej Tarkovskij e documentari impegnati, oltre ad un caso curioso in cui a recitare è lo stesso Folon.
Libri illustrati
Copioso il lavoro dell’artista per le illustrazioni dei libri. Tra questi, Folon sente particolarmente suo il progetto per la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, commissionato da Amnesty International nel 1988, in mostra tra gli altri. In quelle tavole riesce a fondere la grazia del tratto con un profondo impegno umano, spesso celato dietro l’apparente leggerezza del suo stile.
Tra i molti autori illustrati, un posto speciale spetta a Jacques Prévert: nella monumentale edizione delle Oeuvres (Paris, Sauret, 1982), in quattro volumi, Folon trova infatti un terreno ideale nelle atmosfere surreali del poeta: mondi in bilico tra sogno e ironia, perfettamente affini ai suoi “uomini senza volto” e ai cieli acquerellati. In mostra, questa sezione è particolarmente ricca: molti volumi sono esposti aperti, per permettere ai visitatori di sfogliare e ammirare le illustrazioni interne.
Copertine e riviste
Le immagini di Folon sono state utilizzate per innumerevoli copertine di riviste e libri, soprattutto all’estero. In mostra è riunito un corpus significativo di queste opere, che testimoniano la sua diffusione internazionale. Folon infatti non si limita a illustrare i libri, ma spesso ne cura anche la veste esterna, alcune volte con interventi ad hoc ed altre con immagini preesistenti. La Kasa espone una selezione ampia di copertine, soprattutto francesi, con qualche testimonianza italiana: pur essendo molto amato nel nostro Paese, infatti, ricevette poche commissioni dagli editori italiani. Tra le eccezioni, tre libri di Giorgio Soavi pubblicati da Rizzoli.
Per quanto riguarda le riviste, Folon vi si misura sin da giovane e con entusiasmo. Disegnare copertine per testate a larga tiratura significava allora dialogare con milioni di lettori, e Folon lo fa prima con riviste umoristiche, dove compare giovanissimo in compagnia di alcune delle matite satiriche più famose della seconda metà del secolo scorso, poi con testate francesi e infine americane. In mostra si trovano numerosi numeri del «New Yorker» e di «Time Magazine», che contribuirono a renderlo celebre anche oltreoceano. Non mancano le copertine per la rivista «Graphis», la “bibbia” della grafica internazionale pubblicata a Zurigo, e qualche testata italiana come Epoca.
Cataloghi e percorsi espositivi
Una sezione della mostra raccoglie i cataloghi delle principali esposizioni di Folon, che permettono di ricostruire l’evoluzione della sua carriera. Dalle prime mostre italiane al Castello Sforzesco di Milano alle grandi esposizioni parigine, fino alle due rassegne fiorentine, a quindici anni di distanza. L’ultima, al Forte di Belvedere nel 2005, è particolarmente toccante: inaugurata pochi mesi prima della sua scomparsa, rappresenta il suo testamento artistico.
Musica e altre arti
In questo percorso non poteva mancare una sezione dedicata ai dischi con copertine di vinili a 33 e 45 giri: con il suo stile trasognato e luminoso, Folon si rivela un interprete perfetto per le musiche raffinate degli anni Settanta. Collaborò soprattutto con musicisti jazz come Steve Kahn, per il quale realizzò tre copertine originali, dando vita a un’amicizia che legò al musicista sia lui che la moglie, Paola Ghiringhelli, figlia del fondatore della Galleria del Milione di Milano. Proprio a Milano, Folon divenne infatti di casa: conosciuto e amato per la sua anima poetica, fu accolto come uno di famiglia nel mondo artistico e culturale della città.
Bric à brac e curiosità
Come già ricordato, Folon è stato un artista curioso, aperto a ogni sperimentazione. La sezione “Bric à brac” raccoglie i risultati di questa sua inesauribile creatività: francobolli, loghi, ceramiche, marchi. Tra i più noti, le tre colombe create per il bicentenario della Rivoluzione francese, divenute un simbolo diffusissimo. In Italia, celebre è la sua lunga collaborazione con la SNAM, durata una decina d’anni, che include illustrazioni di grande successo e un famoso spot televisivo. Meno noto è invece il sodalizio con la storica azienda Ginori, per raccontare il quale esponiamo un set completo di piatti, anche questi in pieno stile Folon.
Folon e Olivetti
Il percorso si conclude con la sezione dedicata alla Olivetti, forse una delle collaborazioni più felici tra un artista e un marchio industriale del Novecento. Il legame nasce grazie a Giorgio Soavi, scrittore e direttore dell’azienda di Ivrea, che affida a Folon l’agenda Olivetti del 1969 e le illustrazioni di due libri strenna, La metamorfosi di Franz Kafka e le Cronache marziane di Ray Bradbury. Insieme a questi, nella sezione si possono ammirare anche manifesti - come quello per l’iconica Lettera 32 -, materiali promozionali e una lettera autografa di Folon a Soavi, testimone di una lunga amicizia tra i due che si esplicita lungo tutta la vita tramite libri e, appunto, carteggi. Alcune sono state variamente riprodotte; ma quelle originali che conserviamo alla Kasa, esposte qui per la prima volta, non le conosce nessuno, come quella in cui i due ragionano dei colori per un manifesto Olivetti (tra quelli in mostra). Questa lettera, scritta a mano, viene esposta in originale con la traduzione dal francese. Tra le chicche di questo gruppo, anche Le message, primo racconto per immagini di Folon. Si tratta di un librino di formato minuscolo che la Olivetti stampa a fine anni Sessanta in pochissime copie: per le strade di un paesaggio metropolitano si aggira un omino col cappello e il cappotto blu. Entra in un edificio al cui interno campeggia una grande macchina da scrivere. Digita un messaggio, piega il foglio a forma di areoplanino e lo affida al vento. Alzi la mano chi lo ha mai visto.
29
ottobre 2025
Folon – Livresse
Dal 29 ottobre al 19 dicembre 2025
libri ed editoria
Location
KASA DEI LIBRI
Milano, Largo Aldo De Benedetti, 4, (Milano)
Milano, Largo Aldo De Benedetti, 4, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-19
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Autore
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