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Fotografia Contemporanea: arte e fotografia dal 1960 al 2000
L’idea dell’esposizione è quella di presentare uno stralcio, ovviamente parziale, del linguaggio fotografico in questi ultimi decenni. Duplice il tema delle opere in mostra: l’ambiente in cui viviamo e l’uomo visto nei suoi rapporti con se stesso e con la realtà che lo circonda.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 12 febbraio 2005 presso la galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea di Como la mostra "Fotografia Contemporanea: arte e fotografia dal 1960 al 2000”.
L'idea dell’esposizione è quella di presentare uno stralcio, ovviamente parziale, del linguaggio fotografico in questi ultimi decenni.
Duplice il tema delle opere in mostra: l’ambiente in cui viviamo e l’uomo visto nei suoi rapporti con se stesso e con la realtà che lo circonda.
Per quanto riguarda il tema l’ambiente saranno esposti lavori in bianco e nero dei coniugi tedeschi Bernd e Hilla Becher, tipologie industriali intese come forme plastiche o simboli della trasformazione industriale del paesaggio contemporaneo.Accanto ad essi una grande, poetica foto a colori del loro allievo Elgar Esser ( Stuttgart,1967)fotografo di vedute e paesaggi dalle caratteristiche e dai cromatismi molto romantici.
L'ambiente è anche il tema di Toshio Shibata,(Tokyo 1949).Shibata ritrae il paesaggio modificato dall'ingegneria moderna che previene, con dighe e gabbie di contenimento, la furia della natura.Le sue sono foto tradizionali, di grande formato e di altissima qualità di esecuzione, in cui, atraverso una attenta lettura del manufatto architettonico quale barriera, Shibata rintraccia la tensione umana insita nella vita.
Alla ricerca sul paesaggio o sull'ambiente modificato dalla presenza umana si aggiungono le altre fotografie presenti in mostra, opere di artisti diversi sia per generazione che per collocazione geografica, indirizzate ad una sottile analisi del panorama "uomo".
Ecco quindi giustificata la presenza di un paio di opere di Marta Maria Perez Bravo, artista cubana (1957) che usa il mezzo fotografico, stampando in rigoroso bianco e nero , per esprimere i miti, le superstizioni ed i riti legati all'immaginario religioso della sua terra. Al suo lavoro si oppone l'algido, distaccato sguardo di una fotografa nordica Eija Liisa Ahtila ( Finlandia, 1959) che indaga l'identità ed i limiti dell'essere umano in relazione all'ambiente in cui vive, attraverso una sorta di sequenze fotografiche secondo tecniche narrative proprie della ripresa cinematografica. A queste due artiste va aggiunta Shirin Neshat che è presente in questa mostra con un grande lavoro " Mystified" in bianco e nero con interventi in inchiostro , lavoro legato alla serie Turbulent con cui vinse il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1999.Tema d’indagine di Shirin Neshat ( Iran,1957) è l’immagine della donna islamica nel suo contrasto tra l’impulso verso una società occidentale ed una ancestrale cultura fondamentalista.
Conclude l'esposizione Seydou Keita, (Mali 1920 - 2001) uno dei precursori dell’arte fotografica moderna africana che riporta allo spirito pionieristico dell'uso del mezzo fotografico. Keita creando dal nulla uno studio fotografico "on the road" ritrae i suoi connazionali,molto restii per motivi animistici a farsi immortalare, trasformandoli attraverso look improvvisati e fortemente naif in seri personaggi ingenuamente eleganti!
L'idea dell’esposizione è quella di presentare uno stralcio, ovviamente parziale, del linguaggio fotografico in questi ultimi decenni.
Duplice il tema delle opere in mostra: l’ambiente in cui viviamo e l’uomo visto nei suoi rapporti con se stesso e con la realtà che lo circonda.
Per quanto riguarda il tema l’ambiente saranno esposti lavori in bianco e nero dei coniugi tedeschi Bernd e Hilla Becher, tipologie industriali intese come forme plastiche o simboli della trasformazione industriale del paesaggio contemporaneo.Accanto ad essi una grande, poetica foto a colori del loro allievo Elgar Esser ( Stuttgart,1967)fotografo di vedute e paesaggi dalle caratteristiche e dai cromatismi molto romantici.
L'ambiente è anche il tema di Toshio Shibata,(Tokyo 1949).Shibata ritrae il paesaggio modificato dall'ingegneria moderna che previene, con dighe e gabbie di contenimento, la furia della natura.Le sue sono foto tradizionali, di grande formato e di altissima qualità di esecuzione, in cui, atraverso una attenta lettura del manufatto architettonico quale barriera, Shibata rintraccia la tensione umana insita nella vita.
Alla ricerca sul paesaggio o sull'ambiente modificato dalla presenza umana si aggiungono le altre fotografie presenti in mostra, opere di artisti diversi sia per generazione che per collocazione geografica, indirizzate ad una sottile analisi del panorama "uomo".
Ecco quindi giustificata la presenza di un paio di opere di Marta Maria Perez Bravo, artista cubana (1957) che usa il mezzo fotografico, stampando in rigoroso bianco e nero , per esprimere i miti, le superstizioni ed i riti legati all'immaginario religioso della sua terra. Al suo lavoro si oppone l'algido, distaccato sguardo di una fotografa nordica Eija Liisa Ahtila ( Finlandia, 1959) che indaga l'identità ed i limiti dell'essere umano in relazione all'ambiente in cui vive, attraverso una sorta di sequenze fotografiche secondo tecniche narrative proprie della ripresa cinematografica. A queste due artiste va aggiunta Shirin Neshat che è presente in questa mostra con un grande lavoro " Mystified" in bianco e nero con interventi in inchiostro , lavoro legato alla serie Turbulent con cui vinse il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1999.Tema d’indagine di Shirin Neshat ( Iran,1957) è l’immagine della donna islamica nel suo contrasto tra l’impulso verso una società occidentale ed una ancestrale cultura fondamentalista.
Conclude l'esposizione Seydou Keita, (Mali 1920 - 2001) uno dei precursori dell’arte fotografica moderna africana che riporta allo spirito pionieristico dell'uso del mezzo fotografico. Keita creando dal nulla uno studio fotografico "on the road" ritrae i suoi connazionali,molto restii per motivi animistici a farsi immortalare, trasformandoli attraverso look improvvisati e fortemente naif in seri personaggi ingenuamente eleganti!
12
febbraio 2005
Fotografia Contemporanea: arte e fotografia dal 1960 al 2000
Dal 12 febbraio al 19 marzo 2005
arte contemporanea
Location
ROBERTA LIETTI ARTE CONTEMPORANEA
Como, Via Armando Diaz, 3, (Como)
Como, Via Armando Diaz, 3, (Como)
Orario di apertura
10,30-12 e 15,30-19. Chiuso lunedì e festivi
Vernissage
12 Febbraio 2005, ore 18
Autore