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Francesco Bosso – Sassi e Calanchi
Viaggiatore nato, dotato di marcata sensibilità culturale e sociale, Francesco Bosso osserva con attenta curiosità e ritrae con competenza estetica gli input più significativi delle sue esperienze affidando il suo intimo messaggio alle immagini
Comunicato stampa
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IL FOTOGRAFO
Francesco Bosso
Viaggiatore nato, dotato di marcata sensibilità culturale e sociale, che osserva con attenta curiosità e ritrae con competenza estetica gli input più significativi delle sue esperienze affidando il suo intimo messaggio alle immagini.
Nasce a Barletta nel 1959, si avvicina alla fotografia giovanissimo, apprende le tecniche di ripresa e di camera oscura in bianco e nero, approfondisce le sue conoscenze studiando le tecniche di Feininger, Langford, Adams. Studia economia e marketing, lavora come art director, stilista e consulente nel campo della moda.
Realizza molti servizi redazionali e pubblicitari, sue foto sono pubblicate dalle maggiori riviste di settore. Collabora con molti fotografi specializzati nel fashion coordinandone il lavoro come Artdirector. Nei suoi frequenti viaggi si trova a percorrere itinerari inconsueti nel continente Africano attraversando il Kenya, il Sudafrica, lo Zimbawe, il Botswana e la Tanzania. Qui nasce l’idea di una ricerca sulle culture tribali. “Swahili” e la relativa mostra itinerante.
Nel 2002 inizia un “viaggio” in Basilicata sui luoghi e le genti della sua adolescenza, è in preparazione un libro “Sassi e Calanchi”.
Il reportage infatti costituisce il cuore del suo lavoro fotografico.
Da alcuni anni sta lavorando a un importante progetto sulla Cina imperniato sulle Etnie e sui contrasti e contraddizioni di questo Paese. La prima parte di questo lavoro chiamato “CHINA CROSSING” è stata presentata alla 9° Internazionale di Fotografia di Solighetto ricevendo la segnalazione della giuria. Una sintesi della Mostra è stata esposta a Venezia in occasione della Manifestazione Marghera Fotografia nello scorso dicembre.
ESPOSIZIONI RECENTI:
2003 - Barletta, Castello Svevo - mostra personale “Swahili” – ritratti africani
2003 - Bari, Palazzo della Provincia - mostra personale “Swahili” – ritratti africani
2003 - Alberobello, Galleria Comunale - mostra personale “African Lands”
2004 - Brescia, Museo Nazionale della Fotografia mostra personale “Ritratti Africani”
2004 - Venezia, Auditorium G.Verdi, Marghera – mostra collettiva “China Portraits”
2005 - Pieve di Soligo, X° INTERNAZIONALE di FOTOGRAFIA - mostra collettiva “China Crossing”
2005 - Barletta, Galleria del Teatro Curci mostra personale “China Crossing”
PUBBLICAZIONI:
“SWAHILI” ritratti africani – Edizioni Electa Na – prefazione di Lanfranco Colombo
“CHINA CROSSING” a cura di Roberto Mutti (in preparazione)
“SASSI E CALANCHI” Viaggio in Basilicata (in preparazione)
OPERE dell’Autore fanno parte della Collezione permanente del:
- MUSEO NAZIONALE della FOTOGRAFIA di Brescia
- MUSEO della CIVILTA’ CONTADINA di Matera
LA MOSTRA
“SASSI E CALANCHI”
Tornare e ritornare in un luogo senza tempo, Matera, materia intoccata, vibrante, sfiorata solo dal vento e dal sole che ne riscalda la pietra dura e frammentata e intanto le case entrano dentro la terra. Atmosfera d’arte, teatro di Sassi dove il cielo si rompe per dar vita ad un orizzonte finito nello spazio ed infinito nel tempo, pieno e vuoto, luce e ombra, creazione divina, scultura d’ambiente. Rocce che intagliano e delineano il cielo, forme che si spalancano ai nostri occhi rimandando a spazi fluttuanti che nessuno osa cambiare.
Ogni angolo, sapore odore mi riporta indietro nel tempo. Non soltanto un luogo la Basilicata, di una bellezza unica, ma nella mia mente il vissuto adolescenziale.
Parte da così lontano il mio “viaggio in Basilicata” alla riscoperta di luoghi che hanno lasciato in me una traccia indelebile, Gorgoglione avvinghiata alla sua collina, Stigliano e Pisticci con le splendide vedute, Cirigliano dall’aria un po’ medievale Craco vecchia con la sua atmosfera irreale, e poi Aliano ed i Calanchi che mi suggeriscono un paesaggio Lunare proprio come negli scritti di Carlo Levi. Il mio occhio fotografico è insaziabile mentre percorro a piedi i vicoli nascosti del Sasso Barisano, mi ricordo gli stessi percorsi fatti molti anni fa, quando con mio zio fotografo andavamo a caccia di volti di pietra, un lavoro commissionato dall’amico pittore Ugo Annona che li utilizzava come base di alcune sue splendide opere.
Quando sono tornato dopo molti anni in questi luoghi la sorpresa più bella è stata quella di ritrovare appena sotto il luccichio della modernità e della tecnologia dei giorni nostri, le stesse atmosfere, la stessa genuinità di un tempo gli stessi sapori insomma che fanno di questa terra uno scrigno da custodire gelosamente.
La scelta del bianconero è d’obbligo per chi vuole come me creare delle immagini senza tempo, che sappiano raccontare tutto senza la distrazione del colore. Un mezzo che mi consente di cogliere alcune atmosfere che il colore con la sua resa ‘fedele’ non riesce catturare, quindi una mia interpretazione personale della realtà.
Francesco Bosso
Viaggio in Basilicata
Percorrendo la sequenza delle immagini di Francesco Bosso, si percepisce il rapporto che intercorre tra l’Autore che usa lo strumento tecnico della macchina fotografica e lo straordinario soggetto che gli sta di fronte: i Sassi di Matera. Un rapporto che instaura un muto dialogo determinato dal senso di una profonda esplorazione che va al di là della semplice osservazione e cattura.
Francesco non è nuovo a questo tipo di rapporto ed è sufficiente osservare alcuni suoi lavori pregressi dall’Africa alla Cina per comprendere chi c’è dietro il click della macchina fotografica.
Una carrellata di immagini esposte in questa straordinaria galleria che rivelano un avvinamento rispettoso alla insolita tematica urbanistica di Matera, un accostarsi che da la sensazione di un tuffarsi tra le scale e stradine, case e grotte, raccolti vicinati ed aperti spazi panoramici facendo emergere gli elementi primari di tanta bellezza e complessità.
Per Francesco è stato un tornare indietro di anni quando giovanissimo, per la prima volta entrava nel “cuore” di questa città seguendo lo zio fotografo. Un momento nel quale ha percepito, forse senza rendersene conto, la monumentalità della Storia e della Natura racchiusa in questo “francobollo di territorio”.
Ecco perché, forse, in segreto, a distanza di tempo è tornato in questo mondo tanto suggestivo per riprendere quel colloquio d’amore rimasto per lungo tempo chiuso nel suo cuore.
Percorrendo la mostra ed osservando il rinnovato incontro si percepisce l’attaccamento che corre in questo virtuale dialogo. Un dialogo teso a far scoprire, a coloro che si avvicinano alle sue fotografie, l’anima di del “Luogo incantato”.
Ma l’occhio della sua macchina fotografica spazia nel Materano incontrando paesi e paesaggi che formano una degna corona, in buona parte sconosciuta, di Matera, città dell’UNESCO.
Ecco, nel “viaggiare attraverso” le icone della mostra, emergere un mondo ancora inesplorato: corsi d’acqua e calnchi. Una cornice naturale dalla quale sporgono Paesi da fiaba: Pisticci con le sue case a schiera, dominante sulla Valle del Basento, poi Craco, il “paese che cammina” con la torre quadra posta sulla piombante roccia come una sentinella armata con attorno ciò che furono chiese e palazzi.
Stigliano, Cirigliano con la sua Torre circolare e poi giù dalla collina al fondo della valle del Sauro e dell’Agri con gli spettacolari calanchi di Aliano, Tursi e Montalbano.
Un viaggio che consente di percepire la storia dell’uomo e la Natura come una “grande armonia del Creato”.
Mario Tommaselli
Francesco Bosso
Viaggiatore nato, dotato di marcata sensibilità culturale e sociale, che osserva con attenta curiosità e ritrae con competenza estetica gli input più significativi delle sue esperienze affidando il suo intimo messaggio alle immagini.
Nasce a Barletta nel 1959, si avvicina alla fotografia giovanissimo, apprende le tecniche di ripresa e di camera oscura in bianco e nero, approfondisce le sue conoscenze studiando le tecniche di Feininger, Langford, Adams. Studia economia e marketing, lavora come art director, stilista e consulente nel campo della moda.
Realizza molti servizi redazionali e pubblicitari, sue foto sono pubblicate dalle maggiori riviste di settore. Collabora con molti fotografi specializzati nel fashion coordinandone il lavoro come Artdirector. Nei suoi frequenti viaggi si trova a percorrere itinerari inconsueti nel continente Africano attraversando il Kenya, il Sudafrica, lo Zimbawe, il Botswana e la Tanzania. Qui nasce l’idea di una ricerca sulle culture tribali. “Swahili” e la relativa mostra itinerante.
Nel 2002 inizia un “viaggio” in Basilicata sui luoghi e le genti della sua adolescenza, è in preparazione un libro “Sassi e Calanchi”.
Il reportage infatti costituisce il cuore del suo lavoro fotografico.
Da alcuni anni sta lavorando a un importante progetto sulla Cina imperniato sulle Etnie e sui contrasti e contraddizioni di questo Paese. La prima parte di questo lavoro chiamato “CHINA CROSSING” è stata presentata alla 9° Internazionale di Fotografia di Solighetto ricevendo la segnalazione della giuria. Una sintesi della Mostra è stata esposta a Venezia in occasione della Manifestazione Marghera Fotografia nello scorso dicembre.
ESPOSIZIONI RECENTI:
2003 - Barletta, Castello Svevo - mostra personale “Swahili” – ritratti africani
2003 - Bari, Palazzo della Provincia - mostra personale “Swahili” – ritratti africani
2003 - Alberobello, Galleria Comunale - mostra personale “African Lands”
2004 - Brescia, Museo Nazionale della Fotografia mostra personale “Ritratti Africani”
2004 - Venezia, Auditorium G.Verdi, Marghera – mostra collettiva “China Portraits”
2005 - Pieve di Soligo, X° INTERNAZIONALE di FOTOGRAFIA - mostra collettiva “China Crossing”
2005 - Barletta, Galleria del Teatro Curci mostra personale “China Crossing”
PUBBLICAZIONI:
“SWAHILI” ritratti africani – Edizioni Electa Na – prefazione di Lanfranco Colombo
“CHINA CROSSING” a cura di Roberto Mutti (in preparazione)
“SASSI E CALANCHI” Viaggio in Basilicata (in preparazione)
OPERE dell’Autore fanno parte della Collezione permanente del:
- MUSEO NAZIONALE della FOTOGRAFIA di Brescia
- MUSEO della CIVILTA’ CONTADINA di Matera
LA MOSTRA
“SASSI E CALANCHI”
Tornare e ritornare in un luogo senza tempo, Matera, materia intoccata, vibrante, sfiorata solo dal vento e dal sole che ne riscalda la pietra dura e frammentata e intanto le case entrano dentro la terra. Atmosfera d’arte, teatro di Sassi dove il cielo si rompe per dar vita ad un orizzonte finito nello spazio ed infinito nel tempo, pieno e vuoto, luce e ombra, creazione divina, scultura d’ambiente. Rocce che intagliano e delineano il cielo, forme che si spalancano ai nostri occhi rimandando a spazi fluttuanti che nessuno osa cambiare.
Ogni angolo, sapore odore mi riporta indietro nel tempo. Non soltanto un luogo la Basilicata, di una bellezza unica, ma nella mia mente il vissuto adolescenziale.
Parte da così lontano il mio “viaggio in Basilicata” alla riscoperta di luoghi che hanno lasciato in me una traccia indelebile, Gorgoglione avvinghiata alla sua collina, Stigliano e Pisticci con le splendide vedute, Cirigliano dall’aria un po’ medievale Craco vecchia con la sua atmosfera irreale, e poi Aliano ed i Calanchi che mi suggeriscono un paesaggio Lunare proprio come negli scritti di Carlo Levi. Il mio occhio fotografico è insaziabile mentre percorro a piedi i vicoli nascosti del Sasso Barisano, mi ricordo gli stessi percorsi fatti molti anni fa, quando con mio zio fotografo andavamo a caccia di volti di pietra, un lavoro commissionato dall’amico pittore Ugo Annona che li utilizzava come base di alcune sue splendide opere.
Quando sono tornato dopo molti anni in questi luoghi la sorpresa più bella è stata quella di ritrovare appena sotto il luccichio della modernità e della tecnologia dei giorni nostri, le stesse atmosfere, la stessa genuinità di un tempo gli stessi sapori insomma che fanno di questa terra uno scrigno da custodire gelosamente.
La scelta del bianconero è d’obbligo per chi vuole come me creare delle immagini senza tempo, che sappiano raccontare tutto senza la distrazione del colore. Un mezzo che mi consente di cogliere alcune atmosfere che il colore con la sua resa ‘fedele’ non riesce catturare, quindi una mia interpretazione personale della realtà.
Francesco Bosso
Viaggio in Basilicata
Percorrendo la sequenza delle immagini di Francesco Bosso, si percepisce il rapporto che intercorre tra l’Autore che usa lo strumento tecnico della macchina fotografica e lo straordinario soggetto che gli sta di fronte: i Sassi di Matera. Un rapporto che instaura un muto dialogo determinato dal senso di una profonda esplorazione che va al di là della semplice osservazione e cattura.
Francesco non è nuovo a questo tipo di rapporto ed è sufficiente osservare alcuni suoi lavori pregressi dall’Africa alla Cina per comprendere chi c’è dietro il click della macchina fotografica.
Una carrellata di immagini esposte in questa straordinaria galleria che rivelano un avvinamento rispettoso alla insolita tematica urbanistica di Matera, un accostarsi che da la sensazione di un tuffarsi tra le scale e stradine, case e grotte, raccolti vicinati ed aperti spazi panoramici facendo emergere gli elementi primari di tanta bellezza e complessità.
Per Francesco è stato un tornare indietro di anni quando giovanissimo, per la prima volta entrava nel “cuore” di questa città seguendo lo zio fotografo. Un momento nel quale ha percepito, forse senza rendersene conto, la monumentalità della Storia e della Natura racchiusa in questo “francobollo di territorio”.
Ecco perché, forse, in segreto, a distanza di tempo è tornato in questo mondo tanto suggestivo per riprendere quel colloquio d’amore rimasto per lungo tempo chiuso nel suo cuore.
Percorrendo la mostra ed osservando il rinnovato incontro si percepisce l’attaccamento che corre in questo virtuale dialogo. Un dialogo teso a far scoprire, a coloro che si avvicinano alle sue fotografie, l’anima di del “Luogo incantato”.
Ma l’occhio della sua macchina fotografica spazia nel Materano incontrando paesi e paesaggi che formano una degna corona, in buona parte sconosciuta, di Matera, città dell’UNESCO.
Ecco, nel “viaggiare attraverso” le icone della mostra, emergere un mondo ancora inesplorato: corsi d’acqua e calnchi. Una cornice naturale dalla quale sporgono Paesi da fiaba: Pisticci con le sue case a schiera, dominante sulla Valle del Basento, poi Craco, il “paese che cammina” con la torre quadra posta sulla piombante roccia come una sentinella armata con attorno ciò che furono chiese e palazzi.
Stigliano, Cirigliano con la sua Torre circolare e poi giù dalla collina al fondo della valle del Sauro e dell’Agri con gli spettacolari calanchi di Aliano, Tursi e Montalbano.
Un viaggio che consente di percepire la storia dell’uomo e la Natura come una “grande armonia del Creato”.
Mario Tommaselli
27
maggio 2006
Francesco Bosso – Sassi e Calanchi
Dal 27 maggio al 10 giugno 2006
fotografia
Location
MEDIATECA PROVINCIALE – PALAZZO DELL’ANNUNZIATA
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Orario di apertura
da lunedì a giovedì dalle ore 8:30 alle ore 18:30
venerdì e sabato dalle ore 9:30 alle ore 13:30
Vernissage
27 Maggio 2006, ore 18
Autore




