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Francesco Colonnelli – Tribulatio Angelorum
Le opere presentate in occasione di questa mostra personale sono il frutto di un lungo ed ispirato percorso di ricerca iniziato nei primi anni ottanta dopo aver osservato da vicino i magnifici angeli realizzati da Gian Lorenzo Bernini a Castel Sant’Angelo.
Comunicato stampa
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L’iniziativa Just a Present della Galleria Papini è ormai una consuetudine che si ripete da ben 13 anni nel mese di dicembre, ed è un appuntamento molto atteso dai sostenitori della nostra associazione culturale. Quest’anno 2023 abbiamo il grande piacere di presentare, nell’ambito di questa iniziativa, la mostra “Tribulatio Angelorum di Francesco Colonnelli, artista anconetano molto apprezzato, con un importante curriculum. Tantissime le mostre personali in diverse città italiane ed estere, che hanno riscosso sempre un grande successo.
- dal testo critico di Michele Servadio
"Il rapporto che lega la figura dell’angelo all’arte e alla letteratura è profondo e duraturo; questa figura ibrida, sospesa nell’eterno dilemma fra bene emale, maschile e femminile, paradiso e terra, ha infatti da sempre affascinato intere schiere di poeti e artisti, ispirando alcune fra le più belle opere d’arte mai concepite dall’uomo, come le Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke o i celebri “angeli ribelli” di Osvaldo Licini.
Una delle ragioni per cui questa figura ha sempre esercitato un’attrazione così forte e dirompente consiste nella sua natura ambivalente, per certi versi quasi astratta ed utopica. L’angelo proviene infatti da un luogo che vive a metà fra due mondi, quello celeste e quello terrestre, un luogo che non si vede e non si sente, che forse c’è o forse non c’è; è il Paese-del-non-dove che, secondo le più antiche credenze religiose e filosofiche, vive al di là degli assi del cosmo visibile. È proprio da questo luogo mistico ed invalicabile che gli angeli osservano il mondo dalla loro personalissima prospettiva, a volte distaccata, altre volte partecipe, interagendo con la vita umana a seconda del volere di Dio o, più semplicemente, per noia o diletto. La loro è una vita fatta di continue discese e salite, al punto che spesso si domandano«se il loro Signore stia sopra o sotto».(...)Esiste un messaggio in questo progetto, ed è fatto di speranza. Questa prende forma e consistenza fisica nella figura di un fanciullo salvato dalle fiamme di una fonderia e dotato di una grande ala dorata che sembra trarlo verso l’alto, verso qualcosa di superiore che può davvero salvare noi ed il mondo intero da un destino oscuro fatto di crudeltà ed incomunicabilità. Questo suo liberarsi verso l’alto, se non può fornirci delle risposte, può di certo suggerirci qualche domanda, proprio come quelle su cui si interrogaDamiel, il magnifico angelo caduto de Il cielo sopra Berlino, pellicola scritta e diretta da Wim Wenders nel 1987, il quale chiede a Dio, o più probabilmente a sé stesso: «la vita sotto il sole è forse solo un sogno? Non è solo l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro? C'è veramente il male e gente veramente cattiva? Come può essere che io che sono io non c'ero prima di diventare? E che una volta io che sono io non sarò più quello che sono?»"
- dal testo critico di Michele Servadio
"Il rapporto che lega la figura dell’angelo all’arte e alla letteratura è profondo e duraturo; questa figura ibrida, sospesa nell’eterno dilemma fra bene emale, maschile e femminile, paradiso e terra, ha infatti da sempre affascinato intere schiere di poeti e artisti, ispirando alcune fra le più belle opere d’arte mai concepite dall’uomo, come le Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke o i celebri “angeli ribelli” di Osvaldo Licini.
Una delle ragioni per cui questa figura ha sempre esercitato un’attrazione così forte e dirompente consiste nella sua natura ambivalente, per certi versi quasi astratta ed utopica. L’angelo proviene infatti da un luogo che vive a metà fra due mondi, quello celeste e quello terrestre, un luogo che non si vede e non si sente, che forse c’è o forse non c’è; è il Paese-del-non-dove che, secondo le più antiche credenze religiose e filosofiche, vive al di là degli assi del cosmo visibile. È proprio da questo luogo mistico ed invalicabile che gli angeli osservano il mondo dalla loro personalissima prospettiva, a volte distaccata, altre volte partecipe, interagendo con la vita umana a seconda del volere di Dio o, più semplicemente, per noia o diletto. La loro è una vita fatta di continue discese e salite, al punto che spesso si domandano«se il loro Signore stia sopra o sotto».(...)Esiste un messaggio in questo progetto, ed è fatto di speranza. Questa prende forma e consistenza fisica nella figura di un fanciullo salvato dalle fiamme di una fonderia e dotato di una grande ala dorata che sembra trarlo verso l’alto, verso qualcosa di superiore che può davvero salvare noi ed il mondo intero da un destino oscuro fatto di crudeltà ed incomunicabilità. Questo suo liberarsi verso l’alto, se non può fornirci delle risposte, può di certo suggerirci qualche domanda, proprio come quelle su cui si interrogaDamiel, il magnifico angelo caduto de Il cielo sopra Berlino, pellicola scritta e diretta da Wim Wenders nel 1987, il quale chiede a Dio, o più probabilmente a sé stesso: «la vita sotto il sole è forse solo un sogno? Non è solo l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro? C'è veramente il male e gente veramente cattiva? Come può essere che io che sono io non c'ero prima di diventare? E che una volta io che sono io non sarò più quello che sono?»"
01
dicembre 2023
Francesco Colonnelli – Tribulatio Angelorum
Dal primo al 29 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
Associazione Culturale Galleria Papini
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (AN)
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (AN)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica ore 17,30 - 19,30
Vernissage
1 Dicembre 2023, ore 18,00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini