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Francesco Vaccaro – Il legislatore non riconosciuto
La mostra fa parte del circuito di Fotografia, Festival Internazionale di Roma. Il tema indagato in questa XI edizione è il “lavoro”. Francesco Vaccaro propone una riflessione sul lavoro del poeta.
I poeti sono i legislatori non riconosciuti del mondo.
Percy Bysshe Shelley
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra fa parte del circuito di Fotografia, Festival Internazionale di Roma. Il tema indagato in questa XI edizione è il “lavoro”. Francesco Vaccaro propone una riflessione sul lavoro del poeta.
I poeti sono i legislatori non riconosciuti del mondo.
Percy Bysshe Shelley
Il dizionario etimologico indica come radice del verbo SCRIVERE: raschiare, incidere, scavare, sacrificare.
(dal greco graph-hiros: profondo).
Per poter scrivere il poeta deve sentire, tagliare, comporre. Un lavoro solitario, segreto, silenzioso e paziente, interno e faticoso.
Trovare parole per costruire ed esprimere un pensiero richiede uno scasso, un dissotterramento interiore. Scavo che è nello stesso tempo sacrificio e nutrimento.
In mostra immagini di una zappa che scava il terreno associate al solco lasciato da una biro: sono i segni di legislatori non riconosciuti, come li chiamava Shelley, pensiero che è all’origine di tutta la mostra.
L’atto della scrittura dunque, che Vaccaro immagina come un campo da arare. “E subito, in mostra ne da immagine - scrive Olga Gambari nel testo in catalogo - con un video che presenta in primo piano uno scavo, un rimescolamento. Protagonista una macchina che lenta e decisa entra, solca e scava la terra di un campo. È certamente una macchina agricola, ma è anche la forza del pensiero, l’azione della parola, il potere della letteratura. Scende, sfonda, sradica, rovista, scardina, reimpasta. Il campo come una pagina”.
Così nei light box: “Ed ecco uno scrittore, l’autore americano Mark Strand, poeta dell’assenza, che incarna in questo progetto la figura centrale del poeta. Il suo ritratto fotografico, la sua mano che scrive si alternano a immagini di terra, di una zappa che dissoda, di piedi che stanno ben fermi e saldi mentre lavorano.”
Ci sono poi delle teche, scatole all’interno delle quali Vaccaro mette in scena piccoli laboratori fatti di ampolle, piccoli imbuti, immagini, insieme con un radiometro che si aziona solo se investito dalla luce. Dopo i solchi della zappa e della biro, violenti ma necessari, in questi piccoli laboratori - scrive sempre O. Gambari - si crea “una dimensione a parte che prende corpo algida, raccolta in un ambiente, (…) Siamo nello spazio interno al poeta, dove si manifesta la scintilla della parola, la creazione della letteratura. Dove decantano i pensieri e i versi. Lì il poeta misura le cose, immagazzina le esperienze e le osserva, sta in ascolto, calibra ingredienti, forme. È il continuo esperimento della scrittura, che da un lato getta il poeta nella vita, per nutrirsi, ma dall’altro lo condanna a una solitudine intima estrema. Eremita per necessità, bisognoso di silenzio, di dedizione alla sua scrittura.”
Francesco Vaccaro racconta tutto questo anche in un piccolo libro d’artista “un libricino, che si fa testo sacro, pieno di immagini e parole chiave: terra, segreto, dolore, pensare, nuvola”.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta
Alda Merini
Lavori in mostra:
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO, 2012 video, 3' 47''
Dal titolo di un romanzo di David Grossman.
Immagini in loop di una lama rossa di aratro che solca la terra che si rompe, schizza, si scompone e ricompone. È la forza del pensiero, l’azione della parola, il potere della letteratura.
La lama scende, sfonda, sradica, rovista, scardina, reimpasta. Il campo come una pagina.
SCRIVERE, 2012, Light box: carta, legno, pellicola
cm 29 x 21 x 5
L’immagine dell’etimologia del verbo scrivere riprodotta dal Dizionario è stampata su lucido trasparente e montata su legno e retroilluminata.
THE PLACE, 2012, 2 teche: legno, carta, vetro, lampadine e filo di rame
Cm 27,5 x 84,5 x 19
Sono due piccoli laboratori, due scatole in legno aperte frontalmente e rivestite all’interno con della carta carta: qui, illuminati da rudimentali lampadine, sono collocati vari piccoli oggetti, immagini, ampolle in vetro di diverse dimensioni, piccoli imbuti, un radiometro che si aziona solo se investito dalla luce. “Siamo nello spazio interno al poeta, dove si manifesta la scintilla della parola, la creazione della letteratura. Dove decantano i pensieri e i versi. Lì il poeta misura le cose, immagazzina le esperienze e le osserva, sta in ascolto, calibra ingredienti, forme. È il continuo esperimento della scrittura, che da un lato getta il poeta nella vita, per nutrirsi, ma dall’altro lo condanna a una solitudine intima estrema”. Dal testo di O. Gambari
CARA TERRA, 2012, 3 Light box: stampa Lambda su lucido trasparente, passepartout in carta montati su legno.
cm 125 x 25 x 5 cadauno
Tante piccole finestre di immagini retroilluminate raccontano il lavoro del poeta: “Ed ecco uno scrittore, l’autore americano Mark Strand, poeta dell’assenza, che incarna in questo progetto la figura centrale del poeta. Il suo ritratto fotografico, la sua mano che scrive si alternano a immagini di terra, di una zappa che dissoda, di piedi che stanno ben fermi e saldi mentre lavorano.”
La fatica, così come la cura, la costanza e la disciplina richieste sono le stesse. Lo sforzo che nell’uno è fisico nell’altro è mentale.
Come il contadino che aspetta la luna nuova per preparare la semina, facendo in modo che Il terreno non indurisca troppo, il poeta solca, scava, e deve ogni giorno tornare nel campo.
FRANCESCO VACCARO, nato a Crotone nel 1968 vive e lavora a Roma.
Utilizza video, fotografia e installazione. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie private e spazi pubblici, in Italia e all'estero. I suoi video sono stati presentati in numerosi festival internazionali (Artecinema Napoli, FIFA Montréal, Visioni Italiane – Cineteca di Bologna).
Il video “Lettera d’amore a Robert Mitchum”, con Piera Degli Esposti, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2007 e distribuito nelle sale italiane da Lucky Red. Il video “La pitta” ha ricevuto il premio del pubblico a Festarte 2010 al Macro Testaccio di Roma. Nel 2010 il Filmstudio di Roma ha presentato una rassegna monografica del suo lavoro.
A Novembre 2012 inaugurerà una mostra personale alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma Capitale, curata da Federica Pirani e Gloria Raimondi ; sarà un lavoro sulla Letteratura e in particolare su Alberto Moravia.
Mostre personali
2011 Aprile – MARTE - Roma (a cura di Lea Mattarella)
2009 Maclura - AOC F58 – Roma (a cura di Chiara Bertini)
2004 An einem seltsamen ort - Wandergalerie - Berlino
2001 E vidi e capii - AOC F58 – Roma (testo di Ada Lombardi)
2000 Indefiniti Silenzi - AOC F58 - Roma
1999 Segnali – Studio S Arte Contemporanea - Roma (testo di Patrizia Ferri)
Movimento zero – Accademia G. Balbo Bordighera (IM)(testo di E.Mascelloni)
1998 Sempre che - Informagiovani Patrocinio Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Roma
Mostre collettive
2011 The road of contemporary art Roma, Galleria MARTE
2010 Festarte – Festival Internazionale Video Arte – Macro Testaccio Roma/ Triennale Milano
2006 Equidistanze – Video – Rialto S Ambrogio Roma
Mille 900 - Festival internazionale di fotografia - Hyunnart - Roma
2005 Premio Maretti - Galleria Nazionale Arte Moderna, Repubbica San Marino
Premio Mario Razzano - Museo del Sannio Benevento
Outcomeout - Studio Soligo – Roma, a cura di Patrizia Ferri
2003 Non essendomi prestato da bambino a giocare con la sabbia delle spiagge, mi è venuto,
passata l’età, il desiderio di giocare. AOCF58 Roma, a cura di Cecilia Casorati
2001 Fotoesordio - Palazzo Esposizioni – Roma, a cura di MIFAV Univ.Tor Vergata Roma
2000/1 L’Immagine Interiore - Il Cairo, Beirut, Madrid, Lisbona, Rabat, Tunisi Direz. Generale.
Promoz. e Cooperaz. Culturale Min. Affari Esteri a cura di Patrizia Ferri
2000 Sacrosanto Sala 1 e Galleria Comunale d’Arte Contemporanea – Roma
1999 Sapori Colorati – Lavatoio Contumaciale - Roma
1998 Surfing - Studio S Arte Contemporanea – Roma
Artisti per Opening – Temple Gallery - Roma
Filmografia
Una luna (2010, 10’) Filmstudio, Roma
Maclura (2009, 5’) AOC F58 Roma
Lettera d’amore a Robert Mitchum (2007, 5’) (distribuito nelle sale italiane da Lucky Red)
Festa del Cinema di Roma 2007 (Sezione Extra), Officinema Festival - Cineteca Bologna
Sulmona Film Festival, Fano Film Festival
VLA (2006, 10’30’’)
Festival Arcipelago - Roma (Menzione speciale della giuria)
Affascinatu (2006, 7’30’’)
Reggio Calabria film festival, FrontiereFilmFestival Luzzara (RE)
MilazzoFilmFestival Milazzo (ME) JEFF.06 Taranto
Festival internazionale cinema di frontiera Marzamemi (SR)
Corto per scelta 2006 Ass. Aranciameccanica Marche
Toni corti 2006 Padova
Pro Eo (2005, 5’) DOCFEST 2006 – Palazzo Venezia - Roma
Cara cera (2005, 5’30’’) Artecinema 2006 Napoli (a cura di Laura Trisorio)
Festival internazionale del cinema d’arte - Bergamo,
Claudioadami notes (2005, dvd, colore, suono, 5’30”)
Artecinema 2005 Napoli (a cura di Laura Trisorio)
FIFA - International Festival of film on art 2006 – Montréal
DOCFEST 2005 – Palazzo Venezia – Roma,
Quello che sai e quello che non sai (2005, 3’) Courmayeur Noir in Festival 2005
Hortus conclusus - (2005, 3’40”) DOCFEST 2005 – Palazzo Venezia - Roma
Elisa montessori 2003 (2004, 7’12”) AsoloInternationalFilmFestival 2004 - Asolo (TV),
DOCFEST 2004 - Palazzo Venezia – Roma
La pitta (con Roberto Daffinà) (2004, 7’15”)
Macro Testaccio Roma, (Premio del pubblico)
I poeti sono i legislatori non riconosciuti del mondo.
Percy Bysshe Shelley
Il dizionario etimologico indica come radice del verbo SCRIVERE: raschiare, incidere, scavare, sacrificare.
(dal greco graph-hiros: profondo).
Per poter scrivere il poeta deve sentire, tagliare, comporre. Un lavoro solitario, segreto, silenzioso e paziente, interno e faticoso.
Trovare parole per costruire ed esprimere un pensiero richiede uno scasso, un dissotterramento interiore. Scavo che è nello stesso tempo sacrificio e nutrimento.
In mostra immagini di una zappa che scava il terreno associate al solco lasciato da una biro: sono i segni di legislatori non riconosciuti, come li chiamava Shelley, pensiero che è all’origine di tutta la mostra.
L’atto della scrittura dunque, che Vaccaro immagina come un campo da arare. “E subito, in mostra ne da immagine - scrive Olga Gambari nel testo in catalogo - con un video che presenta in primo piano uno scavo, un rimescolamento. Protagonista una macchina che lenta e decisa entra, solca e scava la terra di un campo. È certamente una macchina agricola, ma è anche la forza del pensiero, l’azione della parola, il potere della letteratura. Scende, sfonda, sradica, rovista, scardina, reimpasta. Il campo come una pagina”.
Così nei light box: “Ed ecco uno scrittore, l’autore americano Mark Strand, poeta dell’assenza, che incarna in questo progetto la figura centrale del poeta. Il suo ritratto fotografico, la sua mano che scrive si alternano a immagini di terra, di una zappa che dissoda, di piedi che stanno ben fermi e saldi mentre lavorano.”
Ci sono poi delle teche, scatole all’interno delle quali Vaccaro mette in scena piccoli laboratori fatti di ampolle, piccoli imbuti, immagini, insieme con un radiometro che si aziona solo se investito dalla luce. Dopo i solchi della zappa e della biro, violenti ma necessari, in questi piccoli laboratori - scrive sempre O. Gambari - si crea “una dimensione a parte che prende corpo algida, raccolta in un ambiente, (…) Siamo nello spazio interno al poeta, dove si manifesta la scintilla della parola, la creazione della letteratura. Dove decantano i pensieri e i versi. Lì il poeta misura le cose, immagazzina le esperienze e le osserva, sta in ascolto, calibra ingredienti, forme. È il continuo esperimento della scrittura, che da un lato getta il poeta nella vita, per nutrirsi, ma dall’altro lo condanna a una solitudine intima estrema. Eremita per necessità, bisognoso di silenzio, di dedizione alla sua scrittura.”
Francesco Vaccaro racconta tutto questo anche in un piccolo libro d’artista “un libricino, che si fa testo sacro, pieno di immagini e parole chiave: terra, segreto, dolore, pensare, nuvola”.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta
Alda Merini
Lavori in mostra:
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO, 2012 video, 3' 47''
Dal titolo di un romanzo di David Grossman.
Immagini in loop di una lama rossa di aratro che solca la terra che si rompe, schizza, si scompone e ricompone. È la forza del pensiero, l’azione della parola, il potere della letteratura.
La lama scende, sfonda, sradica, rovista, scardina, reimpasta. Il campo come una pagina.
SCRIVERE, 2012, Light box: carta, legno, pellicola
cm 29 x 21 x 5
L’immagine dell’etimologia del verbo scrivere riprodotta dal Dizionario è stampata su lucido trasparente e montata su legno e retroilluminata.
THE PLACE, 2012, 2 teche: legno, carta, vetro, lampadine e filo di rame
Cm 27,5 x 84,5 x 19
Sono due piccoli laboratori, due scatole in legno aperte frontalmente e rivestite all’interno con della carta carta: qui, illuminati da rudimentali lampadine, sono collocati vari piccoli oggetti, immagini, ampolle in vetro di diverse dimensioni, piccoli imbuti, un radiometro che si aziona solo se investito dalla luce. “Siamo nello spazio interno al poeta, dove si manifesta la scintilla della parola, la creazione della letteratura. Dove decantano i pensieri e i versi. Lì il poeta misura le cose, immagazzina le esperienze e le osserva, sta in ascolto, calibra ingredienti, forme. È il continuo esperimento della scrittura, che da un lato getta il poeta nella vita, per nutrirsi, ma dall’altro lo condanna a una solitudine intima estrema”. Dal testo di O. Gambari
CARA TERRA, 2012, 3 Light box: stampa Lambda su lucido trasparente, passepartout in carta montati su legno.
cm 125 x 25 x 5 cadauno
Tante piccole finestre di immagini retroilluminate raccontano il lavoro del poeta: “Ed ecco uno scrittore, l’autore americano Mark Strand, poeta dell’assenza, che incarna in questo progetto la figura centrale del poeta. Il suo ritratto fotografico, la sua mano che scrive si alternano a immagini di terra, di una zappa che dissoda, di piedi che stanno ben fermi e saldi mentre lavorano.”
La fatica, così come la cura, la costanza e la disciplina richieste sono le stesse. Lo sforzo che nell’uno è fisico nell’altro è mentale.
Come il contadino che aspetta la luna nuova per preparare la semina, facendo in modo che Il terreno non indurisca troppo, il poeta solca, scava, e deve ogni giorno tornare nel campo.
FRANCESCO VACCARO, nato a Crotone nel 1968 vive e lavora a Roma.
Utilizza video, fotografia e installazione. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie private e spazi pubblici, in Italia e all'estero. I suoi video sono stati presentati in numerosi festival internazionali (Artecinema Napoli, FIFA Montréal, Visioni Italiane – Cineteca di Bologna).
Il video “Lettera d’amore a Robert Mitchum”, con Piera Degli Esposti, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2007 e distribuito nelle sale italiane da Lucky Red. Il video “La pitta” ha ricevuto il premio del pubblico a Festarte 2010 al Macro Testaccio di Roma. Nel 2010 il Filmstudio di Roma ha presentato una rassegna monografica del suo lavoro.
A Novembre 2012 inaugurerà una mostra personale alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma Capitale, curata da Federica Pirani e Gloria Raimondi ; sarà un lavoro sulla Letteratura e in particolare su Alberto Moravia.
Mostre personali
2011 Aprile – MARTE - Roma (a cura di Lea Mattarella)
2009 Maclura - AOC F58 – Roma (a cura di Chiara Bertini)
2004 An einem seltsamen ort - Wandergalerie - Berlino
2001 E vidi e capii - AOC F58 – Roma (testo di Ada Lombardi)
2000 Indefiniti Silenzi - AOC F58 - Roma
1999 Segnali – Studio S Arte Contemporanea - Roma (testo di Patrizia Ferri)
Movimento zero – Accademia G. Balbo Bordighera (IM)(testo di E.Mascelloni)
1998 Sempre che - Informagiovani Patrocinio Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Roma
Mostre collettive
2011 The road of contemporary art Roma, Galleria MARTE
2010 Festarte – Festival Internazionale Video Arte – Macro Testaccio Roma/ Triennale Milano
2006 Equidistanze – Video – Rialto S Ambrogio Roma
Mille 900 - Festival internazionale di fotografia - Hyunnart - Roma
2005 Premio Maretti - Galleria Nazionale Arte Moderna, Repubbica San Marino
Premio Mario Razzano - Museo del Sannio Benevento
Outcomeout - Studio Soligo – Roma, a cura di Patrizia Ferri
2003 Non essendomi prestato da bambino a giocare con la sabbia delle spiagge, mi è venuto,
passata l’età, il desiderio di giocare. AOCF58 Roma, a cura di Cecilia Casorati
2001 Fotoesordio - Palazzo Esposizioni – Roma, a cura di MIFAV Univ.Tor Vergata Roma
2000/1 L’Immagine Interiore - Il Cairo, Beirut, Madrid, Lisbona, Rabat, Tunisi Direz. Generale.
Promoz. e Cooperaz. Culturale Min. Affari Esteri a cura di Patrizia Ferri
2000 Sacrosanto Sala 1 e Galleria Comunale d’Arte Contemporanea – Roma
1999 Sapori Colorati – Lavatoio Contumaciale - Roma
1998 Surfing - Studio S Arte Contemporanea – Roma
Artisti per Opening – Temple Gallery - Roma
Filmografia
Una luna (2010, 10’) Filmstudio, Roma
Maclura (2009, 5’) AOC F58 Roma
Lettera d’amore a Robert Mitchum (2007, 5’) (distribuito nelle sale italiane da Lucky Red)
Festa del Cinema di Roma 2007 (Sezione Extra), Officinema Festival - Cineteca Bologna
Sulmona Film Festival, Fano Film Festival
VLA (2006, 10’30’’)
Festival Arcipelago - Roma (Menzione speciale della giuria)
Affascinatu (2006, 7’30’’)
Reggio Calabria film festival, FrontiereFilmFestival Luzzara (RE)
MilazzoFilmFestival Milazzo (ME) JEFF.06 Taranto
Festival internazionale cinema di frontiera Marzamemi (SR)
Corto per scelta 2006 Ass. Aranciameccanica Marche
Toni corti 2006 Padova
Pro Eo (2005, 5’) DOCFEST 2006 – Palazzo Venezia - Roma
Cara cera (2005, 5’30’’) Artecinema 2006 Napoli (a cura di Laura Trisorio)
Festival internazionale del cinema d’arte - Bergamo,
Claudioadami notes (2005, dvd, colore, suono, 5’30”)
Artecinema 2005 Napoli (a cura di Laura Trisorio)
FIFA - International Festival of film on art 2006 – Montréal
DOCFEST 2005 – Palazzo Venezia – Roma,
Quello che sai e quello che non sai (2005, 3’) Courmayeur Noir in Festival 2005
Hortus conclusus - (2005, 3’40”) DOCFEST 2005 – Palazzo Venezia - Roma
Elisa montessori 2003 (2004, 7’12”) AsoloInternationalFilmFestival 2004 - Asolo (TV),
DOCFEST 2004 - Palazzo Venezia – Roma
La pitta (con Roberto Daffinà) (2004, 7’15”)
Macro Testaccio Roma, (Premio del pubblico)
27
settembre 2012
Francesco Vaccaro – Il legislatore non riconosciuto
Dal 27 settembre al 09 novembre 2012
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
M-ARTE GALLERIA
Roma, Vicolo Del Farinone, 32, (Roma)
Roma, Vicolo Del Farinone, 32, (Roma)
Orario di apertura
dal lun. al venerdì 15.00 – 19.00, sabato e mattina su appuntamento
Vernissage
27 Settembre 2012, ore 19.00
Autore
Curatore