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Franco Fontana
La rassegna, che presenta una trentina di opere tra cui molti inediti, raccoglie il meglio degli Asfalti, dei Paesaggi Urbani e dei Paesaggi naturali dell’artista dagli anni Settanta ad oggi
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 25 marzo 2006 alle ore 18.30 la mostra personale del fotografo Franco Fontana. La rassegna, che presenta una trentina di opere tra cui molti inediti, raccoglie il meglio degli Asfalti, dei Paesaggi Urbani e dei Paesaggi naturali dell’artista dagli anni Settanta ad oggi.
In particolare, la serie degli Asfalti rappresenta un esempio di continuità espressiva dell’opera di Fontana. In mostra sette quadri della serie, di cui tre inediti, che vanno dagli anni ’80 ad oggi.
Fanno parte della rassegna anche i Paesaggi Urbani, le visioni cittadine del fotografo modenese. L’obbiettivo coglie, infatti, anche i tetti, i cornicioni e le finestre sovrastanti le vernici sul bitume, forme geometriche perfette scandite come in una tela di Mondrian.
Nella ricerca di un particolare significante, Fontana si sofferma sulla carreggiata urbana con la stessa intensità di sguardo che rivolge ad un albero isolato tra le colline della Puglia e della Basilicata. Nascono così dagli anni Settanta ad oggi i Paesaggi Naturali del maestro del colore presenti in mostra.
Quando negli anni Settanta la fotografia a colori si afferma pienamente come mezzo di espressione creativa, Fontana ha già cominciato ad esplorarla da una decina d’anni. La scelta, pur nella limitatezza di mezzi rispetto al bianco e nero, s’impone fin dai primi lavori del fotografo modenese. “Il colore – afferma lui stesso - è anche sensazione fisiologica, interpretazione psicologica ed emozionale, modo e mezzo di conoscenza ed è per questo fondamentale nella fotografia”. Il colore di Franco Fontana è denso, violento e saturo, in cielo come in terra, ovvero negli sfondi color lapislazulli o nelle pennellate sull’asfalto. Le sensazioni che comunicano le sue immagini assolute sono però pacifiche, quasi rassicuranti.
Uno spettatore attento scopre infine che le sensazioni che evoca il mondo esterno non sono altro che lo specchio dell’interiorità del fotografo. La figura umana torna nei nudi delle 12 Polaroid esposte, come simulacro del transitorio di fronte ad una natura indelebile ed impassibile, senza tempo.
Note biografiche e mostre principali
Nasce a Modena nel 1933. Nel 1961 comincia a fotografare e collabora con il Circolo Fotografico modenese, trascurando il bianco e nero e in favore del colore.
La sua prima esposizione personale, risale al 1965, presso al Società Fotografica Subalpina di Torino, cui seguirà nel 1968 un’importante personale presso la Galleria della Sala della Cultura di Modena, con la presentazione di Piero Racanicchi e Franco Vaccari.
Nel 1972 l’acquisizione da parte del Museum of Modern Art di New York inaugura il percorso internazionale del fotografo: al Museu De Arte di San Paolo in Brasile espone nel 1976, come pure a Marsiglia, Chicago, a Montreal e Toronto.
Mentre continuano acquisizioni ed esposizioni in Italia e nel mondo, tra cui le importanti personali al Photo Art di Basilea, alla Image Gallery di New Orleans, all’Istituto di Cultura Italiana di Tokyo, Fontana approda a Venezia in occasione della 36esima Biennale d’Arte Contemporanea.
I viaggi negli Stati Uniti avviano, dal 1979 in poi, la ricerca dell’artista sui paesaggi urbani.
Nel 1983 gli viene dedicata una monografia della collana “I grandi fotografi” con testo di Achille Bonito Oliva. L’anno successivo viene premiato nella sua città con “Il ragno d’oro-Unesco” per l’arte. Nel 1986 espone alla Texas Commercial Tower, in occasione della Houston Foto Fest. Nel 1989 riceve a Roma il “Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Fa parte dei 54 “Masterts of Photography” della Toppan Collection del Metropolitan Museum di Tokyo. Agli anni Novanta risalgono le personali “Un’America, Quattro Americhe” presso il Salone San Lorenzo Berzieri di Salsomaggiore Terme, presso il Castello Visconteo di Pavia, il Teatro San Martin di Buenos Aires e l’Eslite Gallery di Taipei, mentre “Naturalmente diamanti” è ospitata nel Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano. Nel 1995 pubblica il catalogo della mostra presso la galleria Photology di Milano che raccoglie un’antologia dei suoi Pesaggi (1970-1995). Sempre la galleria Photology pubblica il catalogo “Polaroids”, una personale dedicata alle istantanee dell’artista. Sul finire del millennio partecipa alla collettiva dedicata al Belpaese dal titolo “Paese unico, Italia, 1900-2000” al Palazzo di Vetro di New York.
Nel 2001 percorre e fotografa la storica Route 66 Chicago-Los Angeles. Molte delle 120 immagini scattate confluiscono nella personale “Paesaggio immaginario” dell’anno successivo presso la galleria Venice Design di Vicenza e in “Historic Route 66” alla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e alla Galerie d’art Contemporain Am Tunnel & Espace Edward Steichen in Lussemburgo.
Tra gli ultimi impegni le personali “Ombre e colori” a Milano, Palazzo Reale e a Londra, Focus Gallery (2004); Bologna,Metropolis Photogallery, ospita invece “Colors”; ai Musei di Imola l’artista espone nel 2004 i suoi “Paesaggi”.
In particolare, la serie degli Asfalti rappresenta un esempio di continuità espressiva dell’opera di Fontana. In mostra sette quadri della serie, di cui tre inediti, che vanno dagli anni ’80 ad oggi.
Fanno parte della rassegna anche i Paesaggi Urbani, le visioni cittadine del fotografo modenese. L’obbiettivo coglie, infatti, anche i tetti, i cornicioni e le finestre sovrastanti le vernici sul bitume, forme geometriche perfette scandite come in una tela di Mondrian.
Nella ricerca di un particolare significante, Fontana si sofferma sulla carreggiata urbana con la stessa intensità di sguardo che rivolge ad un albero isolato tra le colline della Puglia e della Basilicata. Nascono così dagli anni Settanta ad oggi i Paesaggi Naturali del maestro del colore presenti in mostra.
Quando negli anni Settanta la fotografia a colori si afferma pienamente come mezzo di espressione creativa, Fontana ha già cominciato ad esplorarla da una decina d’anni. La scelta, pur nella limitatezza di mezzi rispetto al bianco e nero, s’impone fin dai primi lavori del fotografo modenese. “Il colore – afferma lui stesso - è anche sensazione fisiologica, interpretazione psicologica ed emozionale, modo e mezzo di conoscenza ed è per questo fondamentale nella fotografia”. Il colore di Franco Fontana è denso, violento e saturo, in cielo come in terra, ovvero negli sfondi color lapislazulli o nelle pennellate sull’asfalto. Le sensazioni che comunicano le sue immagini assolute sono però pacifiche, quasi rassicuranti.
Uno spettatore attento scopre infine che le sensazioni che evoca il mondo esterno non sono altro che lo specchio dell’interiorità del fotografo. La figura umana torna nei nudi delle 12 Polaroid esposte, come simulacro del transitorio di fronte ad una natura indelebile ed impassibile, senza tempo.
Note biografiche e mostre principali
Nasce a Modena nel 1933. Nel 1961 comincia a fotografare e collabora con il Circolo Fotografico modenese, trascurando il bianco e nero e in favore del colore.
La sua prima esposizione personale, risale al 1965, presso al Società Fotografica Subalpina di Torino, cui seguirà nel 1968 un’importante personale presso la Galleria della Sala della Cultura di Modena, con la presentazione di Piero Racanicchi e Franco Vaccari.
Nel 1972 l’acquisizione da parte del Museum of Modern Art di New York inaugura il percorso internazionale del fotografo: al Museu De Arte di San Paolo in Brasile espone nel 1976, come pure a Marsiglia, Chicago, a Montreal e Toronto.
Mentre continuano acquisizioni ed esposizioni in Italia e nel mondo, tra cui le importanti personali al Photo Art di Basilea, alla Image Gallery di New Orleans, all’Istituto di Cultura Italiana di Tokyo, Fontana approda a Venezia in occasione della 36esima Biennale d’Arte Contemporanea.
I viaggi negli Stati Uniti avviano, dal 1979 in poi, la ricerca dell’artista sui paesaggi urbani.
Nel 1983 gli viene dedicata una monografia della collana “I grandi fotografi” con testo di Achille Bonito Oliva. L’anno successivo viene premiato nella sua città con “Il ragno d’oro-Unesco” per l’arte. Nel 1986 espone alla Texas Commercial Tower, in occasione della Houston Foto Fest. Nel 1989 riceve a Roma il “Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Fa parte dei 54 “Masterts of Photography” della Toppan Collection del Metropolitan Museum di Tokyo. Agli anni Novanta risalgono le personali “Un’America, Quattro Americhe” presso il Salone San Lorenzo Berzieri di Salsomaggiore Terme, presso il Castello Visconteo di Pavia, il Teatro San Martin di Buenos Aires e l’Eslite Gallery di Taipei, mentre “Naturalmente diamanti” è ospitata nel Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano. Nel 1995 pubblica il catalogo della mostra presso la galleria Photology di Milano che raccoglie un’antologia dei suoi Pesaggi (1970-1995). Sempre la galleria Photology pubblica il catalogo “Polaroids”, una personale dedicata alle istantanee dell’artista. Sul finire del millennio partecipa alla collettiva dedicata al Belpaese dal titolo “Paese unico, Italia, 1900-2000” al Palazzo di Vetro di New York.
Nel 2001 percorre e fotografa la storica Route 66 Chicago-Los Angeles. Molte delle 120 immagini scattate confluiscono nella personale “Paesaggio immaginario” dell’anno successivo presso la galleria Venice Design di Vicenza e in “Historic Route 66” alla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e alla Galerie d’art Contemporain Am Tunnel & Espace Edward Steichen in Lussemburgo.
Tra gli ultimi impegni le personali “Ombre e colori” a Milano, Palazzo Reale e a Londra, Focus Gallery (2004); Bologna,Metropolis Photogallery, ospita invece “Colors”; ai Musei di Imola l’artista espone nel 2004 i suoi “Paesaggi”.
25
marzo 2006
Franco Fontana
Dal 25 marzo al 30 aprile 2006
fotografia
Location
BOXART GALLERY
Verona, Via Dei Mutilati, 7a, (Verona)
Verona, Via Dei Mutilati, 7a, (Verona)
Orario di apertura
10.00-12.30 e 15.30-19.30 (giorni di chiusura: domenica e lunedì)
Vernissage
25 Marzo 2006, ore 18,30
Autore




