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Franco Mulas – Defrag. Opere 1967-2017
L’antologica raccoglie cinquant’anni di lavoro: un lungo viaggio articolato e coerente attraverso la pittura di un maestro che ha sempre affrontato in modo incisivo e drammatico le trasformazioni del mondo contemporaneo
Comunicato stampa
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I Musei Civici di Ascoli Piceno presentano presso il Palazzo dei Capitani del Popolo una grande mostra antologica di Franco Mulas, a cura di Lorenzo Canova e di Stefano Papetti, che raccoglie cinquant'anni di lavoro: un lungo viaggio articolato e coerente attraverso la pittura di un maestro che ha sempre affrontato in modo incisivo e drammatico le trasformazioni del mondo contemporaneo.
Mulas, autore dello Stendardo della Quintana di quest'anno, presenta ad Ascoli un percorso che va dalle immagini inquietanti dei week end della fine degli anni Sessanta alle opere più recenti, dove la sua visione raggiunge i confini dell'astrazione.
In cinque decenni di lavoro, Mulas ha scoperto dunque costantemente le ferite del suo tempo, rarefacendo sempre di più la presenza dell'immagine per raggiungere il nucleo dolente di una pittura che si fa pelle corrosa e lacerata, sia pure nella sua rigorosa e quasi metallica compattezza, in un accumulo di segni e velature che sembrano condensare tutti i passaggi del suo articolato cammino artistico.
Questa materia dura e lucente, questo intreccio metaforico di passaggi e di innesti cromatici, non è soltanto un semplice elemento formale e stilistico, ma rappresenta un nucleo basilare del sistema visivo dell'autore, una struttura costruttiva che lo ha sostenuto nei diversi passaggi e nelle trasformazioni del suo percorso, un codice genetico che accompagna la crescita e le mutazioni del corpo della sua pittura.
Mulas ha percorso così un importante cammino di sublimazione nel corso del quale l'immagine ha cambiato gradualmente la sua presenza e il suo senso fino alle soglie estreme delle opere più recenti in cui coniuga le sue precedenti esperienze con una rilettura efficace e innovativa delle esperienze informali, dipingendo quadri dove aumenta il senso della ferita e della privazione, in una visione che si avvicina alla contemplazione desolata delle macerie culturali di un presente dove l'utopia si è ribaltata nel segno distopico dell'azzeramento.
Franco Mulas nasce a Roma nel 1938. Studia pittura all'Accademia di Francia a Roma, città in cui tuttora vive e lavora. La prima mostra personale, con una presentazione di Renzo Vespignani, si tiene alla Galleria "Sagittario" di Bari nel 1967. Espressione significativa della formazione dell'artista risulta la prima serie di quadri: "Week-end" (Omaggio a Rosenquist) del 1967-1968. Fra il 1968 e il 1969 dipinge una serie di dipinti ad olio su tavola, ispirati al maggio francese e alla contestazione urbana. Entrambe le serie vengono proposte in varie esposizioni (IV Biennale d'Arte di Bolzano del 1971, mostra "Rivolta e Rivoluzione" a Bologna tra il novembre 1972 ed il gennaio 1973, mostra "Italienische Realisten" 1945 bis 1974 a Berlino nel 1974). Sempre prendendo come soggetti i problemi della violenza e l'oppressione dei mass media, Mulas elabora due nuove serie di dipinti: nel 1971 e 1972 le "Pitture nere", nel 1974 e 1975 gli "Itinerari". Un'opera della prima serie viene esposta alla X Quadriennale di Roma del 1973, le seconde sono invece presenti nelle personali tenute a Milano (Galleria 32, 1972), a Roma (Galleria La Nuova Pesa, 1974) e a Firenze (Galleria Santacroce, 1975). Nel 1980 espone alla Galleria "Il Ferro di Cavallo" di Roma "Autoritratto Identikit", quattro autoritratti frontali costruiti con la tecnica dell'identikit; l'opera verrà ripresentata l'anno successivo alla mostra Arte e Critica presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Nello stesso anno 1980 la XXXIX Biennale di Venezia presenta la sequenza "L'Albero rosso" di Mondrian, inserendo l'artista, impegnato in una nuova definizione del rapporto natura-storia, nella sezione Architettura "GRAU". In questa stessa prospettiva si possono inserire le ultime produzioni, dalle opere presenti nella mostra Finzioni (Roma, Galleria Ca' d'Oro, 1985) fino alle più recenti della serie "Big Burg". Un'antologica, con opere dal 1967 al 1991 si è tenuta nel 1991 a Palazzo Braschi in Roma. Un'importante mostra di Mulas dal titolo Dipinti 1980-1998 si è tenuta a Palazzo dei Priori di Volterra nel 1998. Della fine degli anni Novanta è l'impegno al nuovo ciclo pittorico "Schegge", esposto a Teramo alla Galleria "Forlenza" nel 2005, ed insieme ai cicli "Finzioni" e "Big-Burg", all' "EXMA" di Cagliari. Nel 1989 vince il Premio "Presidente della Repubblica" per la pittura. Nel settembre 2000 è nominato Accademico Dell'Accademia Nazionale di San Luca. Nel 2011 viene invitato alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 al Museo Bilotti di Roma espone il ciclo "Spaesaggi".
Mulas, autore dello Stendardo della Quintana di quest'anno, presenta ad Ascoli un percorso che va dalle immagini inquietanti dei week end della fine degli anni Sessanta alle opere più recenti, dove la sua visione raggiunge i confini dell'astrazione.
In cinque decenni di lavoro, Mulas ha scoperto dunque costantemente le ferite del suo tempo, rarefacendo sempre di più la presenza dell'immagine per raggiungere il nucleo dolente di una pittura che si fa pelle corrosa e lacerata, sia pure nella sua rigorosa e quasi metallica compattezza, in un accumulo di segni e velature che sembrano condensare tutti i passaggi del suo articolato cammino artistico.
Questa materia dura e lucente, questo intreccio metaforico di passaggi e di innesti cromatici, non è soltanto un semplice elemento formale e stilistico, ma rappresenta un nucleo basilare del sistema visivo dell'autore, una struttura costruttiva che lo ha sostenuto nei diversi passaggi e nelle trasformazioni del suo percorso, un codice genetico che accompagna la crescita e le mutazioni del corpo della sua pittura.
Mulas ha percorso così un importante cammino di sublimazione nel corso del quale l'immagine ha cambiato gradualmente la sua presenza e il suo senso fino alle soglie estreme delle opere più recenti in cui coniuga le sue precedenti esperienze con una rilettura efficace e innovativa delle esperienze informali, dipingendo quadri dove aumenta il senso della ferita e della privazione, in una visione che si avvicina alla contemplazione desolata delle macerie culturali di un presente dove l'utopia si è ribaltata nel segno distopico dell'azzeramento.
Franco Mulas nasce a Roma nel 1938. Studia pittura all'Accademia di Francia a Roma, città in cui tuttora vive e lavora. La prima mostra personale, con una presentazione di Renzo Vespignani, si tiene alla Galleria "Sagittario" di Bari nel 1967. Espressione significativa della formazione dell'artista risulta la prima serie di quadri: "Week-end" (Omaggio a Rosenquist) del 1967-1968. Fra il 1968 e il 1969 dipinge una serie di dipinti ad olio su tavola, ispirati al maggio francese e alla contestazione urbana. Entrambe le serie vengono proposte in varie esposizioni (IV Biennale d'Arte di Bolzano del 1971, mostra "Rivolta e Rivoluzione" a Bologna tra il novembre 1972 ed il gennaio 1973, mostra "Italienische Realisten" 1945 bis 1974 a Berlino nel 1974). Sempre prendendo come soggetti i problemi della violenza e l'oppressione dei mass media, Mulas elabora due nuove serie di dipinti: nel 1971 e 1972 le "Pitture nere", nel 1974 e 1975 gli "Itinerari". Un'opera della prima serie viene esposta alla X Quadriennale di Roma del 1973, le seconde sono invece presenti nelle personali tenute a Milano (Galleria 32, 1972), a Roma (Galleria La Nuova Pesa, 1974) e a Firenze (Galleria Santacroce, 1975). Nel 1980 espone alla Galleria "Il Ferro di Cavallo" di Roma "Autoritratto Identikit", quattro autoritratti frontali costruiti con la tecnica dell'identikit; l'opera verrà ripresentata l'anno successivo alla mostra Arte e Critica presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Nello stesso anno 1980 la XXXIX Biennale di Venezia presenta la sequenza "L'Albero rosso" di Mondrian, inserendo l'artista, impegnato in una nuova definizione del rapporto natura-storia, nella sezione Architettura "GRAU". In questa stessa prospettiva si possono inserire le ultime produzioni, dalle opere presenti nella mostra Finzioni (Roma, Galleria Ca' d'Oro, 1985) fino alle più recenti della serie "Big Burg". Un'antologica, con opere dal 1967 al 1991 si è tenuta nel 1991 a Palazzo Braschi in Roma. Un'importante mostra di Mulas dal titolo Dipinti 1980-1998 si è tenuta a Palazzo dei Priori di Volterra nel 1998. Della fine degli anni Novanta è l'impegno al nuovo ciclo pittorico "Schegge", esposto a Teramo alla Galleria "Forlenza" nel 2005, ed insieme ai cicli "Finzioni" e "Big-Burg", all' "EXMA" di Cagliari. Nel 1989 vince il Premio "Presidente della Repubblica" per la pittura. Nel settembre 2000 è nominato Accademico Dell'Accademia Nazionale di San Luca. Nel 2011 viene invitato alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 al Museo Bilotti di Roma espone il ciclo "Spaesaggi".
22
luglio 2017
Franco Mulas – Defrag. Opere 1967-2017
Dal 22 luglio al 15 settembre 2017
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI CAPITANI
Ascoli Piceno, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Orario di apertura
feriali e festivi ore 10-13 / 15-19 (ferragosto aperto)
Vernissage
22 Luglio 2017, ore 18.30
Autore
Curatore