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G. Farm – 100110 Sintonie Empatiche
Sintonia Empatica di G.Farm degli artisti Gianni Alex Mazzolari & Francesca Rossi è un progetto ad ampio respiro, che nasce dall’esigenza di estendere concetti morfologici goethiani a campi propri dell’informatica utilizzando gli strumenti della ricerca artistica.
Comunicato stampa
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Sintonia Empatica di G.Farm (Gianni Alex Mazzolari & Francesca Rossi) è un progetto ad ampio respiro, che nasce dall'esigenza di estendere concetti morfologici goethiani a campi propri dell'informatica utilizzando gli strumenti della ricerca artistica. Questo progetto comprende la rielaborazione narrativa di un episodio biografico di Goethe, dal cui sviluppo nascono le opere della mostra 100110 Sintonie Empatiche.
L'evento biografico, estratto dal saggio di Karl J. Fink “Immagini virtuali nella scienza di Goethe” presente nella raccolta “Goethe Scienziato” (A.A.V.V. Ed. Einaudi), narra di Goethe studente a Strasburgo, il quale, davanti alla finestra, scorse l’imponente Cattedrale che si ergeva innanzi a quell’edificio. Non era la prima volta che il giovane studioso ammirava quella splendida costruzione, anzi gli capitava spesso e, questo esercizio della visione, che ne stimolava ingegno e fantasia, lo aveva portato ad entrare sempre più in sintonia con la grande architettura. Mai però come in quel momento egli si sentiva così affine alla Cattedrale. Sintonia empatica, così aveva chiamato quell’affinità al cospetto dei suoi compagni sbigottiti, ai quali descriveva, la forma originaria e mai compiuta dell’edificio gotico. Quando gli chiesero come fosse arrivato a quelle deduzioni, rispose che fu la stessa cattedrale a rivelargliele:
«Con ciò, voglio dire, che è oltremodo evidente che, oltre a mancare la torre di destra, cosa quanto mai palese, anche la torre di sinistra non è completa, essa infatti doveva ergersi ben più in alto, come suggerito dal moto a spirale delle colonnine. Ho raggiunto un rapporto empatico osservandola per ore prima che il piano della struttura mi si rivelasse. Ma questo che appare così chiaro ai miei occhi, quasi abbia di fronte la Cattedrale completa, a voi è precluso, giacché richiede una speciale capacità di osservazione.»
La storia ci racconta che quelle deduzioni si rivelarono esatte e vennero confermate dal custode della fabbrica dell’edificio che aveva potuto vedere i progetti originali non affatto dissimili dalle architettoniche aspettative del giovane Goethe.
Il progetto di G.Farm tende a creare un rapporto di sintonia empatica tra l'artista ed il fruitore, una totale identificazione dell’opera mediante un’istallazione ambientale complessa ed interagente costituita da tre parti: la prima parte è “un’installazione audio-video empatica stereoscopica e stereofonica” che può essere fruita solo in determinate condizioni ed attraverso appositi visori: una video animazione, che suggerisce elementi che si rivelano essere i punti chiave del racconto citato. L’elaborazione sonora è una composizione basata sulla struttura dialettica del racconto, la cui natura è solo intuibile attraverso le varie stratificazioni sonore.
La seconda parte è costituita da quella che gli artisti chiamano “Immagine multistrato empatica”, una struttura di grande formato orientata orizzontalmente, composta da una sovrapposizione di immagini pittoriche su acetato. Ogni foglio corrisponde ad un assemblaggio delle “macchie” presenti nel video, che nel complesso restituisce forme suggerite dell’intera architettura.
La terza parte è una “Narrazione per immagini autostrutturante”, che si presenta costituita da piccole composizioni ricavate da alcuni frame del video. L'effetto compositivo, alternato dalla possibilità di lettura in senso sequenziale, ci rivela la natura stessa delle immagini.
Gli artisti con quest’opera affrontano e tentano di estendere i concetti morfologici goethiani di Sintonia Empatica, Form, Gestalt e Bildung, su più livelli per analizzarli e rielaborarli con gli strumenti propri dell'informatica.
É il pensiero stesso dei due artisti a generare una visione complessa dell’opera, un rapporto empatico che si sviluppa dalla fruizione delle opere presenti nell’istallazione e si estende all’osservatore in una totale identificazione con l’intento goethiano.
L’esperienza visiva che gli artisti ci propongono è presentata attraverso vari livelli di percezione: la comune fruizione dell'intera narrazione empatica ci è permessa senza l'ausilio di dati aggiuntivi, mentre il livello massimo dipende da rarissime combinazioni, ovvero da spiccate capacità intuitive e deduttive, che, combinate ad una cultura specifica, porterebbero sia al riconoscimento dell'aneddoto su Goethe che della Cattedrale protagonista.
L'evento biografico, estratto dal saggio di Karl J. Fink “Immagini virtuali nella scienza di Goethe” presente nella raccolta “Goethe Scienziato” (A.A.V.V. Ed. Einaudi), narra di Goethe studente a Strasburgo, il quale, davanti alla finestra, scorse l’imponente Cattedrale che si ergeva innanzi a quell’edificio. Non era la prima volta che il giovane studioso ammirava quella splendida costruzione, anzi gli capitava spesso e, questo esercizio della visione, che ne stimolava ingegno e fantasia, lo aveva portato ad entrare sempre più in sintonia con la grande architettura. Mai però come in quel momento egli si sentiva così affine alla Cattedrale. Sintonia empatica, così aveva chiamato quell’affinità al cospetto dei suoi compagni sbigottiti, ai quali descriveva, la forma originaria e mai compiuta dell’edificio gotico. Quando gli chiesero come fosse arrivato a quelle deduzioni, rispose che fu la stessa cattedrale a rivelargliele:
«Con ciò, voglio dire, che è oltremodo evidente che, oltre a mancare la torre di destra, cosa quanto mai palese, anche la torre di sinistra non è completa, essa infatti doveva ergersi ben più in alto, come suggerito dal moto a spirale delle colonnine. Ho raggiunto un rapporto empatico osservandola per ore prima che il piano della struttura mi si rivelasse. Ma questo che appare così chiaro ai miei occhi, quasi abbia di fronte la Cattedrale completa, a voi è precluso, giacché richiede una speciale capacità di osservazione.»
La storia ci racconta che quelle deduzioni si rivelarono esatte e vennero confermate dal custode della fabbrica dell’edificio che aveva potuto vedere i progetti originali non affatto dissimili dalle architettoniche aspettative del giovane Goethe.
Il progetto di G.Farm tende a creare un rapporto di sintonia empatica tra l'artista ed il fruitore, una totale identificazione dell’opera mediante un’istallazione ambientale complessa ed interagente costituita da tre parti: la prima parte è “un’installazione audio-video empatica stereoscopica e stereofonica” che può essere fruita solo in determinate condizioni ed attraverso appositi visori: una video animazione, che suggerisce elementi che si rivelano essere i punti chiave del racconto citato. L’elaborazione sonora è una composizione basata sulla struttura dialettica del racconto, la cui natura è solo intuibile attraverso le varie stratificazioni sonore.
La seconda parte è costituita da quella che gli artisti chiamano “Immagine multistrato empatica”, una struttura di grande formato orientata orizzontalmente, composta da una sovrapposizione di immagini pittoriche su acetato. Ogni foglio corrisponde ad un assemblaggio delle “macchie” presenti nel video, che nel complesso restituisce forme suggerite dell’intera architettura.
La terza parte è una “Narrazione per immagini autostrutturante”, che si presenta costituita da piccole composizioni ricavate da alcuni frame del video. L'effetto compositivo, alternato dalla possibilità di lettura in senso sequenziale, ci rivela la natura stessa delle immagini.
Gli artisti con quest’opera affrontano e tentano di estendere i concetti morfologici goethiani di Sintonia Empatica, Form, Gestalt e Bildung, su più livelli per analizzarli e rielaborarli con gli strumenti propri dell'informatica.
É il pensiero stesso dei due artisti a generare una visione complessa dell’opera, un rapporto empatico che si sviluppa dalla fruizione delle opere presenti nell’istallazione e si estende all’osservatore in una totale identificazione con l’intento goethiano.
L’esperienza visiva che gli artisti ci propongono è presentata attraverso vari livelli di percezione: la comune fruizione dell'intera narrazione empatica ci è permessa senza l'ausilio di dati aggiuntivi, mentre il livello massimo dipende da rarissime combinazioni, ovvero da spiccate capacità intuitive e deduttive, che, combinate ad una cultura specifica, porterebbero sia al riconoscimento dell'aneddoto su Goethe che della Cattedrale protagonista.
09
gennaio 2010
G. Farm – 100110 Sintonie Empatiche
09 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
CRAC – CENTRO RICERCA ARTE CONTEMPORANEA
Cremona, Via Carlo Vittori, 8, (Cremona)
Cremona, Via Carlo Vittori, 8, (Cremona)
Orario di apertura
da lun a ven ore 10.00 – 16.00 sab ore 10.00 – 13.00 e su app festivi chiuso
Vernissage
9 Gennaio 2010, ore 18.00
Autore
Curatore




