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Gerard Byrne
Il progetto In the News si configura come strumento di documentazione e testimonianza del ”regno dell’attualità”. Il lavoro che Gerard opera in questo caso si potrebbe avvicinare a quello di un photoreporter che acquisisce immagini di luoghi, tracce, segni senza un ordine e un criterio prestabilito, con la consapevolezza e la volontà di voler cambiare la struttura interna dell”’edizione” ogni volta che debba essere rappresentata
Comunicato stampa
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Presente in quest'ultimo anno alla 8a edizione della Biennale di Istanbul, al Frankfurter Kunstverein con una importante mostra personale e al Whitney Museum of American Art a New York, nella mostra The American Effect, è attualmente impegnato nella realizazione della sua nuova personale al BAK, Basis voor Actuelle Kunst di Utrecht.
In occasione della sua anteprima in Italia l'artista presenta una selezione di fotografie tratte dalla serie In the News e Loch Ness.
Il progetto In the News si configura come strumento di documentazione e testimonianza del ''regno dell'attualità''. Il lavoro che Gerard opera in questo caso si potrebbe avvicinare a quello di un photoreporter che acquisisce immagini di luoghi, tracce, segni senza un ordine e un criterio prestabilito, con la consapevolezza e la volontà di voler cambiare la struttura interna dell'''edizione'' ogni volta che debba essere rappresentata. Cambiando il suo statuto a ogni edizione, esattamente come avviene nei quotidiani. Fotografie che divengono luogo, luogo linguistico ma non solo, perchè con grande ostinazione dichiarano di rappresentare il piacere visivo, i semplici rapporti ottici tra l'inquadratura e l'ambiente sociale che ognuna rivela.
Nel progetto Loch Ness l'artista riaffronta il tema del paesaggio e in particolare quello delle lande scozzesi, nel punto naturale in cui i cosiddetti loch caratterizzano la brughiera. Nel caso specifico del lago di Loch Ness, accanto alla storia geografica del territorio, con le sue caratteristiche vegetali e le sue sinuosità, si insinua un percorso terrifico immaginifico secondo cui spaventosi esseri avrebbero abitato e modificato a loro sembianza quei luoghi. Una storia che mescolando superstizione, immaginazione e realtà agisce sulla percezione dello spettatore, attraverso vaghi racconti, misteri imperscrutabili, confuse cronache. Un argomento divenuto oggetto della comunicazione di massa, della cronaca del luogo, della curiosità turistica. Il lavoro di Gerard è un'esplorazione fotografica di ''quell'infame paesaggio'', in cui le forme naturali sembrano voler a volte ricalcare la superstizione locale. L'esplorazione operata da Gerard Byrne diventa qui anche un pretesto per indagare la radice della fantasia primordiale, la permeabilità alla comunicazione e ai mass media, una riflessione sul ruolo giocato dalla fotografia, anche all'interno di quella stessa storia
In occasione della sua anteprima in Italia l'artista presenta una selezione di fotografie tratte dalla serie In the News e Loch Ness.
Il progetto In the News si configura come strumento di documentazione e testimonianza del ''regno dell'attualità''. Il lavoro che Gerard opera in questo caso si potrebbe avvicinare a quello di un photoreporter che acquisisce immagini di luoghi, tracce, segni senza un ordine e un criterio prestabilito, con la consapevolezza e la volontà di voler cambiare la struttura interna dell'''edizione'' ogni volta che debba essere rappresentata. Cambiando il suo statuto a ogni edizione, esattamente come avviene nei quotidiani. Fotografie che divengono luogo, luogo linguistico ma non solo, perchè con grande ostinazione dichiarano di rappresentare il piacere visivo, i semplici rapporti ottici tra l'inquadratura e l'ambiente sociale che ognuna rivela.
Nel progetto Loch Ness l'artista riaffronta il tema del paesaggio e in particolare quello delle lande scozzesi, nel punto naturale in cui i cosiddetti loch caratterizzano la brughiera. Nel caso specifico del lago di Loch Ness, accanto alla storia geografica del territorio, con le sue caratteristiche vegetali e le sue sinuosità, si insinua un percorso terrifico immaginifico secondo cui spaventosi esseri avrebbero abitato e modificato a loro sembianza quei luoghi. Una storia che mescolando superstizione, immaginazione e realtà agisce sulla percezione dello spettatore, attraverso vaghi racconti, misteri imperscrutabili, confuse cronache. Un argomento divenuto oggetto della comunicazione di massa, della cronaca del luogo, della curiosità turistica. Il lavoro di Gerard è un'esplorazione fotografica di ''quell'infame paesaggio'', in cui le forme naturali sembrano voler a volte ricalcare la superstizione locale. L'esplorazione operata da Gerard Byrne diventa qui anche un pretesto per indagare la radice della fantasia primordiale, la permeabilità alla comunicazione e ai mass media, una riflessione sul ruolo giocato dalla fotografia, anche all'interno di quella stessa storia
22
novembre 2003
Gerard Byrne
Dal 22 novembre 2003 al 30 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ENRICOFORNELLO
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Orario di apertura
mart - sab 11-13 15-20
Vernissage
22 Novembre 2003, ore 18



