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Germano Sartelli
Le opere esposte in questa mostra appartengono al lavoro svolto in questi ultimi 15 anni
Comunicato stampa
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Germano Sartelli è nato a Imola (BO) nel 1925,
dove ha sempre vissuto e lavorato.
I suoi esordi risalgono alla fine degli anni '50 e rivelano
fin da subito una innata capacità nello scovare il senso
del prodigio nelle cose, nelle più logore e insospettabili,
sancendo una personalissima relazione tra consueto e desueto.
Caratteristica preponderante delle sue opere è l'uso di materiali
"anomali" attinti al mondo vegetale (in particolare terre, muffe,
polveri, ragnatele, fieno, foglie) che con il trascorrere del tempo
sono stati integrati con i residuati metallici della moderna siderurgia
(oltre al ferro, il rame, il piombo, l’acciaio e lamiere provenienti
da bidoni usati, anche cicche, sacchi, garze, plastiche e vetri).
Nelle sculture e nelle carte degli ultimi vent'anni è preminente
l'avviluppo di segni e lacerazioni che danno adito a un linguaggio
in via di definizione, a una personalissima tropologia che fa di Sartelli
un instancabile sperimentatore delle forme e dei significati.
Recentemente la sua opera è di nuovo all'attenzione della
critica e del mercato dopo le recenti partecipazioni alle mostre
"Dadaismo e Dadaismi" del 1997 a Palazzo Forti di Verona,
le personali alla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 2000
e nel 2004 e nella manifestazione "Rifiuto Riusato ad arte" organizzata
nell'ottobre 2005 dalla Galleria Peccolo nella Val Sabbia in
collaborazione con la Provincia di Brescia.
Le opere esposte in questa mostra appartengono
al lavoro svolto in questi ultimi 15 anni.
dove ha sempre vissuto e lavorato.
I suoi esordi risalgono alla fine degli anni '50 e rivelano
fin da subito una innata capacità nello scovare il senso
del prodigio nelle cose, nelle più logore e insospettabili,
sancendo una personalissima relazione tra consueto e desueto.
Caratteristica preponderante delle sue opere è l'uso di materiali
"anomali" attinti al mondo vegetale (in particolare terre, muffe,
polveri, ragnatele, fieno, foglie) che con il trascorrere del tempo
sono stati integrati con i residuati metallici della moderna siderurgia
(oltre al ferro, il rame, il piombo, l’acciaio e lamiere provenienti
da bidoni usati, anche cicche, sacchi, garze, plastiche e vetri).
Nelle sculture e nelle carte degli ultimi vent'anni è preminente
l'avviluppo di segni e lacerazioni che danno adito a un linguaggio
in via di definizione, a una personalissima tropologia che fa di Sartelli
un instancabile sperimentatore delle forme e dei significati.
Recentemente la sua opera è di nuovo all'attenzione della
critica e del mercato dopo le recenti partecipazioni alle mostre
"Dadaismo e Dadaismi" del 1997 a Palazzo Forti di Verona,
le personali alla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 2000
e nel 2004 e nella manifestazione "Rifiuto Riusato ad arte" organizzata
nell'ottobre 2005 dalla Galleria Peccolo nella Val Sabbia in
collaborazione con la Provincia di Brescia.
Le opere esposte in questa mostra appartengono
al lavoro svolto in questi ultimi 15 anni.
11
febbraio 2006
Germano Sartelli
Dall'undici febbraio al 10 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA PECCOLO
Livorno, Piazza Della Repubblica, 12, (Livorno)
Livorno, Piazza Della Repubblica, 12, (Livorno)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 16-20. Festivi e lunedì mattina chiuso
Vernissage
11 Febbraio 2006, ore 18,30
Autore

