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Getulio Alviani
Alviani è convinto che le costruzioni geometriche e matematiche servono a capire l’universo delle forme e dei colori e non solo. le sue opere sono chiare “nella mia mente tutti i concetti, le sensazioni e le idee prendono forme di punti
Comunicato stampa
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getulio alviani è nato nel 1939 ad udine e sin dall’inizio ha sviluppato ed ancor oggi mantenuto i suoi rapporti fondamentalmente con gli stati della mitteleuropea a cui si sente di appartenere anche per comportamento ed ideologia.
alviani è stato tra i principali animatori del dibattito estetico sull’arte programmata a livello internazionale sin dall’inizio degli anni sessanta. invitato più volte alla biennale di Venezia (1964, 1984, 1986 e 1993) e a documenta 4 a kassel (1968), nel 1965 partecipa a the responsive eye, la mostra al moma di new york che consacra sul fronte internazionale l’arte programmata. la stessa istituzione, nel 2000, lo include nella mostra open ends, tra gli artisti che meglio rappresentano gli ultimi 50 anni di storia dell’arte sul finire del secolo scorso. dal 1981 al 1985 dirige il museo d’arte moderna di ciudad bolivar, in venezuela, interamente dedicato all’arte costruttivista. negli ultimi anni si interessa quasi esclusivamente a progetti di architettura e svolge un’intensa attività culturale con scritti ed esposizioni riguardanti le ricerche dei maggiori protagonisti d’arte visuale e concreta.
alviani è convinto che le costruzioni geometriche e matematiche servono a capire l’universo delle forme e dei colori e non solo. le sue opere sono chiare “nella mia mente tutti i concetti, le sensazioni e le idee prendono forme di punti, segmenti, linee, colori, volumi e pesi” e aggiunge “la progettazione di qualsiasi oggetto deve essere finalizzata sempre alla soluzione di un problema”.
forse le opere più conosciute di alviani sono le “superfici a testura vibratile” in alluminio ma in questa micro antologica è raccolta una serie di ricerche: cromatiche, lineari e volumetriche che danno un idea più singolare del suo lavoro.
alviani è stato tra i principali animatori del dibattito estetico sull’arte programmata a livello internazionale sin dall’inizio degli anni sessanta. invitato più volte alla biennale di Venezia (1964, 1984, 1986 e 1993) e a documenta 4 a kassel (1968), nel 1965 partecipa a the responsive eye, la mostra al moma di new york che consacra sul fronte internazionale l’arte programmata. la stessa istituzione, nel 2000, lo include nella mostra open ends, tra gli artisti che meglio rappresentano gli ultimi 50 anni di storia dell’arte sul finire del secolo scorso. dal 1981 al 1985 dirige il museo d’arte moderna di ciudad bolivar, in venezuela, interamente dedicato all’arte costruttivista. negli ultimi anni si interessa quasi esclusivamente a progetti di architettura e svolge un’intensa attività culturale con scritti ed esposizioni riguardanti le ricerche dei maggiori protagonisti d’arte visuale e concreta.
alviani è convinto che le costruzioni geometriche e matematiche servono a capire l’universo delle forme e dei colori e non solo. le sue opere sono chiare “nella mia mente tutti i concetti, le sensazioni e le idee prendono forme di punti, segmenti, linee, colori, volumi e pesi” e aggiunge “la progettazione di qualsiasi oggetto deve essere finalizzata sempre alla soluzione di un problema”.
forse le opere più conosciute di alviani sono le “superfici a testura vibratile” in alluminio ma in questa micro antologica è raccolta una serie di ricerche: cromatiche, lineari e volumetriche che danno un idea più singolare del suo lavoro.
15
gennaio 2005
Getulio Alviani
Dal 15 gennaio al 25 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARCHESE
Prato, Galleria Vittorio Veneto, 5/6, (Prato)
Prato, Galleria Vittorio Veneto, 5/6, (Prato)
Orario di apertura
da lunedì’ a sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. chiuso domenica e festivi
Vernissage
15 Gennaio 2005, ore 18.00
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