Il 3 Marzo la Carlolivi115 presenterà circa venti opere tra tele e disegni di Gianfranco Asveri, ricoprenti un arco di tempo dagli anni Ottanta ai nostri giorni, con una particolare concentrazione sugli ultimi lavori i cui soggetti sono i cani ed i bambini, compagni di vita: nato nelle campagne piacentine oppresse dalla povertà del dopoguerra, Asveri cresce in un istituto religioso, in cui la pittura ha rappresentato una vera e propria valvola di sfogo e di conoscenza. Nei primi anni Ottanta ritrae le campagne circostanti alla casa dei genitori nella monocromia del grigio, specchio del proprio umore e vissuto. Per quanto abbia sviluppato la propria educazione da autodidatta è stato attento alle ricerche che si compivano in quegli anni. E’ per questo che il suo stile gestuale e materico è stato spesso avvicinato dalla critica all’Art Brut e all’Informale. In questi anni si rifà ai disegni infantili, la cui rappresentatività intuitiva è usata per ritrarre all’interno di figure geometriche imperfette i cani, accolti in massa da sempre nella sua casa, in uno stile non descrittivo e narrativo.
Alla fine degli anni Ottanta i luoghi tormentati fanno spazio ai cicli dei Racconti, delle Composizioni e degli Incontri, scenari teatrali popolati da esseri umani spesso con teste a mezzaluna simili a maschere. A metà degli anni Novanta cresce nei dipinti una maggiore serenità compositiva vivacizzata dall’uso più libero del colore; i soggetti sono ancora gli animali e un ritorno al paesaggio, rappresentato dal ciclo di lavori Nevicata ai Gasperini, dal gesto asciutto e sintetico.
In mostra dal 3 Marzo saranno visibili le opere appartenenti a ciascun ciclo pittorico e di vita del pittore.


Gianfranco Asveri nasce a Firenzuola d’Arda (PC) nel 1948. Nato in una famiglia di contadini, si diploma in perito meccanico. Comincia a dipingere nel 1969. Espone dal 1976, ma la prima mostra importante risale al 1983 presso la Galleria L’Angolo di Piacenza, presentata da Mario Ghilardi. Nel 1987 espone alla storica Galleria Sorrenti di Novara presentato da Elena Pontiggia. In questi anni si apre al mercato europeo. Nel 1991 è invitato da Maurizio Corgnati ad eseguire un’opera murale di 15 metri quadri al Museo all’aperto di Maglione, dove si trovano opere di maestri contemporanei come ad esempio di Mainolfi. Attualmente espone nelle maggiori gallerie italiane ed europee.