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Gianni Colombo. Lo spazio come campo attivo
Gianni Colombo, durante oltre tre decenni di ricerca, tra progetti ed oggetti, strutturazioni fluttuanti, distorsioni architettoniche e spazi abitabili, ha sempre proposto situazioni in cui lo spettatore agisce concretamente sulla propria esperienza effettiva con tutto il potenziale intellettuale ed emotivo acquisito.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 1 maggio 2004 alle ore 11 si inaugura nelle sale della Galleria del Premio Suzzara la mostra "Gianni Colombo. Lo spazio come campo attivo".
Le opere che saranno esposte toccano momenti fondamentali della sua ricerca e la loro scelta è stata commisurata allo spazio della Galleria Civica.
Gianni Colombo, durante oltre tre decenni di ricerca, tra progetti ed oggetti, strutturazioni fluttuanti, distorsioni architettoniche e spazi abitabili, ha sempre proposto situazioni in cui lo spettatore agisce concretamente sulla propria esperienza effettiva con tutto il potenziale intellettuale ed emotivo acquisito.
L’emotività e l’umore interagiscono nelle opere di Gianni Colombo come energie capaci di contribuire al sistema di conoscenze che l’opera d’arte sollecita attraverso meccanismi apparentemente impersonali.
L’ambizione dell’artista è sempre stata quella di determinare al massimo grado la reciproca concentrazione tra l’autore del progetto e il campo dinamico dei comportamenti sensoriali che esso sollecita nel fruitore, orientando autore e lettore verso una percezione elastica dello spazio e del tempo.
L’idea di provocare squilibri fisici e psichici ritorna sempre nell’opera di Gianni Colombo come necessità di accorpare i materiali nell’ambiente, di scandire i passaggi architettonici, di costruire percorsi irreali che lo spettatore deve sentire come proprie dimore immaginative, passaggi verso una nuova visione della realtà.
In occasione della mostra sarà pubblicato un volume che documenta il percorso creativo dell’artista e contenente un saggio introduttivo di Claudio Cerritelli, gli interventi di Luca Massimo Barbero, Francesca Pola e Marco Scotini e un apparato bio-bibliografico.
Gianni Colombo (1937 - 1992) inizia ad esporre opere di pittura, scultura e ceramica nel 1954. Nel 1958-59 realizza i suoi primi rilievi monocromi in ovatta, che espone alla Galleria Azimut di Milano di cui collabora all’organizzazione con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Enrico Castellani, Gabriele De Vecchi e Piero Manzoni, partecipando alla prima attività. Nel 1959-60 costituisce il “Gruppo T”. Nel 1963 partecipa all’organizzazione del movimento internazionale "Nouvelle tendance" e nel 1968 vince il Primo Premio alla XXXIV Biennale di Venezia. Nel 1970 in collaborazione con Vincenzo Agnetti realizza "Vobulazione e bieloquenza NEG" e con Gabriele De Vecchi realizza alcuni "Ingombri estetici" per l’esposizione "Amore mio" a Montepulciano. Nel 1978 partecipa, insieme a Filiberto Menna, ad un incontro-conferenza alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ed è incaricato dalla Città di Como della progettazione del monumento alla Resistenza Europea che sarà inaugurato nel 1983. Nel 1980 diviene Docente di "Strutturazione dello spazio" alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano della quale, dal 1985, assumerà anche la direzione. Nel 1981 vince il concorso "Kunst am Bau" a Berlino dove, nel 1982 tiene un ciclo di lezioni alla Facoltà di Architettura. Nel 1983 tiene a Suzzara, presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea, un’importante mostra personale. Il 1984 vede Colombo invitato al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e alla Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1986 realizza le scenografie per "Stephen Climax" di M. Zender all’Operntheater di Francoforte e nel 1988 realizza tre "Architetture cacogoniometriche" all’aperto a Morterone, a Carpi e al Furka Pass. Del 1992 sono le opere "Spazio curvo", presentata alla Stadtliche Kunsthalle di Baden-Baden e "Spazio diagoniometrico", presentata alla Galerie Hoffmann di Friedberg.
Le opere che saranno esposte toccano momenti fondamentali della sua ricerca e la loro scelta è stata commisurata allo spazio della Galleria Civica.
Gianni Colombo, durante oltre tre decenni di ricerca, tra progetti ed oggetti, strutturazioni fluttuanti, distorsioni architettoniche e spazi abitabili, ha sempre proposto situazioni in cui lo spettatore agisce concretamente sulla propria esperienza effettiva con tutto il potenziale intellettuale ed emotivo acquisito.
L’emotività e l’umore interagiscono nelle opere di Gianni Colombo come energie capaci di contribuire al sistema di conoscenze che l’opera d’arte sollecita attraverso meccanismi apparentemente impersonali.
L’ambizione dell’artista è sempre stata quella di determinare al massimo grado la reciproca concentrazione tra l’autore del progetto e il campo dinamico dei comportamenti sensoriali che esso sollecita nel fruitore, orientando autore e lettore verso una percezione elastica dello spazio e del tempo.
L’idea di provocare squilibri fisici e psichici ritorna sempre nell’opera di Gianni Colombo come necessità di accorpare i materiali nell’ambiente, di scandire i passaggi architettonici, di costruire percorsi irreali che lo spettatore deve sentire come proprie dimore immaginative, passaggi verso una nuova visione della realtà.
In occasione della mostra sarà pubblicato un volume che documenta il percorso creativo dell’artista e contenente un saggio introduttivo di Claudio Cerritelli, gli interventi di Luca Massimo Barbero, Francesca Pola e Marco Scotini e un apparato bio-bibliografico.
Gianni Colombo (1937 - 1992) inizia ad esporre opere di pittura, scultura e ceramica nel 1954. Nel 1958-59 realizza i suoi primi rilievi monocromi in ovatta, che espone alla Galleria Azimut di Milano di cui collabora all’organizzazione con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Enrico Castellani, Gabriele De Vecchi e Piero Manzoni, partecipando alla prima attività. Nel 1959-60 costituisce il “Gruppo T”. Nel 1963 partecipa all’organizzazione del movimento internazionale "Nouvelle tendance" e nel 1968 vince il Primo Premio alla XXXIV Biennale di Venezia. Nel 1970 in collaborazione con Vincenzo Agnetti realizza "Vobulazione e bieloquenza NEG" e con Gabriele De Vecchi realizza alcuni "Ingombri estetici" per l’esposizione "Amore mio" a Montepulciano. Nel 1978 partecipa, insieme a Filiberto Menna, ad un incontro-conferenza alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ed è incaricato dalla Città di Como della progettazione del monumento alla Resistenza Europea che sarà inaugurato nel 1983. Nel 1980 diviene Docente di "Strutturazione dello spazio" alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano della quale, dal 1985, assumerà anche la direzione. Nel 1981 vince il concorso "Kunst am Bau" a Berlino dove, nel 1982 tiene un ciclo di lezioni alla Facoltà di Architettura. Nel 1983 tiene a Suzzara, presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea, un’importante mostra personale. Il 1984 vede Colombo invitato al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e alla Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1986 realizza le scenografie per "Stephen Climax" di M. Zender all’Operntheater di Francoforte e nel 1988 realizza tre "Architetture cacogoniometriche" all’aperto a Morterone, a Carpi e al Furka Pass. Del 1992 sono le opere "Spazio curvo", presentata alla Stadtliche Kunsthalle di Baden-Baden e "Spazio diagoniometrico", presentata alla Galerie Hoffmann di Friedberg.
01
maggio 2004
Gianni Colombo. Lo spazio come campo attivo
Dal primo maggio al 02 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL PREMIO SUZZARA – EX CASA DEL POPOLO
Suzzara, Piazza Arrigo Luppi, 10, (Mantova)
Suzzara, Piazza Arrigo Luppi, 10, (Mantova)
Orario di apertura
martedì - venerdì 16-18 sabato 16-19 domenica e festivi 10-12.30 16-19 chiuso lunedì
Vernissage
1 Maggio 2004, ore 11




