Nell'esposizione presso lo Spazio Arte AL CENACOLO di Chiavenna, Gianpiero Colombo presenta installazioni, sculture, disegni e calcografie che illustrano la sua personale idea di una archeologia del quotidiano e del contemporaneo ancora attualmente possibile oltre che necessaria. Una ricerca attraverso le stratificazioni del tempo, reali o artificiose, modernamente in bilico tra immagine pop e rispetto per la tradizione storiografica. Gli dei non sono morti perché le forme che hanno sempre rivestito i loro miti, come oggetti attributivi o come connotati esistenziali, persistono nella quotidianetà indifferenti ai secoli e ai millenni trascorsi. Le storie delle prime punte di freccia si intrecciano con quelle delle saette atmosferiche; i vestiti tipici dei nostri tempi si fossilizzano nel rapporto con lastre conservative di freddo metallo; gli incudini ormai scomparsi dal mondo visivo diventano una presenza quasi trasparente anche se pesantemente materiale. Gianpiero Colombo parla di tutte queste cose unendo una presa d'atto freddamente determinata verso l'oggetto, che non subisce mai trasformazioni mimetiche, a una sensibilità per la storia emozionale di cui non vuole la perdita o la cancellazione.