Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giorgio Ramella – Dai graffiti all’Oriente
La mostra si compone principalmente di tre capitoli + uno, corrispondenti ad altrettanti cicli del lavoro pittorico di Giorgio Ramella, relativi agli anni 1994-2006. Si tratta di una scelta di opere, alcune delle quali esposte nel 2006 al Complesso del Vittoriano di Roma
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 5 aprile alle ore 18,00 allo SPAZIOEVENTI MONDADORI di Venezia (San Marco, 1345), verra’ inaugurata la mostra “DAI GRAFFITI ALL’ORIENTE”, personale di GIORGIO RAMELLA, che apre ufficialmente la nuova stagione 2008 delle mostre veneziane promosse da Art&fortE.
La mostra si compone principalmente di tre capitoli + uno, corrispondenti ad altrettanti cicli del lavoro pittorico di Giorgio Ramella, relativi agli anni 1994-2006. Si tratta di una scelta di opere, alcune delle quali esposte nel 2006 al Complesso del Vittoriano di Roma, con la presentazione di Enrico Crispolti, qui arricchita da una nuova sezione di lavori appena terminati, che ben si adatta al nome della rassegna “ContemporaneaMente” inserita nel programma espositivo di Art&fortE.
Una trentina di opere, tra oli su tela e disegni a matita su carta, segnano secondo un ordine cronologico il percorso della mostra che si suddivide nelle sezioni Graffiti, Vincent, Oriente e Africa.
Graffiti. Il ciclo dei Graffiti nasce da un soggiorno dell’artista a New York nel 1991. Colpito e influenzato da ciò che è nascosto all'interno dei cunicoli dell'underground newyorkese, Ramella, spremendo il tubetto direttamente sulla tela e tracciando poi una serie di linee sottili nel colore pastoso, dà origine ad una rappresentazione a prima vista astratta, che ricorda le incisioni rupestri graffiti di lontani cavernicoli.
Vincent. Nella serie di opere denominata Vincent, del 2001, Ramella rilegge gli autoritratti di Vincent van Gogh e li trasporta sulla tela concentrandosi su di un unico e fondamentale particolare: gli occhi. Gli occhi di Van Gogh sono lo specchio dell’inquietudine, dell’inadeguatezza, del desiderio di essere da un’altra parte, e proprio da questo sguardo fiero l’autore costruisce il “suo” Van Gogh, dichiarando il proprio interesse per una pittura violenta, oltraggiosa, outing. Il modello Van Gogh incarna dunque un ideale d’artista e diventa, nella sua ripetizione ossessiva da ricollegare alla lezione pop, una sorta di icona e di marchio ramelliano.
Oriente. La motivazione originaria della particolarità del ciclo dedicato all’Oriente, la spiega bene Ramella stesso, quando ricorda come sia stato sollecitato dalla teatralità narrativa di interni di un Kamasutra illustrato capitatogli anni fa fra le mani. Qui, infatti, nell’ampio ciclo di dipinti da cui ha tratto spunto, l’Oriente è colore che si esalta negli snodi di un racconto non relativo ad azioni ma proprio a una sorta di continua auto rappresentazione ambientale scenica, appunto di “interni” sforati su cieli lontani, misteriosi. “È una tavolozza - come commenta Olga Gambari nella presentazione della mostra di Torino nel 2004 - fatta di spezie, per pitture come smeraldi, zaffiri, rubini, topazi, ametista. È l’India favolosa di principi e degli arabeschi, dei templi e delle alcove, delle donne regine e cortigiane, dove il sangue è sinonimo di Eros e di Thanatos”.
Africa. Ultime opere. Nella piccola sezione dedicata ai lavori più recenti, Ramella si spira al mondo dell’Africa e alle sue stoffe. Trame e orditi dei tessuti costituiscono lo sfondo per squarci, da cui in un gioco quasi surreale, file di elefanti paiono entrare e uscire da paesaggi lontani per invadere la superficie della tela. Altre volte palme piegate dal vento si accompagnano a primitive scene di caccia.
Originale e particolare il contribuito alla realizzazione della mostra da parte di Guido Gobino, il cui famoso laboratorio di cioccolato si trova vicino allo studio di Giorgio Ramella. Così un semplice rapporto di “buon vicinato” si è trasformato in un’inconsueta collaborazione volta alla celebrazione del senso del gusto nella tipica tradizione del cioccolato piemontese. In questo connubio tra astrazione creativa e concretezza materica, chiude la mostra un’opera interamente fatta di cioccolato Gobino, che diffondera’ all’interno di SPAZIOEVENTI MONDADORI l’inconfondibile aroma.
Giorgio Ramella è nato ed ha studiato a Torino, all’Accademia Albertina di Belle Arti, e nella medesima città ha esordito nelle prime mostre collettive in compagnia di Ruggeri, Saroni, Soffiantino e Gastini. Sono gli anni in cui in città e nel mondo intero esplode il fenomeno dell’Arte Povera, ma Ramella da subito prende le distanze dal movimento e decide di essere al di là di tutto “pittore”. Questa scelta lo avvicina piuttosto a Mondino e a Salvo, che operano a Torino negli stessi anni, e lo costringe a trovare un modo meno tradizionale e autoreferenziale di esprimere il suo incontenibile estro pittorico.
Mostra cura di Marta Concina e Roberto Ronca con la direzione organizzativa di Piergiorgio Baroldi,
Inoltre, SABATO 26 APRILE Giorgio Ramella sara’ il primo artista ospite della rassegna INCONTRI CON L’ARTISTA, promossa in collaborazione tra ART & PARK HOTEL UNION LIDO ed Art&fortE, rassegna che vedra’, da aprile a settembre, una serie di interessanti incontri aperti a tutti, con la possibilita’ di colloquiare direttamente, di approfondire e scoprire piu’ da vicino il lavoro di importanti artisti contemporanei, con mostre in corso nell’area veneziana.
La mostra si compone principalmente di tre capitoli + uno, corrispondenti ad altrettanti cicli del lavoro pittorico di Giorgio Ramella, relativi agli anni 1994-2006. Si tratta di una scelta di opere, alcune delle quali esposte nel 2006 al Complesso del Vittoriano di Roma, con la presentazione di Enrico Crispolti, qui arricchita da una nuova sezione di lavori appena terminati, che ben si adatta al nome della rassegna “ContemporaneaMente” inserita nel programma espositivo di Art&fortE.
Una trentina di opere, tra oli su tela e disegni a matita su carta, segnano secondo un ordine cronologico il percorso della mostra che si suddivide nelle sezioni Graffiti, Vincent, Oriente e Africa.
Graffiti. Il ciclo dei Graffiti nasce da un soggiorno dell’artista a New York nel 1991. Colpito e influenzato da ciò che è nascosto all'interno dei cunicoli dell'underground newyorkese, Ramella, spremendo il tubetto direttamente sulla tela e tracciando poi una serie di linee sottili nel colore pastoso, dà origine ad una rappresentazione a prima vista astratta, che ricorda le incisioni rupestri graffiti di lontani cavernicoli.
Vincent. Nella serie di opere denominata Vincent, del 2001, Ramella rilegge gli autoritratti di Vincent van Gogh e li trasporta sulla tela concentrandosi su di un unico e fondamentale particolare: gli occhi. Gli occhi di Van Gogh sono lo specchio dell’inquietudine, dell’inadeguatezza, del desiderio di essere da un’altra parte, e proprio da questo sguardo fiero l’autore costruisce il “suo” Van Gogh, dichiarando il proprio interesse per una pittura violenta, oltraggiosa, outing. Il modello Van Gogh incarna dunque un ideale d’artista e diventa, nella sua ripetizione ossessiva da ricollegare alla lezione pop, una sorta di icona e di marchio ramelliano.
Oriente. La motivazione originaria della particolarità del ciclo dedicato all’Oriente, la spiega bene Ramella stesso, quando ricorda come sia stato sollecitato dalla teatralità narrativa di interni di un Kamasutra illustrato capitatogli anni fa fra le mani. Qui, infatti, nell’ampio ciclo di dipinti da cui ha tratto spunto, l’Oriente è colore che si esalta negli snodi di un racconto non relativo ad azioni ma proprio a una sorta di continua auto rappresentazione ambientale scenica, appunto di “interni” sforati su cieli lontani, misteriosi. “È una tavolozza - come commenta Olga Gambari nella presentazione della mostra di Torino nel 2004 - fatta di spezie, per pitture come smeraldi, zaffiri, rubini, topazi, ametista. È l’India favolosa di principi e degli arabeschi, dei templi e delle alcove, delle donne regine e cortigiane, dove il sangue è sinonimo di Eros e di Thanatos”.
Africa. Ultime opere. Nella piccola sezione dedicata ai lavori più recenti, Ramella si spira al mondo dell’Africa e alle sue stoffe. Trame e orditi dei tessuti costituiscono lo sfondo per squarci, da cui in un gioco quasi surreale, file di elefanti paiono entrare e uscire da paesaggi lontani per invadere la superficie della tela. Altre volte palme piegate dal vento si accompagnano a primitive scene di caccia.
Originale e particolare il contribuito alla realizzazione della mostra da parte di Guido Gobino, il cui famoso laboratorio di cioccolato si trova vicino allo studio di Giorgio Ramella. Così un semplice rapporto di “buon vicinato” si è trasformato in un’inconsueta collaborazione volta alla celebrazione del senso del gusto nella tipica tradizione del cioccolato piemontese. In questo connubio tra astrazione creativa e concretezza materica, chiude la mostra un’opera interamente fatta di cioccolato Gobino, che diffondera’ all’interno di SPAZIOEVENTI MONDADORI l’inconfondibile aroma.
Giorgio Ramella è nato ed ha studiato a Torino, all’Accademia Albertina di Belle Arti, e nella medesima città ha esordito nelle prime mostre collettive in compagnia di Ruggeri, Saroni, Soffiantino e Gastini. Sono gli anni in cui in città e nel mondo intero esplode il fenomeno dell’Arte Povera, ma Ramella da subito prende le distanze dal movimento e decide di essere al di là di tutto “pittore”. Questa scelta lo avvicina piuttosto a Mondino e a Salvo, che operano a Torino negli stessi anni, e lo costringe a trovare un modo meno tradizionale e autoreferenziale di esprimere il suo incontenibile estro pittorico.
Mostra cura di Marta Concina e Roberto Ronca con la direzione organizzativa di Piergiorgio Baroldi,
Inoltre, SABATO 26 APRILE Giorgio Ramella sara’ il primo artista ospite della rassegna INCONTRI CON L’ARTISTA, promossa in collaborazione tra ART & PARK HOTEL UNION LIDO ed Art&fortE, rassegna che vedra’, da aprile a settembre, una serie di interessanti incontri aperti a tutti, con la possibilita’ di colloquiare direttamente, di approfondire e scoprire piu’ da vicino il lavoro di importanti artisti contemporanei, con mostre in corso nell’area veneziana.
05
aprile 2008
Giorgio Ramella – Dai graffiti all’Oriente
Dal 05 aprile al 04 maggio 2008
arte contemporanea
Location
LIBRERIA MONDADORI
Venezia, San Marco, 1345, (Venezia)
Venezia, San Marco, 1345, (Venezia)
Orario di apertura
dalle 10,00 alle 20,00
Vernissage
5 Aprile 2008, ore 18
Sito web
www.arteforte.it
Autore
Curatore