Giorgio Roggino, nato a Torino il 7 dicembre 1941, si è diplomato nel 1966 presso l'Accademia Albertina di Belle Arti: allievo, per la grafica di Mario Calandri, assistente di Anatomia presso la stessa Accademia dal 1970, dal 1985 è docente di Tecniche dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ai numerosi allievi ama trasmettere soprattutto il gusto per la sperimentazione creativa. Citato nei principali dizionari artistici, dal 1971 fa parte dell'Associazione Incisori Veneti. Alle mostre e alle biennali degli Incisori Veneti in Italia e all'estero la sua produzione è stata ininterrottamente presente.

Ha esposto in molteplici collettive: Giovani artisti a Torino (Torino, Promotrice, 1966, 1970 e 1972), Quadriennale di Roma (1979), Bollène (Francia, 1992), La città di Brera: due secoli d'incisione (Milano, 1997), Modica (1996), presso il Gabinetto Stampe Antiche e Moderne di Bagnocavallo (1993 e 1997), S. Croce sull'Arno (1998 e 2003), Come eravamo... (Torino, Teart, 2003).
Tra le mostre personali, quelle torinesi: Galleria La Stamperia (1973), Stamperia di via della Rocca (1974, 1975 e 1978), Il Bestiario, Piemonte Artistico e Culturale (1994 e 1995), Galleria Abaco (1998).
Altre personali: Frankfurt a.M. (1981), Amsterdam (1983), Milano (Babila Gallery), 1988), Uccelli del mio bestiario, Gentilino (Svizzera, 1997), Albereto selvatico, S. Giorgio Scarampilu (1998), Fiori di carte e inchiostri (Milano, Orto botanico di Brera, 2003).

Hanno scritto di lui, tra gli altri: Rolando Bellini, Marcello Colusso, Angelo Dragone, Renzo Guasco, Pino Mantovani; Antonio Musiari, Francesco Poli, Aldo Spinardi, Franco Vaccaneo.