Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Giovanni Cerri – Una storia di periferia. Opere 1985 / 2015
L’esposizione riassume (con una selezione di circa trenta opere) trent’anni dell’attività dell’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovanni Cerri
Una storia di periferia. Opere 1985 / 2015
Dal 9 al 29 aprile 2016
Inaugurazione: sabato 9 aprile ore 18
Villa Vertua Masolo
Via Garibaldi 1, Nova Milanese (MI)
A cura di Antonio Lombardo.
Testo critico in catalogo di Melisa Garzonio.
Intervista a cura di Francesca Bellola.
Orari di apertura:
sabato: 15,30 – 18,30
domenica: 10,00 – 12,00 / 15,30 – 18,30
Il Sindaco del Comune di Nova Milanese Rosaria Longoni e l'Assessore alla Cultura Andrea Apostolo sono lieti di accogliere nelle sale di Villa Vertua Masolo la mostra dell'artista Giovanni Cerri – nato a Milano nel 1969 – che qui riassume (con una selezione di circa trenta opere) trent’anni della sua attività.
Giovanni Cerri inizia ad esporre giovanissimo, la prima mostra personale risale al 1987 e già da allora il pittore è attratto dai paesaggi urbani, dalle periferie e dai quartieri di confine del capoluogo lombardo. Fabbriche dismesse e strade che sembrano non aver fine, verso lande di solitudine quasi metafisica. Un tema che il pittore ha poi trasformato – nei lavori più recenti – passando da uno sguardo del paesaggio urbano alla raffigurazione di scenari periferici più simbolici, dove si evidenzia anche un richiamo al mondo perduto della classicità, con statue sfregiate, deturpate, quasi a richiamare un’attenzione verso quel patrimonio prezioso. La presenza dei volti classici in territori “archeologici” desolati e sperduti propone ora una riflessione esistenziale sui nostri tempi di precarietà, incuria, abbandono della nostra stessa memoria storica. Il percorso di questa esposizione mostra questo passaggio verso una chiave di lettura dello sconfinato paesaggio “suburbano” di oggi: una periferia “globale” e trasversale.
Dal testo in catalogo di Melisa Garzonio:
[…] I ricordi, sedimentati nella nostalgia, sono affiorati nel disegno e nella pittura. Milano, con i suoi luoghi ancor oggi visibili o con quello che resta della memoria meneghina, è diventata il soggetto centrale nella storia di Giovanni Cerri, “Eppure, guarda, qui è irriconoscibile” dice, mentre srotola “Impero”, un olio del 2014, di misure cospicue, 90x110, che raffigura un busto umano alla deriva su uno sfondo desolato. Non è un semidio alla Igor Mitoraj, e nemmeno “quel che resta di un uomo” effigiato in tanti dipinti dedicati all’Olocausto da Zoran Music, è l’idea “vecchia” del luogo dismesso trasformato da periferia urbana a periferia “globale”, sconfinata e archeologica. “Oggi dipingo carcasse del vecchio mondo che si possono trovare ovunque, senza nazionalità o etnia”. […]
Giovanni Cerri è nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora.
Ha iniziato a esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero (Canada, Cina, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, USA).
Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate e relitti di edifici al confine tra città e hinterland. Nel 2008 espone con il padre Giancarlo al Museo della Permanente a Milano nella mostra «I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione». Nel 2009 realizza il grande trittico dal titolo «Gomorra, l’altro Eden», ispirato al best-seller di Roberto Saviano. In questi anni, diversi suoi cataloghi sono stati accompagnati dai testi dell’amico scrittore Raul Montanari. Nel 2010 nell’ambito del Premio «Riprogettare l’archeologia», presenta un altro grande trittico dal titolo «Habitat» alla Triennale Design Museum di Milano. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia alla 54° Biennale di Venezia, e successivamente alla mostra «Artisti per Noto. L’ombra del divino nell’arte contemporanea» a Palazzo Grimani a Venezia. Nel 2015 viene pubblicato il catalogo “Milano ieri e oggi” (Galleria Palmieri – Cortina Arte Edizioni), che illustra il ciclo di opere dedicato alla sua città in occasione dell’anno di ExpoMilano. Una sua opera è presente nella collezione del Museo della Permanente a Milano.
Una storia di periferia. Opere 1985 / 2015
Dal 9 al 29 aprile 2016
Inaugurazione: sabato 9 aprile ore 18
Villa Vertua Masolo
Via Garibaldi 1, Nova Milanese (MI)
A cura di Antonio Lombardo.
Testo critico in catalogo di Melisa Garzonio.
Intervista a cura di Francesca Bellola.
Orari di apertura:
sabato: 15,30 – 18,30
domenica: 10,00 – 12,00 / 15,30 – 18,30
Il Sindaco del Comune di Nova Milanese Rosaria Longoni e l'Assessore alla Cultura Andrea Apostolo sono lieti di accogliere nelle sale di Villa Vertua Masolo la mostra dell'artista Giovanni Cerri – nato a Milano nel 1969 – che qui riassume (con una selezione di circa trenta opere) trent’anni della sua attività.
Giovanni Cerri inizia ad esporre giovanissimo, la prima mostra personale risale al 1987 e già da allora il pittore è attratto dai paesaggi urbani, dalle periferie e dai quartieri di confine del capoluogo lombardo. Fabbriche dismesse e strade che sembrano non aver fine, verso lande di solitudine quasi metafisica. Un tema che il pittore ha poi trasformato – nei lavori più recenti – passando da uno sguardo del paesaggio urbano alla raffigurazione di scenari periferici più simbolici, dove si evidenzia anche un richiamo al mondo perduto della classicità, con statue sfregiate, deturpate, quasi a richiamare un’attenzione verso quel patrimonio prezioso. La presenza dei volti classici in territori “archeologici” desolati e sperduti propone ora una riflessione esistenziale sui nostri tempi di precarietà, incuria, abbandono della nostra stessa memoria storica. Il percorso di questa esposizione mostra questo passaggio verso una chiave di lettura dello sconfinato paesaggio “suburbano” di oggi: una periferia “globale” e trasversale.
Dal testo in catalogo di Melisa Garzonio:
[…] I ricordi, sedimentati nella nostalgia, sono affiorati nel disegno e nella pittura. Milano, con i suoi luoghi ancor oggi visibili o con quello che resta della memoria meneghina, è diventata il soggetto centrale nella storia di Giovanni Cerri, “Eppure, guarda, qui è irriconoscibile” dice, mentre srotola “Impero”, un olio del 2014, di misure cospicue, 90x110, che raffigura un busto umano alla deriva su uno sfondo desolato. Non è un semidio alla Igor Mitoraj, e nemmeno “quel che resta di un uomo” effigiato in tanti dipinti dedicati all’Olocausto da Zoran Music, è l’idea “vecchia” del luogo dismesso trasformato da periferia urbana a periferia “globale”, sconfinata e archeologica. “Oggi dipingo carcasse del vecchio mondo che si possono trovare ovunque, senza nazionalità o etnia”. […]
Giovanni Cerri è nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora.
Ha iniziato a esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero (Canada, Cina, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, USA).
Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate e relitti di edifici al confine tra città e hinterland. Nel 2008 espone con il padre Giancarlo al Museo della Permanente a Milano nella mostra «I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione». Nel 2009 realizza il grande trittico dal titolo «Gomorra, l’altro Eden», ispirato al best-seller di Roberto Saviano. In questi anni, diversi suoi cataloghi sono stati accompagnati dai testi dell’amico scrittore Raul Montanari. Nel 2010 nell’ambito del Premio «Riprogettare l’archeologia», presenta un altro grande trittico dal titolo «Habitat» alla Triennale Design Museum di Milano. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia alla 54° Biennale di Venezia, e successivamente alla mostra «Artisti per Noto. L’ombra del divino nell’arte contemporanea» a Palazzo Grimani a Venezia. Nel 2015 viene pubblicato il catalogo “Milano ieri e oggi” (Galleria Palmieri – Cortina Arte Edizioni), che illustra il ciclo di opere dedicato alla sua città in occasione dell’anno di ExpoMilano. Una sua opera è presente nella collezione del Museo della Permanente a Milano.
09
aprile 2016
Giovanni Cerri – Una storia di periferia. Opere 1985 / 2015
Dal 09 al 29 aprile 2016
arte contemporanea
Location
VILLA VERTUA MASOLO
Nova Milanese, Via Giuseppe Garibaldi, 1, (Monza E Brianza)
Nova Milanese, Via Giuseppe Garibaldi, 1, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
sabato: 15,30 – 18,30
domenica: 10,00 – 12,00 / 15,30 – 18,30
Vernissage
9 Aprile 2016, h 18
Autore
Curatore




