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Giuseppe Armenia – Private Project
Tre opere costituiscono il percorso espositivo della mostra personale di Giuseppe Armenia.
Comunicato stampa
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Tre opere costituiscono il percorso espositivo della mostra personale di Giuseppe Armenia presso l’Openspace 3.0 a Lecco in via Trieste 15.
"Le temps revient #2" del 2006 rappresenta una delle opere più monumentali dalla serie dei capolavori dell’arte su grandi teloni in PVC, nei quali la caratterista precipua è che i personaggi ritratti volgono le spalle allo spettatore. Il titolo è l’evocazione della scena dell’Ultima cena di Leonardo nella chiave concettuale di un atto che si perpetua nel tempo, come quello di spezzare il pane ad una tavola. Atto di attualità, come rito e come simbolo, che si allittera in un' idea senza tempo, riducendo l’unicità di un momento storico, per farlo entrare in una dimensione atemporale, come caratteristica di tutto il lavoro dell’artista.
La memoria e lo sfasamento temporale, diviene sfasamento spaziale nel lavoro del "Labirinto #2" dove l’occhio e la mente si perdono alla ricerca di un riferimento e di un equilibrio instabile, come in passato nello storica e celebre installazione del "Funambolo". Coordinate spaziali e temporali che si confondono e si sfaldano per ricomporsi ogni volta in modo diverso nella mente dello spettatore.
Infine, unica piccola macchia di colore rossa nel bianco e nero della dicotomia tipica dell’allestimento, come bussola alla comprensione del lavoro, risulta "Ignoto che guarda il tramonto", in realtà notissimo Che Guevara, che ci volta anche lui le spalle, come un ideale non più certo, ma in discussione come tutta la storia dell’uomo e non solo dell’arte.
"Le temps revient #2" del 2006 rappresenta una delle opere più monumentali dalla serie dei capolavori dell’arte su grandi teloni in PVC, nei quali la caratterista precipua è che i personaggi ritratti volgono le spalle allo spettatore. Il titolo è l’evocazione della scena dell’Ultima cena di Leonardo nella chiave concettuale di un atto che si perpetua nel tempo, come quello di spezzare il pane ad una tavola. Atto di attualità, come rito e come simbolo, che si allittera in un' idea senza tempo, riducendo l’unicità di un momento storico, per farlo entrare in una dimensione atemporale, come caratteristica di tutto il lavoro dell’artista.
La memoria e lo sfasamento temporale, diviene sfasamento spaziale nel lavoro del "Labirinto #2" dove l’occhio e la mente si perdono alla ricerca di un riferimento e di un equilibrio instabile, come in passato nello storica e celebre installazione del "Funambolo". Coordinate spaziali e temporali che si confondono e si sfaldano per ricomporsi ogni volta in modo diverso nella mente dello spettatore.
Infine, unica piccola macchia di colore rossa nel bianco e nero della dicotomia tipica dell’allestimento, come bussola alla comprensione del lavoro, risulta "Ignoto che guarda il tramonto", in realtà notissimo Che Guevara, che ci volta anche lui le spalle, come un ideale non più certo, ma in discussione come tutta la storia dell’uomo e non solo dell’arte.
11
dicembre 2007
Giuseppe Armenia – Private Project
Dall'undici al 22 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
OPENSPACE3.0
Lecco, Via Trieste, 15, (Lecco)
Lecco, Via Trieste, 15, (Lecco)
Orario di apertura
mar. - ven. 15.00 - 19.30 sab. 10.30 - 19.30
Vernissage
11 Dicembre 2007, ore 19.30
Sito web
www.federicobianchigallery.com
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