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Giuseppe Suma – Mechalangelo_project
La mostra Mechalangelo_project, personale di Giuseppe Suma, ripercorre una serie di tappe fondamentali della storia dell’arte e dei suoi capolavori, attraverso uno spaccato dedicato al mondo dei Mecha e dei robot giapponesi del secolo scorso. Un lavoro intriso di ironia e alte capacità fotografiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 8 agosto alle ore 18:00 inaugurerà a Cecina presso le sale del CEC - Centro Espositivo Comunale di Cecina (LI) la
mostra ‘Mechalangelo_project’, personale dell’artista padovano Giuseppe Suma. Saranno esposte opere inedite mai esposte
prima, un percorso di immagini dei lavori fotografi ci di Giuseppe Suma che fonde in maniera sublime il mondo dei Robot giapponesi a quello della Storia dell’Arte.
La mostra, organizzata da Associazione Aruspicina, ACS Art Center e Coop Le Macchine Celibi è curata dal direttore
del CEC Alessandro Schiavetti, e vedrà in esposizione un corpus di lavori di Suma, fotografo industriale e musicista, che ha
realizzato in studio in un perfetto mix tra fotografi a, modellismo, stampa 3D, IA e postproduzione.
Giuseppe Suma nasce a Padova nel lontano 1977, da padre scienziato e madre linguista internazionale. E’ un bimbo curioso,
cresce circondato da mattoncini colorati e robottoni in metallo, gli stessi che magicamente a quell’età ritrovava animati nei
cartoni trasmessi in televisione. La scintilla è stata accesa: miti meccanici, eroi umani, trasformazioni e mostri di tutti
i tipi. Cosa poteva volere di più? Non era sufficiente vedere le cose fatte dagli altri, nasce in lui la curiosità di sapere quali
strumenti potessero aiutarlo nel fermare nel tempo e nello spazio quel che aveva in mente. Così a 5 anni il primo rullino esaurito
fotografando stazioni spaziali fatte con le costruzioni. Cercava di raccontare una storia per immagini, di un’avventura che
trascendesse la caducità inevitabile dei progetti creati da bambini. L’intenzione di tramandarla ai posteri, chiunque essi fossero,
valeva da sola lo scarno risultato che poteva avere all’epoca un bimbo con una refl ex in mano. Ma non c’è solo la fotografia
a destare il suo interesse, dal padre riesce a sequestrare una camera minivhs che lo proietta in un istante nel magico mondo
delle immagini in movimento. E’ uno strumento pazzesco, sa già che lo utilizzerà tutta la vita, per lasciare una traccia di sé.
Dirige i primi cortometraggi con amici e animali e sente un’irrefrenabile attrazione per l’ultimo media non ancora affrontato:
la musica, e più in generale, l’audio. L’esperienza sensoriale non può essere completa senza il sequestro di uno dei sensi più
importanti: l’udito. Inizia a suonare la chitarra, il basso, le tastiere e i sintetizzatori, e studia con interesse e passione tutti gli
strumenti che servono per arrivare a registrare musica. I primi software e le prime schede audio gli aprono le porte della creatività.
Nasce il progetto AinteXt acronimo di Autoprodotto in tutto e per tutto. Ha il privilegio di suonare con diversi musicisti
della scena musicale padovana e non solo all’interno del suo primo studio di registrazione. Porta avanti il suo progetto musicale personale arrivando a pubblicare diversi dischi, alcune musiche per spot pubblicitari e colonne sonore per documentari, riuscendo a tenere viva la sua passione, inserendola a pieno come competenza nel suo attuale lavoro. L’avvicinamento con la fotografia industriale è stato tanto voluto quanto casuale, ha la fortuna di avere grandi maestri, alcuni consapevoli e altri meno, che lo aiutano a tracciare la strada che tutt’ora percorre. L’arrivo dell’intelligenza artificiale è la ciliegina sulla torta.
Il medium definitivo, lo strumento dalle infinite possibilità che va utilizzato come tale, come parte di un processo, e
che non deve e non vuole sostituire quello umano della creazione, ma supportarlo.
Fotografia, video, audio, modellazione e stampa 3d, model kit di robottoni, pittura con aerografo e a mano, ma sopratutto
l’idea di riportare a nuova vita le icone dell’arte classica che non smetteranno mai di affascinarci: nasce il Mechalangelo
Project, progetto che unisce tutto, competenze maturate in una vita di lavoro e passione, assieme a strumenti
esplosivi e dal grande potere creativo.
La verità è che non ci vuole un motivo specifico per parlare d’arte, è sufficiente farlo tutte le volte che si vuol tenere in vita
un’immagine, un ricordo. Lui è qui per questo, lui è qui per i nostri vissuti. Per ricordarci da dove veniamo, chi sono stati i nostri
eroi e quali sono le immagini che possono consegnarli all’eternità.
La mostra ‘Mechalangelo_project’ espone una rassegna di opere classiche della Storia dell’Arte, dalla Gioconda di
Leonardo al bacio di Francesco Hayez, passando per l’Ercole e Anteo del Pollaiolo fi no a rivisitazioni fotografiche più contemporanee come la fotografia dei Fab Four di Abbey Road. Per ogni opera, Suma sostituisce i personaggi principali
inserendo i più noti robot del secolo scorso, nelle stesse identiche posizioni attraverso uno studio prospettico al limite
del chirurgico. In studio, raffrontando ogni singolo movimento del personaggio, pone i robot come di fronte a uno specchio
con l’opera, andando a costituire un unicum senza precedenti, intriso di ironia, ricordi, emozioni e solleticando quel viaggio
nel tempo che ci riporta a un periodo felice e ricco di anime giapponesi, cariche di messaggi morali e sociali.
Alessandro Schiavetti, curatore della mostra, sottolinea: “Il lavoro di Suma mi ha colpito sin da subito. L’ho contattato, gli
ho proposto una mostra personale, e lentamente è nato questo progetto espositivo che stupirà i visitatori ma che porterà
tutti gli appassionati di Robot a visitare l’evento. Chi non ricorda il Big Shooter di Miwa che lancia i componenti a Jeeg? E se
Jeeg per un istante deponesse le armi e si sedesse in maniera regale per posare davanti a un ritrattista? L’ironia di Suma
mi ha colpito, ma più che questa la sua capacità di approccio al lavoro, meticoloso, preciso, attento ai particolari. E l’idea,
naturalmente, mi ha stuzzicato sin da subito. Ripercorrere un periodo storico importantissimo come quello dell’arrivo in
Europa dei robot giapponesi, e che io ho sempre visto sin da piccolo come opere d’arte vere e proprie per svariati motivi, è
stato fulminante. Appena ho capito che l’opera d’arte era già in seno al progetto stesso, soprattutto con la fusione che Suma
realizza nel figurativo, sono tornato a quaranta anni fa, quando tutto scorreva più lentamente, e quando quella generazione
di bambini scanzonata e spensierata, sognava senza problemi un mondo di giganti metallici a difenderli dal male. Vedere
opere come l’Ultima Cena di Leonardo trasformarsi con commensali Mecha, mi ha fatto sorridere, emozionare, sbalordire,
e a tratti, sognare di tornare bambino per un momento. La tecnica - e l’idea - di Giuseppe Suma merita più che un plauso”.
La mostra è aperta dal 8 agosto al 8 settembre dal martedì alla domenica dalle 18:00 alle 22:00 con INGRESSO
GRATUITO.
La mostra è corredata da un catalogo, e sono previste visite guidate col curatore su prenotazione.
CEC - CENTRO ESPOSITIVO COMUNALE, PIAZZA GUERRAZZI, CECINA (LI)
MECHALANGELO_PROJECT - Giuseppe Suma
Dal mondo dei Mecha giapponesi alla grande Storia dell’Arte
CECINA
8 AGOSTO - 8 SETTEMBRE
Info: cec@comune.cecina.li.it / 0586.611577
mostra ‘Mechalangelo_project’, personale dell’artista padovano Giuseppe Suma. Saranno esposte opere inedite mai esposte
prima, un percorso di immagini dei lavori fotografi ci di Giuseppe Suma che fonde in maniera sublime il mondo dei Robot giapponesi a quello della Storia dell’Arte.
La mostra, organizzata da Associazione Aruspicina, ACS Art Center e Coop Le Macchine Celibi è curata dal direttore
del CEC Alessandro Schiavetti, e vedrà in esposizione un corpus di lavori di Suma, fotografo industriale e musicista, che ha
realizzato in studio in un perfetto mix tra fotografi a, modellismo, stampa 3D, IA e postproduzione.
Giuseppe Suma nasce a Padova nel lontano 1977, da padre scienziato e madre linguista internazionale. E’ un bimbo curioso,
cresce circondato da mattoncini colorati e robottoni in metallo, gli stessi che magicamente a quell’età ritrovava animati nei
cartoni trasmessi in televisione. La scintilla è stata accesa: miti meccanici, eroi umani, trasformazioni e mostri di tutti
i tipi. Cosa poteva volere di più? Non era sufficiente vedere le cose fatte dagli altri, nasce in lui la curiosità di sapere quali
strumenti potessero aiutarlo nel fermare nel tempo e nello spazio quel che aveva in mente. Così a 5 anni il primo rullino esaurito
fotografando stazioni spaziali fatte con le costruzioni. Cercava di raccontare una storia per immagini, di un’avventura che
trascendesse la caducità inevitabile dei progetti creati da bambini. L’intenzione di tramandarla ai posteri, chiunque essi fossero,
valeva da sola lo scarno risultato che poteva avere all’epoca un bimbo con una refl ex in mano. Ma non c’è solo la fotografia
a destare il suo interesse, dal padre riesce a sequestrare una camera minivhs che lo proietta in un istante nel magico mondo
delle immagini in movimento. E’ uno strumento pazzesco, sa già che lo utilizzerà tutta la vita, per lasciare una traccia di sé.
Dirige i primi cortometraggi con amici e animali e sente un’irrefrenabile attrazione per l’ultimo media non ancora affrontato:
la musica, e più in generale, l’audio. L’esperienza sensoriale non può essere completa senza il sequestro di uno dei sensi più
importanti: l’udito. Inizia a suonare la chitarra, il basso, le tastiere e i sintetizzatori, e studia con interesse e passione tutti gli
strumenti che servono per arrivare a registrare musica. I primi software e le prime schede audio gli aprono le porte della creatività.
Nasce il progetto AinteXt acronimo di Autoprodotto in tutto e per tutto. Ha il privilegio di suonare con diversi musicisti
della scena musicale padovana e non solo all’interno del suo primo studio di registrazione. Porta avanti il suo progetto musicale personale arrivando a pubblicare diversi dischi, alcune musiche per spot pubblicitari e colonne sonore per documentari, riuscendo a tenere viva la sua passione, inserendola a pieno come competenza nel suo attuale lavoro. L’avvicinamento con la fotografia industriale è stato tanto voluto quanto casuale, ha la fortuna di avere grandi maestri, alcuni consapevoli e altri meno, che lo aiutano a tracciare la strada che tutt’ora percorre. L’arrivo dell’intelligenza artificiale è la ciliegina sulla torta.
Il medium definitivo, lo strumento dalle infinite possibilità che va utilizzato come tale, come parte di un processo, e
che non deve e non vuole sostituire quello umano della creazione, ma supportarlo.
Fotografia, video, audio, modellazione e stampa 3d, model kit di robottoni, pittura con aerografo e a mano, ma sopratutto
l’idea di riportare a nuova vita le icone dell’arte classica che non smetteranno mai di affascinarci: nasce il Mechalangelo
Project, progetto che unisce tutto, competenze maturate in una vita di lavoro e passione, assieme a strumenti
esplosivi e dal grande potere creativo.
La verità è che non ci vuole un motivo specifico per parlare d’arte, è sufficiente farlo tutte le volte che si vuol tenere in vita
un’immagine, un ricordo. Lui è qui per questo, lui è qui per i nostri vissuti. Per ricordarci da dove veniamo, chi sono stati i nostri
eroi e quali sono le immagini che possono consegnarli all’eternità.
La mostra ‘Mechalangelo_project’ espone una rassegna di opere classiche della Storia dell’Arte, dalla Gioconda di
Leonardo al bacio di Francesco Hayez, passando per l’Ercole e Anteo del Pollaiolo fi no a rivisitazioni fotografiche più contemporanee come la fotografia dei Fab Four di Abbey Road. Per ogni opera, Suma sostituisce i personaggi principali
inserendo i più noti robot del secolo scorso, nelle stesse identiche posizioni attraverso uno studio prospettico al limite
del chirurgico. In studio, raffrontando ogni singolo movimento del personaggio, pone i robot come di fronte a uno specchio
con l’opera, andando a costituire un unicum senza precedenti, intriso di ironia, ricordi, emozioni e solleticando quel viaggio
nel tempo che ci riporta a un periodo felice e ricco di anime giapponesi, cariche di messaggi morali e sociali.
Alessandro Schiavetti, curatore della mostra, sottolinea: “Il lavoro di Suma mi ha colpito sin da subito. L’ho contattato, gli
ho proposto una mostra personale, e lentamente è nato questo progetto espositivo che stupirà i visitatori ma che porterà
tutti gli appassionati di Robot a visitare l’evento. Chi non ricorda il Big Shooter di Miwa che lancia i componenti a Jeeg? E se
Jeeg per un istante deponesse le armi e si sedesse in maniera regale per posare davanti a un ritrattista? L’ironia di Suma
mi ha colpito, ma più che questa la sua capacità di approccio al lavoro, meticoloso, preciso, attento ai particolari. E l’idea,
naturalmente, mi ha stuzzicato sin da subito. Ripercorrere un periodo storico importantissimo come quello dell’arrivo in
Europa dei robot giapponesi, e che io ho sempre visto sin da piccolo come opere d’arte vere e proprie per svariati motivi, è
stato fulminante. Appena ho capito che l’opera d’arte era già in seno al progetto stesso, soprattutto con la fusione che Suma
realizza nel figurativo, sono tornato a quaranta anni fa, quando tutto scorreva più lentamente, e quando quella generazione
di bambini scanzonata e spensierata, sognava senza problemi un mondo di giganti metallici a difenderli dal male. Vedere
opere come l’Ultima Cena di Leonardo trasformarsi con commensali Mecha, mi ha fatto sorridere, emozionare, sbalordire,
e a tratti, sognare di tornare bambino per un momento. La tecnica - e l’idea - di Giuseppe Suma merita più che un plauso”.
La mostra è aperta dal 8 agosto al 8 settembre dal martedì alla domenica dalle 18:00 alle 22:00 con INGRESSO
GRATUITO.
La mostra è corredata da un catalogo, e sono previste visite guidate col curatore su prenotazione.
CEC - CENTRO ESPOSITIVO COMUNALE, PIAZZA GUERRAZZI, CECINA (LI)
MECHALANGELO_PROJECT - Giuseppe Suma
Dal mondo dei Mecha giapponesi alla grande Storia dell’Arte
CECINA
8 AGOSTO - 8 SETTEMBRE
Info: cec@comune.cecina.li.it / 0586.611577
08
agosto 2025
Giuseppe Suma – Mechalangelo_project
Dall'otto agosto all'otto settembre 2025
arte contemporanea
Location
CEC – Centro Espositivo Comunale
Cecina, Piazza Francesco Domenico Guerrazzi, (LI)
Cecina, Piazza Francesco Domenico Guerrazzi, (LI)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica dalle ore 18:00 alle ore 22:00 con ingresso libero
Vernissage
8 Agosto 2025, Inaugurazione venerdì 8 agosto alle ore 18:00
Editore
BombaBooks
Ufficio stampa
Acs Art Center
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Patrocini