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Gli oggetti di Corrado
Uova al tegamino, automobiline, stetoscopi, ampolle e farfalle sono soltanto alcuni degli oggetti che occupano l’immaginario di Corrado.
Comunicato stampa
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In un gioco di corrispondenze e di simmetrie gli oggetti del quotidiano acquistano valenza simbolica quasi a sottolineare come i confini tra realtà e finzione siano labili e non semplici da cogliere. In Tango santo dal quotidiano delle uova al tegamino Corrado ci conduce in una dimensione scontatamente onirica: gli elementi dell'evasione - dalla farfalla al modellino della Porsche, alla presenza di Paolo Conte - ci riportano all'esotismo e alla melanconia dei sogni non realizzati. Anche la lampada, che ha un fascio di luce ridotto e chiuso, diventa uno strano oggetto, a metà tra un disco volante , pronto per partire verso luoghi sconosciuti, e il couvercle baudelariano che opprime e schiaccia sogni e desideri.
Il gioco degli oggetti continua ne I medici. Qui la finzione diventa travestimento: i due personaggi sono a metà tra maschere e manichini, e sembrano bambini travestiti da medici. Lo scherzo amaro ha al centro lo stetoscopio, che diventa il simbolo della professione ( come sono seri e professionali i due medici, naturalmente dotati di occhiali, cravatta e papillon !), e il carrello su cui sono poggiati gli strumenti del mestiere che ricordano le ampolle e le boccettine del piccolo chimico.
Il gioco sottile prosegue ne Il bidet in cui si colgono provocatori rovesciamenti di significato alla Bunuel (il water sedia durante la cena borghese, il water vaso da cui spunta un fiore) e alcune corrispondenze analogiche, nonché simmetrie cromatiche e formali: lo slip/lampada, la rotondità e la chiusura delle forme che compongono la geometria del quadro.
Di allegoria si può parlare ne Il défilée, di personaggi caricaturali che incedono con aria beffarda e una espressione profonda, dai toni espressivi che ricordano i volti grotteschi dei disegni di Maccari. Come la sfilata anche il circo può essere inteso una metafora dell'esistenza: diviso in due parti, Circus rappresenta, con un gioco di contrapposizioni, in basso un mondo primitivo in cui si scorgono elefanti e cammelli, quasi un lontano ricordo dello stato di natura; in alto i trapezisti, dall'aria diabolica che dominano lo spazio con la soddisfazione dei vincitori.
Rovesciamento e contrapposizione anche per i due nudi. In Maternità la donna viene rappresentata con il corpo scheletrico e gessoso, in realtà un busto - a contrasto con l'acceso cromatismo dei capelli e dei piedi del bambino -, con lo sguardo assente e lontano, incurante del bambino che tiene a distanza. Dalle forme tonde, dal corpo che ricorda un volto - un richiamo a Le Viol di Magritte -, invece, Alice vaga, avvolta nella rotondità della nuvola, sognante, trasportata in un viaggio, fiera dei suoi seni che ci riconducono al sogno di Tango santo e ci fanno pensare che è quasi ora di cena e andrebbero bene due uova al tegamino.
Antonella Martina
Il gioco degli oggetti continua ne I medici. Qui la finzione diventa travestimento: i due personaggi sono a metà tra maschere e manichini, e sembrano bambini travestiti da medici. Lo scherzo amaro ha al centro lo stetoscopio, che diventa il simbolo della professione ( come sono seri e professionali i due medici, naturalmente dotati di occhiali, cravatta e papillon !), e il carrello su cui sono poggiati gli strumenti del mestiere che ricordano le ampolle e le boccettine del piccolo chimico.
Il gioco sottile prosegue ne Il bidet in cui si colgono provocatori rovesciamenti di significato alla Bunuel (il water sedia durante la cena borghese, il water vaso da cui spunta un fiore) e alcune corrispondenze analogiche, nonché simmetrie cromatiche e formali: lo slip/lampada, la rotondità e la chiusura delle forme che compongono la geometria del quadro.
Di allegoria si può parlare ne Il défilée, di personaggi caricaturali che incedono con aria beffarda e una espressione profonda, dai toni espressivi che ricordano i volti grotteschi dei disegni di Maccari. Come la sfilata anche il circo può essere inteso una metafora dell'esistenza: diviso in due parti, Circus rappresenta, con un gioco di contrapposizioni, in basso un mondo primitivo in cui si scorgono elefanti e cammelli, quasi un lontano ricordo dello stato di natura; in alto i trapezisti, dall'aria diabolica che dominano lo spazio con la soddisfazione dei vincitori.
Rovesciamento e contrapposizione anche per i due nudi. In Maternità la donna viene rappresentata con il corpo scheletrico e gessoso, in realtà un busto - a contrasto con l'acceso cromatismo dei capelli e dei piedi del bambino -, con lo sguardo assente e lontano, incurante del bambino che tiene a distanza. Dalle forme tonde, dal corpo che ricorda un volto - un richiamo a Le Viol di Magritte -, invece, Alice vaga, avvolta nella rotondità della nuvola, sognante, trasportata in un viaggio, fiera dei suoi seni che ci riconducono al sogno di Tango santo e ci fanno pensare che è quasi ora di cena e andrebbero bene due uova al tegamino.
Antonella Martina
26
febbraio 2004
Gli oggetti di Corrado
Dal 26 febbraio al 27 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA PINXIT
Torino, Via Della Rocca, 28/H, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 28/H, (Torino)



