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Goffredo Parise – Movimenti remoti
Considerato da Giacomo Debenedetti come “tra noi l’unico legittimo erede di
Kafka”, Goffredo Parise è stato e continua ad essere una presenza importante e decisiva nel panorama della cultura italiana contemporanea.
Comunicato stampa
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Proseguono le iniziative della Casa delle Letterature dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma volte a promuovere la conoscenza dei grandi protagonisti della letteratura italiana.
Considerato da Giacomo Debenedetti come “tra noi l’unico legittimo erede di Kafka”, Goffredo Parise è stato e continua ad essere una presenza importante e decisiva nel panorama della cultura italiana contemporanea. Nel corso di due giornate di convegno ed attraverso la mostra fotografica e documentaria, ideate ed organizzate con la preziosa collaborazione di Giosetta Fioroni, la Casa delle Letterature di Roma invita il pubblico a ripercorrere i passi,
fortemente intrecciati, del suo lavoro e della sua vita.
Nato a Vicenza, l’8 dicembre del 1929, Parise vive in una dimensione di costante nomadismo, di cui sono testimoni i tanti viaggi in Europa,
Giappone, Cina, Sud America e i numerosi luoghi in cui si trova a vivere: Vicenza, Venezia, Milano, New York, Roma, Ponte di Piave, Salgarèda. Di ingegno precoce e solitario Parise insegue sin da giovanissimo la sua vocazione di narratore dando vita ad una ricca costellazione di romanzi e racconti. Ma esercita anche altre professioni nel nome della scrittura: è
consulente editoriale, giornalista, sceneggiatore, reporter.
Esordisce a soli ventidue anni con Il ragazzo morto e le comete (1951), seguito da La grande vacanza (1953). Due romanzi scritti a Venezia, negli anni difficili del dopoguerra ed entrambi, ci fa notare Pampaloni, sorprendentemente distanti dalla linea neorealistica che dominava la narrativa italiana del tempo. Nel 1965, dopo Il prete bello (1954), lI fidanzamento (1956), Amore e fervore (1959), pubblica Il Padrone, romanzo vincitore del Premio Viareggio 1965, dedicato al disagio esistenziale del lavoro in fabbrica. Come diretto riflesso dei suoi viaggi, delle sue riflessioni giornalistiche e della sua attenzione all’attualità storico-politica compaiono Cara Cina (1966); Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile (1976); L’eleganza è frigida (1982) e Odore d’America (postumo, 1990). I due Sillabari (1972-1982) sono forse il suo capolavoro(la cui nuova edizione, edita da Adelphi, sarà in libreria dal 5 maggio).
Goffredo Parise, gravemente malato, muore a Treviso il 31 agosto del 1986. Nel 1997 è pubblicato postumo L’odore del sangue.
Considerato da Giacomo Debenedetti come “tra noi l’unico legittimo erede di Kafka”, Goffredo Parise è stato e continua ad essere una presenza importante e decisiva nel panorama della cultura italiana contemporanea. Nel corso di due giornate di convegno ed attraverso la mostra fotografica e documentaria, ideate ed organizzate con la preziosa collaborazione di Giosetta Fioroni, la Casa delle Letterature di Roma invita il pubblico a ripercorrere i passi,
fortemente intrecciati, del suo lavoro e della sua vita.
Nato a Vicenza, l’8 dicembre del 1929, Parise vive in una dimensione di costante nomadismo, di cui sono testimoni i tanti viaggi in Europa,
Giappone, Cina, Sud America e i numerosi luoghi in cui si trova a vivere: Vicenza, Venezia, Milano, New York, Roma, Ponte di Piave, Salgarèda. Di ingegno precoce e solitario Parise insegue sin da giovanissimo la sua vocazione di narratore dando vita ad una ricca costellazione di romanzi e racconti. Ma esercita anche altre professioni nel nome della scrittura: è
consulente editoriale, giornalista, sceneggiatore, reporter.
Esordisce a soli ventidue anni con Il ragazzo morto e le comete (1951), seguito da La grande vacanza (1953). Due romanzi scritti a Venezia, negli anni difficili del dopoguerra ed entrambi, ci fa notare Pampaloni, sorprendentemente distanti dalla linea neorealistica che dominava la narrativa italiana del tempo. Nel 1965, dopo Il prete bello (1954), lI fidanzamento (1956), Amore e fervore (1959), pubblica Il Padrone, romanzo vincitore del Premio Viareggio 1965, dedicato al disagio esistenziale del lavoro in fabbrica. Come diretto riflesso dei suoi viaggi, delle sue riflessioni giornalistiche e della sua attenzione all’attualità storico-politica compaiono Cara Cina (1966); Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile (1976); L’eleganza è frigida (1982) e Odore d’America (postumo, 1990). I due Sillabari (1972-1982) sono forse il suo capolavoro(la cui nuova edizione, edita da Adelphi, sarà in libreria dal 5 maggio).
Goffredo Parise, gravemente malato, muore a Treviso il 31 agosto del 1986. Nel 1997 è pubblicato postumo L’odore del sangue.
13
maggio 2004
Goffredo Parise – Movimenti remoti
Dal 13 maggio al 09 giugno 2004
Location
CASA DELLE LETTERATURE
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Orario di apertura
Lunedì-venerdì: ore 9.00-19.00; sabato: ore 9.00-13.00
Vernissage
13 Maggio 2004, ore 18.00



