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Gordon Baldwin – Little hard clouds becoming vessels
Little hard clouds becoming vessels è la prima mostra retrospettiva dedicata in Italia all’opera scultorea in ceramica dell’artista inglese Gordon Baldwin (1932 – 2025), realizzata in collaborazione con il museo Kunstverein di Amburgo e la galleria Corvi-Mora.
Comunicato stampa
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LITTLE HARD CLOUDS BECOMING VESSELS
GORDON BALDWIN
3 ottobre – 23 dicembre 2025
Fondazione Officine Saffi
via Niccolini 35a, 20154 Milano
Opening cocktail su invito: giovedì 2 ottobre 2025, 18:30 – 21:00
Mostra aperta dal martedì al venerdì: 10:30 – 13:00; 14:30 – 18:30;
sabato: 11:00 – 18:30
ingresso gratuito
Dal 3 ottobre al 23 dicembre 2025, presso la sede milanese di via Niccolini 35a, Fondazione Officine Saffi presenta Little hard clouds becoming vessels, prima mostra retrospettiva dedicata in Italia all’opera dell’artista inglese Gordon Baldwin (1932 – 2025), realizzata in collaborazione con il museo Kunstverein di Amburgo e la galleria Corvi-Mora di Londra. Da tempo presente con il suo lavoro nelle collezioni della fondazione, Gordon Baldwin è riconosciuto tra i più importanti protagonisti del modernismo inglese. Nel corso di una lunga carriera in cui ha affiancato produzione artistica e insegnamento, la sua opera costituisce un imprescindibile contributo alla ridefinizione delle possibilità espressive dell’argilla come medium artistico contemporaneo.
Il titolo della mostra testimonia la qualità poetica e la centralità della parola scritta nella ricerca artistica di Baldwin ed è ripreso da un passaggio della poesia The severity of clouds da lui scritta nel 2008, ispirato a sua volta ad uno scritto di Jean Arp in cui nuvole leggere scendono per volontà dell’artista verso la terraferma assumendo la forma di sculture. Così strettamente legato alla storia e cultura della ceramica, il termine vessel – letteralmente da tradursi come vaso, contenitore o recipiente – si presenta nel lavoro di Baldwin come punto di partenza per ripensare la pratica ceramica nel campo della scultura, divenendo un archetipo che attraverso tutta la sua opera svolge il ruolo di dispositivo simbolico ed espressivo. Morbide e rigonfie, eteree come nuvole, le sculture di Baldwin presentano incavi interni che talvolta si concretizzano nella classica sagoma del vaso e più spesso si definiscono attraverso piccoli fori o aperture insinuate sulla superficie, in ogni caso virando la qualità funzionale recipiente verso un’idea di spazio interiore e soglia tra il visibile e ciò che resta celato.
Tale concezione di una natura intrinseca delle forme trova espressione nel concetto di lnscape, termine ideato dal poeta Gerard Manley Hopkins e adottato da Baldwin per descrivere l’essenza mutevole e unica di ogni oggetto. Nel processo di creazione dell’artista l’inscape diviene uno spazio mentale e spirituale che trova espressione fisica nelle forme concave e nelle superfici segnate dal tempo. Così, se l’interno opaco dei lavori di Baldwin sembra alludere all’interiorità dell’individuo e ritrarre il nucleo protetto e complesso dell’esperienza umana, la superficie esterna ne esprime la sua manifestazione tangibile.
Dall’inizio della sua carriera, Baldwin ha portato avanti il suo lavoro sostenuto da una grande passione per l’insegnamento e occupando una posizione di estrema apertura al dialogo con il suo tempo così come con gli artisti, i poeti e gli scrittori del passato a lui più vicino o lontano. Capace di avventurarsi sulla strada tracciata dalle avanguardie storiche accompagnandosi con un mezzo così legato alla tradizione come la ceramica, tra le sue principali ispirazioni in campo artistico si ritrovano il Surrealismo e il Dada, Duchamp, Arp, Klee e “tutta quell’arte in cui non accade molto.” Dati questi riferimenti non è un caso che il segno grafico così come la parola, soprattutto in forma di poesia, acquistino un ruolo così centrale tanto nel processo di creazione delle sue sculture quanto come mezzi espressivi autonomi.
Il dialogo tra l’opera scultorea e la produzione grafica e poetica di Baldwin informa la recente pubblicazione edita da Kunstverein Hamburg ed Edward Hutchison per celebrare la vita e il lavoro dell’artista, e così la mostra milanese dove insieme ad una selezione di opere in ceramica che attraversano la carriera di Baldwin dal 1971 al 2008, sono presentati alcuni disegni su carta realizzati tra il 2016 e il 2017. Sono questi gli ultimi anni della carriera dell’artista, quando il deteriorarsi della vista lo porta a intensificare la produzione grafica.
La mostra Little hard clouds becoming vessels rende omaggio a Gordon Baldwin proseguendo uno degli obiettivi della programmazione espositiva della fondazione, di riscoperta o rilettura di vicende e figure del passato il cui lavoro ha contribuito allo sviluppo della ceramica come medium artistico contemporaneo.
Fondazione Officine Saffi ringrazia particolarmente Gordon Baldwin, la sua famiglia, Milan Ther, Tommaso Corvi-Mora e i team di lavoro di Kunstverein Hamburg e Corvi-Mora.
Gordon Baldwin (Lincoln, 1932 – 2025) ha studiato pittura e ceramica, dal 1949 al 1950 alla Lincoln School of Art e dal 1949 e dal 1953 al Central School of Art and Design di Londra. Nominato direttore del prestigioso dipartimento d’arte dell’Eton College, a Londra ha insegnato inoltre presso il Central College, il Goldsmiths College e il Royal College of Art. Influenzato negli anni della sua formazione dall’insegnamento di artisti come Eduardo Paolozzi e William Turnbull, inizia la sua ricerca artistica concentrando la sua pratica su forme funzionali ed esplorando diversi medium, per poi progressivamente focalizzarsi sulla forma del vaso e far approdare la sua ricerca in una dimensione sempre più astratta e scultorea. Mostre di Gordon Baldwin sono state presentate presso numerosi musei, gallerie e istituzioni, tra cui Corvi Mora, Londra; il Contemporary Applied Arts, Londra; l’Eton College, Windsor; il Victoria and Albert Museum, Londra; il Boijmans-van Beuningen Museum, Rotterdam, la York Art Gallery, York; la Galerie Heller, Heidelberg; l’Hetjens Museum, Düsseldorf e il Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza. Suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, tra cui il Victoria and Albert Museum, Londra, il Metropolitan Museum of Art, New York e il LACMA, Los Angeles. Baldwin ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’OBE (Order of the British Empire), e un dottorato honoris causa conferito dal Royal College of Art.
GORDON BALDWIN
3 ottobre – 23 dicembre 2025
Fondazione Officine Saffi
via Niccolini 35a, 20154 Milano
Opening cocktail su invito: giovedì 2 ottobre 2025, 18:30 – 21:00
Mostra aperta dal martedì al venerdì: 10:30 – 13:00; 14:30 – 18:30;
sabato: 11:00 – 18:30
ingresso gratuito
Dal 3 ottobre al 23 dicembre 2025, presso la sede milanese di via Niccolini 35a, Fondazione Officine Saffi presenta Little hard clouds becoming vessels, prima mostra retrospettiva dedicata in Italia all’opera dell’artista inglese Gordon Baldwin (1932 – 2025), realizzata in collaborazione con il museo Kunstverein di Amburgo e la galleria Corvi-Mora di Londra. Da tempo presente con il suo lavoro nelle collezioni della fondazione, Gordon Baldwin è riconosciuto tra i più importanti protagonisti del modernismo inglese. Nel corso di una lunga carriera in cui ha affiancato produzione artistica e insegnamento, la sua opera costituisce un imprescindibile contributo alla ridefinizione delle possibilità espressive dell’argilla come medium artistico contemporaneo.
Il titolo della mostra testimonia la qualità poetica e la centralità della parola scritta nella ricerca artistica di Baldwin ed è ripreso da un passaggio della poesia The severity of clouds da lui scritta nel 2008, ispirato a sua volta ad uno scritto di Jean Arp in cui nuvole leggere scendono per volontà dell’artista verso la terraferma assumendo la forma di sculture. Così strettamente legato alla storia e cultura della ceramica, il termine vessel – letteralmente da tradursi come vaso, contenitore o recipiente – si presenta nel lavoro di Baldwin come punto di partenza per ripensare la pratica ceramica nel campo della scultura, divenendo un archetipo che attraverso tutta la sua opera svolge il ruolo di dispositivo simbolico ed espressivo. Morbide e rigonfie, eteree come nuvole, le sculture di Baldwin presentano incavi interni che talvolta si concretizzano nella classica sagoma del vaso e più spesso si definiscono attraverso piccoli fori o aperture insinuate sulla superficie, in ogni caso virando la qualità funzionale recipiente verso un’idea di spazio interiore e soglia tra il visibile e ciò che resta celato.
Tale concezione di una natura intrinseca delle forme trova espressione nel concetto di lnscape, termine ideato dal poeta Gerard Manley Hopkins e adottato da Baldwin per descrivere l’essenza mutevole e unica di ogni oggetto. Nel processo di creazione dell’artista l’inscape diviene uno spazio mentale e spirituale che trova espressione fisica nelle forme concave e nelle superfici segnate dal tempo. Così, se l’interno opaco dei lavori di Baldwin sembra alludere all’interiorità dell’individuo e ritrarre il nucleo protetto e complesso dell’esperienza umana, la superficie esterna ne esprime la sua manifestazione tangibile.
Dall’inizio della sua carriera, Baldwin ha portato avanti il suo lavoro sostenuto da una grande passione per l’insegnamento e occupando una posizione di estrema apertura al dialogo con il suo tempo così come con gli artisti, i poeti e gli scrittori del passato a lui più vicino o lontano. Capace di avventurarsi sulla strada tracciata dalle avanguardie storiche accompagnandosi con un mezzo così legato alla tradizione come la ceramica, tra le sue principali ispirazioni in campo artistico si ritrovano il Surrealismo e il Dada, Duchamp, Arp, Klee e “tutta quell’arte in cui non accade molto.” Dati questi riferimenti non è un caso che il segno grafico così come la parola, soprattutto in forma di poesia, acquistino un ruolo così centrale tanto nel processo di creazione delle sue sculture quanto come mezzi espressivi autonomi.
Il dialogo tra l’opera scultorea e la produzione grafica e poetica di Baldwin informa la recente pubblicazione edita da Kunstverein Hamburg ed Edward Hutchison per celebrare la vita e il lavoro dell’artista, e così la mostra milanese dove insieme ad una selezione di opere in ceramica che attraversano la carriera di Baldwin dal 1971 al 2008, sono presentati alcuni disegni su carta realizzati tra il 2016 e il 2017. Sono questi gli ultimi anni della carriera dell’artista, quando il deteriorarsi della vista lo porta a intensificare la produzione grafica.
La mostra Little hard clouds becoming vessels rende omaggio a Gordon Baldwin proseguendo uno degli obiettivi della programmazione espositiva della fondazione, di riscoperta o rilettura di vicende e figure del passato il cui lavoro ha contribuito allo sviluppo della ceramica come medium artistico contemporaneo.
Fondazione Officine Saffi ringrazia particolarmente Gordon Baldwin, la sua famiglia, Milan Ther, Tommaso Corvi-Mora e i team di lavoro di Kunstverein Hamburg e Corvi-Mora.
Gordon Baldwin (Lincoln, 1932 – 2025) ha studiato pittura e ceramica, dal 1949 al 1950 alla Lincoln School of Art e dal 1949 e dal 1953 al Central School of Art and Design di Londra. Nominato direttore del prestigioso dipartimento d’arte dell’Eton College, a Londra ha insegnato inoltre presso il Central College, il Goldsmiths College e il Royal College of Art. Influenzato negli anni della sua formazione dall’insegnamento di artisti come Eduardo Paolozzi e William Turnbull, inizia la sua ricerca artistica concentrando la sua pratica su forme funzionali ed esplorando diversi medium, per poi progressivamente focalizzarsi sulla forma del vaso e far approdare la sua ricerca in una dimensione sempre più astratta e scultorea. Mostre di Gordon Baldwin sono state presentate presso numerosi musei, gallerie e istituzioni, tra cui Corvi Mora, Londra; il Contemporary Applied Arts, Londra; l’Eton College, Windsor; il Victoria and Albert Museum, Londra; il Boijmans-van Beuningen Museum, Rotterdam, la York Art Gallery, York; la Galerie Heller, Heidelberg; l’Hetjens Museum, Düsseldorf e il Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza. Suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, tra cui il Victoria and Albert Museum, Londra, il Metropolitan Museum of Art, New York e il LACMA, Los Angeles. Baldwin ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’OBE (Order of the British Empire), e un dottorato honoris causa conferito dal Royal College of Art.
02
ottobre 2025
Gordon Baldwin – Little hard clouds becoming vessels
Dal 02 ottobre al 23 dicembre 2025
arte contemporanea
Location
Fondazione Officine Saffi
Milano, Via Giovanni Battista Niccolini, 35, (MI)
Milano, Via Giovanni Battista Niccolini, 35, (MI)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 10:30 – 13:00; 14:30 – 18:30;
sabato: 11:00 – 18:30
Sito web
Autore
Patrocini




