In mostra sono esposti acquerelli su carta, di grandi e piccole dimensioni, che ci svelano corpi nudi, sdraiati, arrotolati e sinuosi, colti in momenti di grande intimità, dal dispiegarsi erotico dell'incontro amoroso alla tradizionale posa languida di un nudo sdraiato e conturbante; sguardi privati di figure ritratte dal vero. . Il gesto pulito e preciso, il segno morbido ma essenziale, il supporto cartaceo che riceve il disegno e si fa parte integrante di esso, strappando o facilitando il tratto, tutto concorre ad un'unica sinfonia danzata in sinergia diretta all'espressività dell'artista. L'assenza cromatica che riduce l'opera ad un contrasto bicolore ne fortifica la valenza segnica e strutturale, accentuandone l'identità calligrafica. L'arte dell'ideogramma dell'estremo oriente, apice della sintesi comunicativa di contenuto e forma, si accompagna, nei disegni di Gosia, ad un'eredità mitteleuropea, dove libere arie popolari, rafforzano espressivamente, arricchendo di spessore emotivo, l'essenzialità minimale e silenziosa di un tratto nero su carta bianca. . "Gosia - afferma, nel testo in catalogo, Ivan Quaroni - riesce a trasformare in poesia gli aspetti più prosaici del quotidiano, a frapporre un delicato filtro tra il soggetto e la sua versione grafica restituendoci non una banale descrizione morfologica del reale, ma il meraviglioso stupore di una scoperta".

f.s.

Gosia Turzeniecka è nata ad Opoczno, in Polonia nel 1974. Vive e lavora a Torino.