Il progetto si propone di ricreare in maniera contemporanea l’antico concetto di Stanza delle meraviglie in cui lo spirito delle cose, degli oggetti raccolti, archiviati e collezionati,
racconta il viaggio, o meglio ancora l’emozione del viaggio, inteso come moto dell’animo e non solo fisico. Il ricordo, la suggestione che certi luoghi e ancor più alcuni oggetti
possono raccontare. Oggetti che sono la trasposizione tridimensionale di illustrazioni ed immagini e che senza l’ausilio di parole raccontano di un’esperienza che è appunto il viaggio compiuto fuori e dentro sé.
Viaggiatrice per eccellenza Alice, protagonista del paese delle meraviglie. La parola “meraviglia” nella sua accezione più ampia diviene il filo conduttore e l’escamotage per
unire due mondi nello stesso allestimento. Il mondo antico e legato al concetto del collezionismo dell’oggetto particolare e appunto “meraviglioso” e il mondo di Alice,
incantato e forse solo sognato ma non per questo meno reale.
La mostra propone una raccolta di oggetti/animali/vegetali, disegnati e realizzati con la tecnica degli origami e rielaborati attraverso varie tecniche come il collage.
Se gli oggetti esistono in virtù della loro storia e di chi li ha posseduti se ne serbano il ricordo e lo raccontano, nell’allestimento “Wunderkammer 2.0” ogni oggetto ha un’identità nascosta, una latenza sepolta, un proprio genius loci, che gli origami ed il disegno evidenziano mettendo in luce una vera e propria topografia emozionale.
IL VIAGGIO immaginato dalle GRIMM TWINS e quello compiuto da “Alice nel paese delle meraviglie” diventa l’escamotage per VEDERE, CONOSCERE e CAPIRE; fino ad arrivare a suggerire una serie di parole non necessariamente facenti parte del vocabolario reale, che
sono sia fonte di ispirazione che concetto, partenza e arrivo.
INVENTArium, immaginarium, ornamenthis… per giungere a definire l’idea di inventario del meraviglioso.