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Helena Hladilovà / Namsal Siedlecki – Extra moenia
doppia personale
Comunicato stampa
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Appena usciti dalla Curva di San Martino, forse la curva a maggior rischio caduta dell’intero tracciato, i cavalli sfrecciano sull'anello perimetrale della Piazza del Campo, normalmente lastricato di pietra serena, che alcuni giorni prima della corsa viene ricoperto da uno strato di terra composto prevalentemente da sabbia pliocenica. Presi nella concitazione della giostra (“competizione”), né questi, né i fantini – tantomeno la folla che li segue con trepidante apprensione - si renderanno conto che sul fondo della discesa, appena prima della cappella votiva innalzata per ringraziare la Madonna della scampata epidemia di peste del 1348, proprio all’angolo con via Salicotto, nascosta dietro i materassi di protezione, la galleria FuoriCampo espone già dal 28 Giugno le opere di Helena Hladilovà e Namsal Siedlecki, due giovani artisti che vivono e lavorano tra Seggiano (Gr) ed il resto d’Europa.
È' verosimilmente assai più probabile che le opere in galleria sentano il boato della piazza e il ritmato scalpitio dei cavalli lanciati sullo strato di “tufo”, il cui spessore, pur variando in diversi punti, risulta essere mediamente di 15 cm circa; compattato attraverso l’uso di compressori e innaffiato periodicamente si raggiunge lo scopo di non far asciugare troppo la terra, che si mantiene elastica e compatta. Alla fine del Palio la terra viene recuperata e portata dentro dei depositi per essere ripulita e conservata e poter essere riutilizzata l'anno seguente; la terra su cui viene corso il Palio è sempre la stessa da lungo tempo, testimone silenzioso di tante gioie e sofferenze. Durante l'anno questa enorme quantità di terra viene accudita, per mantenerla 'viva'. Movimentata e annaffiata con regolarità. Questa dedizione verso uno degli elementi fondamentali del Palio è la scintilla che dà il via al racconto in cui la galleria diviene estensione della piazza, un piccolo teatro dove gli artisti inscenano una loro personale rilettura della corsa. Adagiati sulla terra vi sono una serie di sculture in argento realizzate da Namsal Siedlecki che nascono da una delle tradizioni del Palio, si tratta dell'unico strumento che accompagna il fantino durante la corsa: il Nerbo. Una frusta realizzata manipolando il pene di un toro che viene appeso al soffitto con dei pesi e lasciato allungare e asciugare per alcuni mesi fino a raggiungere la lunghezza di un metro circa. Il Nerbo è stato interamente avvolto tramite un bagno galvanico con uno strato di 3 mm d'argento nel tentativo di creargli una sorta di armatura che protegga la materia organica dal contatto con l'ossigeno, nel tentativo di preservare la conoscenza della tradizione in un involucro protettivo, un sarcofago d' argento destinato alla posterità. Il Nerbo del fantino vincitore viene conservato con venerazione all'interno delle contrade, simbolo, oltre al Palio stesso, di una competizione che non prevede un secondo posto, dove solo il vincitore ha accesso alla gloria. Con i Nerbi d'argento l'artista si cala in una delle moltissime sfumature che compongono il Palio di Siena, umana commedia e trasfigurazione teatrale delle relazioni sociali.
Completa la mostra, un grande arazzo realizzato da Helena Hladilovà che copre la quasi totalità della parete principale dello spazio espositivo. Il trofeo della corsa è un drappo di seta dipinto che la contrada vincitrice conserva nel museo d' appartenenza, tutto il Palio è animato da una miriade di colori, icone, bandiere, vessilli e abiti ricamati (monture). L'artista prende spunto da questo multiforme universo e lo tramuta in uno stendardo tessuto a mano, dove i richiami alle simbologie paliesche sono celati dietro un'astrazione formale che trasmette la dinamicità di una corsa che sopravvive immutata allo scorrere dei secoli e sembra trovare compimento per Helena Hladilovà nella parossistica fissità del bianco/nero.
L’ubicazione della galleria, appena fuori dalla piazza (Il Campo) dove si svolge la Festa (il Palio), come la scelta della data d’inaugurazione, il 28 giugno, il giorno prima della Tratta (l’assegnazione dei cavalli alle Contrade che corrono il Palio) delineano un immaginario in cui l’arte riempie gli spazi della galleria come una prosecuzione del fragore emotivo che anima la città durante i periodi del palio. Un fermo immagine che cristallizza i luoghi e i protagonisti per riportare a una dimensione intima il caos dionisiaco che anima il rito.
Helena Hladilovà nata a Kroměříž, Repubblica Ceca, nel 1983. Attualmente vive e lavora in Italia. Ha conseguito il diploma di laurea presso la Facoltà di Belle Arti presso la VUT di Brno, Repubblica Ceca e l'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Le sue principali mostre personali: Galleria Polansky, Praga; Introduced, National Gallery, Praga; Swinger a Artissima, Torino; Fake lake, Galleria CO2, Torino; 6Artista, Museo MACRO, Roma; Vitrine, 270°, Museo GAM, Torino. NaCI, L'A Project, Palermo. Barega, Galleria Giuseppe Frau, Gonnes, con Namsal Siedlecki.
Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre collettive, tra cui: MAXXI Gallery di Roma. Fondazione Nomas, Roma; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia; Biennale internazionale di Mosca per la Gioventù, Mosca; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Cripta 747, Torino; Pittura ampliata, Biennale di Praga. Ha anche partecipato ai progetti residenziali, Art Quarter Budapest, Budapest. Fondazione Pastificio Cerere, Roma. Citate internationale des arts, Parigi. Fondazione Spinola Banna per l'Arte, Torino e Fondazione Antonio Ratti, Como.
Namsal Siedlecki nato in U.S.A. nel 1986. Attualmente vive e lavora a Seggiano (Gr). Ha conseguito il diploma di laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Le sue principali mostre personali: Frankfurt am Main, Berlin, DE; Galleria FuoriCampo, Siena, IT (con Giulio Delvè); Museo Apparente, Napoli, IT; Museo della Resistenza, Torino, IT (con Helena Hladilovà); L'ascensore, Palermo, IT.
Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre collettive, tra cui: Galeria Boavista, Lisbon, PT, Moroso Concept, Museo Etnografico, Udine, IT; Galeria Madragoa, Lisbon, PT; Esprit Nouveau Pavilion, Bologna, IT; Villa Romana, Firenze, IT; American Academy in Rome, Roma, IT; Frankfurt am Main, Berlin, DE; Antinori Art Project, Bargino, IT; Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, IT; Villa Manin, Udine, IT; Museo Nazionale della Montagna, Torino, IT; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, IT; Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, IT; L'a projectspace, Palermo, IT; Fondazione Pastificio Cerere, Roma, IT ; Barriera, Torino, IT; Accademia Albertina, Torino, IT; Unicredit Studio, Milano, IT; Artissima LIDO, Torino, IT; Galerie Emil Filla, Usti nad Labem, CZ; Cripta 747, Torino, IT.
28
giugno 2017
Helena Hladilovà / Namsal Siedlecki – Extra moenia
Dal 28 giugno all'undici settembre 2017
arte contemporanea
Location
FUORICAMPO
Siena, Via Di Salicotto, 1/3, (Siena)
Siena, Via Di Salicotto, 1/3, (Siena)
Orario di apertura
Su appuntamento
Vernissage
28 Giugno 2017, 19
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