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Honor et Meritus
Diplomi di laurea dal XV al XX secolo
Comunicato stampa
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Sarà il Magnifico Rettore dell¹Università degli Studi di Urbino ³Carlo Bo², Giovanni Bogliolo, ad inaugurare, sabato 14 gennaio alle 17.00, la mostra ³Honor et Meritus - Diplomi di laurea dal XV al XX secolo².
Nella splendida cornice di Palazzo Ducale saranno esposti per tre mesi cento diplomi originali selezionati tra gli oltre trecento esemplari reperiti in raccolte pubbliche e private, italiane e straniere. Il più antico risale al 1404, il più recente al 1942.
Compaiono attestati rilasciati dalle Università e dai Collegi di Bologna, Cagliari, Cento, Cesena, Fermo, Ferrara, Firenze, Genova, Macerata, Milano, Modena, Modica, Napoli, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pisa, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Salerno, Siena, Torino.
La mostra riserva alle lauree rilasciate dall¹Ateneo urbinate una sezione speciale, arricchita dalla presenza delle Bolle papali che concedevano e confermavano al Collegio dei dottori le facoltà giurisdizionali. Insieme a questi sono esposti anche materiali storici conservati nell¹archivio dell¹Università, per la prima volta presentati al pubblico.
Fin dall¹antichità, la laurea rappresentava il privilegium che permetteva di fregiarsi del titolo di Dottore, di esercitare le attività ad esso collegate, di accedere a professioni e cariche, e veniva accordato da un¹istituzione che ne era depositaria (Università, Ordine religioso, Collegio professionale, etc.).
Il diploma era il documento che dimostrava pubblicamente il compimento del corso degli studi universitari e affermava il legittimo possesso del titolo. Certificazione, quindi, di un cambiamento di status giuridico oltre che sociale, che veniva solennemente proclamato e celebrato attraverso rigorosi cerimoniali rimasti sostanzialmente immutati per secoli: la presentazione del candidato al collegio dottorale; l'assegnazione dei puncta; l¹esame pubblico e privato che ne attestavano la preparazione maturata.
A suggello di questo simbolico connubio con le arti, la consegna del libro, prima chiuso e poi aperto, e l¹imposizione della corona dottorale. Legittimati dall¹autorità di un notaio che vi apponeva sottoscrizioni e sigilli per conferir loro valore pubblico inoppugnabile, vergati e ornati da calligrafi e miniatori con ricchezza e decori pari al prestigio della casata del giovane dottorato, questi diplomi avrebbero accompagnato la vita e la carriera di giuristi e medici, di filosofi e teologi, di scienziati e letterati.
Tali straordinari documenti, impreziositi da miniature policrome e da sontuose legature, rivisitati e riletti nel loro insieme, costituiscono un repertorio affascinante e prezioso non solo per la raffinatezza e la varietà delle forme e dei segni, ma anche per le informazioni che sanno restituirci sulla storia delle istituzioni universitarie e della cultura europea degli ultimi cinque secoli.
Curatori della mostra e del catalogo, pubblicato da Panozzo Editore Rimini, sono Ferruccio Farina e Stefano Pivato. La parte grafica è stata affidata allo studio Kaleidon di Rimini, gli allestimenti a Fabio Tomasetti, le riproduzioni fotografiche a Fernando Casadei. Il comitato scientifico è composto da: Anna Cerboni Baiardi, Gian Paolo Brizzi, James Clough, Paola Del Bianco, Maria Guercio, Monica Grossi, Marinella Mazzanti, Gianfranco Nucci, Pier Giorgio Pasini.
Nella splendida cornice di Palazzo Ducale saranno esposti per tre mesi cento diplomi originali selezionati tra gli oltre trecento esemplari reperiti in raccolte pubbliche e private, italiane e straniere. Il più antico risale al 1404, il più recente al 1942.
Compaiono attestati rilasciati dalle Università e dai Collegi di Bologna, Cagliari, Cento, Cesena, Fermo, Ferrara, Firenze, Genova, Macerata, Milano, Modena, Modica, Napoli, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pisa, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Salerno, Siena, Torino.
La mostra riserva alle lauree rilasciate dall¹Ateneo urbinate una sezione speciale, arricchita dalla presenza delle Bolle papali che concedevano e confermavano al Collegio dei dottori le facoltà giurisdizionali. Insieme a questi sono esposti anche materiali storici conservati nell¹archivio dell¹Università, per la prima volta presentati al pubblico.
Fin dall¹antichità, la laurea rappresentava il privilegium che permetteva di fregiarsi del titolo di Dottore, di esercitare le attività ad esso collegate, di accedere a professioni e cariche, e veniva accordato da un¹istituzione che ne era depositaria (Università, Ordine religioso, Collegio professionale, etc.).
Il diploma era il documento che dimostrava pubblicamente il compimento del corso degli studi universitari e affermava il legittimo possesso del titolo. Certificazione, quindi, di un cambiamento di status giuridico oltre che sociale, che veniva solennemente proclamato e celebrato attraverso rigorosi cerimoniali rimasti sostanzialmente immutati per secoli: la presentazione del candidato al collegio dottorale; l'assegnazione dei puncta; l¹esame pubblico e privato che ne attestavano la preparazione maturata.
A suggello di questo simbolico connubio con le arti, la consegna del libro, prima chiuso e poi aperto, e l¹imposizione della corona dottorale. Legittimati dall¹autorità di un notaio che vi apponeva sottoscrizioni e sigilli per conferir loro valore pubblico inoppugnabile, vergati e ornati da calligrafi e miniatori con ricchezza e decori pari al prestigio della casata del giovane dottorato, questi diplomi avrebbero accompagnato la vita e la carriera di giuristi e medici, di filosofi e teologi, di scienziati e letterati.
Tali straordinari documenti, impreziositi da miniature policrome e da sontuose legature, rivisitati e riletti nel loro insieme, costituiscono un repertorio affascinante e prezioso non solo per la raffinatezza e la varietà delle forme e dei segni, ma anche per le informazioni che sanno restituirci sulla storia delle istituzioni universitarie e della cultura europea degli ultimi cinque secoli.
Curatori della mostra e del catalogo, pubblicato da Panozzo Editore Rimini, sono Ferruccio Farina e Stefano Pivato. La parte grafica è stata affidata allo studio Kaleidon di Rimini, gli allestimenti a Fabio Tomasetti, le riproduzioni fotografiche a Fernando Casadei. Il comitato scientifico è composto da: Anna Cerboni Baiardi, Gian Paolo Brizzi, James Clough, Paola Del Bianco, Maria Guercio, Monica Grossi, Marinella Mazzanti, Gianfranco Nucci, Pier Giorgio Pasini.
14
gennaio 2006
Honor et Meritus
Dal 14 gennaio al 31 marzo 2006
Location
GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE – PALAZZO DUCALE
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
martedì/venerdì 16.30-19.30
sabato/domenica 10.00-13.00 /16.30-19.30
Vernissage
14 Gennaio 2006, ore 17
Sito web
www.1506.it/honor
Ufficio stampa
RELE'




